Principale Ambiente & Salute Riflessione sul parco regionale del mar piccolo

Riflessione sul parco regionale del mar piccolo

Il Parco Regionale del Mar Piccolo viene candidato alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, ma nonostante siano ormai  trascorsi ben tre anni dalla sua istituzione, non esistono ancora né l’ente di gestione, né il Piano per il Parco.

 

E’ la storia paradossale di una importante risorsa (appunto il Parco dle Mar Piccolo)  lasciata nelle mani di una politica che purtroppo fa fatica a programamre e che continua ad inserire eventi, like sui social e titoli sui giornali.

 

Il Comune di Taranto   avrebbe dovuto infatti  istituire, pena commissariamento, l’ente di gestione entro il mese di marzo dell’anno 2021 (cioè entro sei mesi dall’approvazione della legge avvenuta nel settembre del 2020), ma  è ancora inadempiente rispetto a quest’obiettivo, nonostante le mie numerosissime sollecitazioni rivolte al Sindaco.

 

Com’è possibile, infatti, definire le regole per l’utilizzo ai fini turistici dell’area, un parco naturale ancora privo di un ente di gestione e soprattutto in assenza di un piano?

 

Le aree naturali protette che in Italia hanno avviato questo percorso della carta europea del turismo sostenibile  (potenzialmente utile, ci tengo a specificarlo) sono caratterizzate sia per avere un Ente di gestione attivo, sia per avere un piano o adottato o approvato.

 

Il Piano per il Parco non è una cosa meramente burocratica o addiirittura irrilevante. E’ uno strumento imprescindobile ,  posto gerarchicamente addirittura al di sopra del piano urbanistico generale.  E’ lo strumento con cui vanno conciliate e rese comaptibili le due primarie esigenze: la tutela e la valorizzazione del territorio del Mar Piccolo. o. La tutela e la valorizzazione devono andare di pari passo, essere rese comaptibili e questo si puo’ realizzare solo in presenza di un apposito piano di parco.

 

Il parco non può, infatti, avere solo l’ambizione di essere un attrattore turistico. Deve ambire  anche ad essere anche uno strumento di tutela del paesaggio. La tutela come fatto preventivo, indispensabile per la valorizzazione delle aree, non solo economica, ma  intesa anche come individuazione del valore e suo restauro, della sua cura, della  sua continua e costante manutenzione.  A Taranto  il dato del consumo di suolo è di ben 3 volte superiore alla media nazionale, 5 volte rispetto alla media UE. Il 26,1% del totale della superficie del Comune è urbanizzata o impermeabilizzata e quindi la tutela del territorio è fondamentale..

 

La valorizzazione turistica e la tutela del paesaggio vanno resi compatibili attraverso un’adeguata pianificazione, una gestione piena, diretta, efficiente ed efficace, per cui finora nulla è stato fatto; anzi, a volte è parso assistere ad ostinate operazioni degne di Penelope, con l’amministrazione comunale pronta  a distruggere di notte il lavoro che noi facevamo di giorno: quando abbiamo pensato insieme ad attori sociali, ambientali ed economici del territorio alla realizzazione del parco, abbiamo messo a rete una quantità innumerevole di stakholders condividendo con essi la propsota di legge e la perimetrazione del territorio, abbiamo  raccoglendo 20.000 firme (per compensare la ferma opposizione del Sindaco) e l’abbiamo poi fatta approvare con il grqande supporto degli uffici regionali preposti..

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Per rendere conciliabili queste due esigenze, tutela e valorizzazione, è necessario avviare e portare a termine il processo per la formazione del piano per il Parco e del piano per lo sviluppo economico e sociale, previsto dalla legge regionale quadro sulle aree protette.  La Carta economica dl turismo sostenibile va o compresa fra le componenti del piano per lo sviluppo economico e sociale del Parco, ma non puo’ sostituirsi al piano, nè precederlo.

 

Per la costituzione dell’ente di gestione e per la realizzazione del Piano di parco o ho proposto un emendamento al bilancio di previsione del comune di Taranto che si discuterà l’11 maggio e che è finalizzato allo stanziamento di 300.000 euro per la costituzione dell’ente di gestione e per la realizzazione del piano del parco attraverso un processo sociale ed economico .che  tenga conto della centralità delle persone che in quel contesto vivono e lavorano che  tuteli il sistema naturale e ambientale, la bellezza dei paesaggi, della dimensione antropica, l’opportunità di realizzare un nuovo modello per la coltivazione dei mitili, un nuovo modello di agricoltura,  la valorizzazione del rapporto tra gli elementi del sistema culturale e naturale e anche (ma non solo) un processo di turismo sostenibile

 

Non si può chiedere alla Carta economica di turismo sostenibile di realizzare cio’ di cui l’Amministrazione comunale sembra, fino a questo momento, non essere capace: pianificare, ovvero fare politica generativa. Non si può sistematicamente agire avendo come obiettivo realizzare eventi (effimeri, i cui effetti si sciolgono come neve al sole) per intercettare dei fondi e avere i titoli dei giornali: basta con la politica del consenso ovvero la pietra tombale sulla cosa pubblica e sulla società civile.

 

Spero con forza che l’amministrazione, che pare presa dalla frenesia dell’apparire, provi a restituire a se stessa il desiderio di ragionare.

 

Gianni Liviano

estensore e primo firmatario della legge sul parco regionale del mar piccolo

foto di Roberto De Giorgi

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