Principale Estero Viaggi & Turismo Corte dei Conti sul bilancio dell’Agenzia nazionale del turismo

Corte dei Conti sul bilancio dell’Agenzia nazionale del turismo

Nino Sangerardi

In merito al reclutamento di 120 unità a tempo indeterminato impiegate presso il Ministero del Turismo, la Corte dei Conti(relazione sulla gestione finanziaria dell’Enit Agenzia nazionale del turismo, anno 2021) scrive: ” In tale materia si richiamano le valutazioni critiche svolte da questa Sezione con riguardo alla lesione dei principi di trasparenza, pubblicità e buon andamento. Aggiungendo, in questa sede, la considerazione che, tenendo presenti le finalità specifiche per le quali tale contingente di personale era stato reclutato, il distacco di alcune presso Amministrazioni diverse da quella del turismo risulta una grave anomalia”.

Istituito nel 1919 quale Ente nazionale per incremento delle industrie turistiche, a fine 1960 è denominato Ente nazionale per il turismo, quindi durante l’anno 2005 trasformato in Agenzia nazionale del turismo con la funzione di promuovere l’immagine unitaria dell’offerta turistica italiana.

La crisi della pandemia Covid 19 ha prodotto una profonda revisione del Piano 2019/2021. Pertanto l’Agenzia si è vista costretta a ridisegnare le priorità di azione.

La  presentazione del bilancio finanziario è avvenuta in ritardo a causa di un attacco hacker all’infrastruttura digitale,  tramite malware,  a cui  è seguito il blocco totale del servizio e la perdita  dei dati presenti sul software gestionale e contabile relativi all’anno 2021.

Dall’esercizio esaminato si rileva un disavanzo economico di 3.700.029 euro generato da un valore della produzione di 34,22 milioni(per inferiori ricavi commerciali e ridotte iniziative turistiche) e da costi di produzione per 37,99 milioni(di cui 26,88 milioni per attività promozionali).

Disavanzo tuttavia che trova copertura in risorse patrimoniali: nelle riserve di utili disponibili accumulate negli anni precedenti pari a 37.486.792 euro.

Solida la struttura patrimoniale,vista la consistente disponibilità liquida e limitati debiti commerciali.

Tra i costi si registra un aumento, 72% rispetto al 2020, delle spese per eventi promozionali; ciò vuol dire la ripresa dei flussi turistici nonostante, per via dell’emergenza pandemia, sia stata necessaria una riduzione delle partecipazioni alle manifestazioni  programmate e non si sia dato corso alle previste assunzioni di personale.

“I continui mutamenti normativi—rilevano i Magistrati—costituiscono, ancora oggi, un forte condizionamento allo svolgimento della missione dell’Agenzia. Si consideri che nel giugno 2021 si è assistito alla nomina dell’Amministratore delegato, sostituito tre mesi dopo con altro Amministratore, il 13 giugno 2022 si è dimesso il Presidente dell’Ente, ancora non sostituito, a novembre 2022 è stato designato un altro Amministratore delegato”.

Presso alcuni mercati ritenuti strategici l’Agenzia ha messo in opera collaborazioni sistematiche con le Camere di Commercio, praticando così lo sviluppo congiunto della promozione turistica. Mansioni gestite da 6 uffici ubicati a Tel Aviv, Budapest, Londra, Praga, Amsterdam, Lisbona.

Enit  è presente in metropoli e città importanti dell’Europa, Russia, Canada e Nord America, America del Sud, Oceania.

Il costo di gestione delle sedi ammonta a 2.698.397 euro : 1.326.730,93 per quelle estere e 1.371.666,64 per la sede centrale e legale di Roma.

Al presidente dell’Agenzia—nominato con decreto del Presidente della Repubblica previa delibera del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del Turismo— spetta un compenso annuo lordo di 70.000 euro , ai componenti del consiglio di amministrazione 40.000 euro.

Il Collegio dei Revisori, tenuto conto della vetustà di alcuni crediti, ha raccomandato  a Enit di monitorare l’opportunità del loro mantenimento e di porre in essere misure volte al recupero dei crediti di importo significativo e non facenti ancora parte del portafoglio affidato alla società di recupero crediti.

“Si richiama l’ente—annota la Corte dei Conti—in linea generale all’utilizzo delle risorse assegnate per l’espletamento delle proprie funzioni, a un comportamento ispirato a una logica di contenimento della spesa e a un attento monitoraggio dei costi. Trattandosi di un ente pubblico economico, dotato quindi di ampi spazi di autonomia, è importante definire soluzioni organizzative chiare e trasparenti”.

Il rapporto è stato inviato ai presidenti di Senato e Camera dei deputati.

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