DURAZZO – L’associazione Interlingua di Durazzo in occasione del 1 Maggio ha organizzato un’escursione culturale aperta al pubblico e gratuita per tutti alla scoperta dell’antica Durazzo.
L’appuntamento ha avuto grande esito tra i cittadini albanesi e tra i numerosi italiani residenti a Durazzo, i quali hanno avuto occasione di visitare scorci e beni archeologici nascosti e poco consueti, con un tour interessante ben illustrato dal docente universitario di Tirana di Archeologia e storia, Jani koçillari.
Durante la costruzione del Palazzo di Cultura hanno rinvenuto parti di antiche terme pubbliche, un tempo ornamentate da statue, risalenti al periodo romano e rimaste attive circa fino al 1200-1300 quando Durazzo è diventata dominio della città di Venezia. A sua volta anche l’impianto termale è stato costruito sopra i resti storici della città in epoca ellenistica, classica e metà arcaica.
Tale inaspettata scoperta ha inizialmente rallentato i lavori del teatro odierno, decidendo poi con buon senso di rendere l’area archeologica fruibile al pubblico e costruire ad un livello superiore il teatro, luogo in cui tutt’oggi si svolgono eventi di cultura e spettacolo di gran spessore.
Terme romane, area mercatale bizantina, il cosiddetto pozzo di polvere da sparo, il ninfeo, l’anfiteatro romano realizzato da Traiano, le mura dell’antica città, sono le tappe di questo tour a cui si spera ne seguiranno altri per scoprire nuove perle nascoste di una delle città più importanti e turistiche del Paese delle Aquile.
Tuttavia Durazzo potrebbe e dovrebbe puntare meglio alla custodia e alla valorizzazione del suo patrimonio storico archeologico, per esempio con la ristrutturazione del Museo Moisiu e della Villa del Re, con eventi rappresentativi in abiti d’epoca all’interno dei siti archeologici, con ricostruzioni 3D di alcune aree storiche andate distrutte, la promozione della storia della città a partire dalla scuola; è doveroso per i futuri cittadini conoscere e interpretare il proprio passato per capire e vivere meglio il futuro.
di Maddalena Malcangio