Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha rigettato in termini aspri, la decisione degli Stati Uniti di cedere la società Citgo Petroleum Corporation, una filiale della compagnia petrolifera statale Petróleos con sede a Washington, a un settore dell’opposizione nel Paese sudamericano raggruppata nella cosiddetta Piattaforma Unitaria dell’Assemblea Nazionale. “Queste azioni colpiscono i dialoghi in Messico e costituiscono un colpo contro la conferenza internazionale sul processo politico venezuelano, convocata dal presidente della Colombia Gustavo Petro”, ha protestato il presidente.
Il Venezuela condanna la decisione degli Stati Uniti
In quella conferenza, svoltasi a Bogotá, hanno partecipato le autorità di 20 paesi, che hanno votato all’unanimità per la fine delle sanzioni unilaterali nei confronti del Paese sudamericano e hanno chiesto agli Stati Uniti di fermare l’aggressione e il blocco finanziario di Caracas, che include l’esproprio di beni venezuelani all’estero. Pertanto, il governo del presidente Nicolás Maduro ha avvertito che qualsiasi accordo o transazione in relazione a qualsiasi debito, controversia, contenzioso o decisione giudiziaria relativa alla Repubblica o a qualsiasi entità in cui detiene una partecipazione, negoziato ed eseguito ai sensi della Licenza Generale 42 rilasciata dal Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro, non sarà riconosciuto dallo Stato venezuelano.
Azione intrapresa dagli Stati Uniti
Nell’ottobre 2022, il giudice distrettuale statunitense del Delaware, Leonard Stark, ha approvato un programma per l’asta delle azioni della società madre di Citgo Petroleum. L’ordinanza stabilisce le procedure di offerta e vendita, l’assunzione della banca d’affari Evercore Group e la necessaria consultazione con il Dipartimento del Tesoro americano per qualsiasi decisione sul cambio di proprietà degli asset. Quindi, la Casa Bianca consentirà una vendita forzata di Citgo per risarcire i creditori, secondo recenti atti giudiziari. Il Tesoro ha anche rilasciato una licenza che consente ai creditori di negoziarla con l’opposizione
