INTERVISTA – Si è tenuta dal 25 al 29 maggio 2023, “Rumore – May Exhibition” la mostra d’arte contemporanea organizzata presso Palazzo Miani-Perotti di Cassano delle Murge da La Fabbrica CreAttiva su idea del giovane compaesano Vincenzo Angiulo. L’esposizione ha visto impegnate tutte le arti: scrittura, pittura e scultura. Ne ho parlato con l’ideatore scoprire gli intenti e i risultati del suo impegno culturale sul territorio.
Com’è nata l’idea della mostra?
La mostra è nata mentre ero in visita ad un’altra mostra, a Bari. Ero con amici e mentre chiacchieravamo e osservavamo i dipinti, abbiamo iniziato a discutere di quanto nei paesini di provincia ci si perda in sciocchezze e futilità senza badare alla cultura e tutte le sfaccettature che questa regala. Da lì mi sono detto che dovevo dimostrare il contrario, non tanto per scommessa o vittoria personale, quanto per ricredere chiunque affermi una cosa del genere. E così prontamente è stato. Con la collaborazione dell’Associazione culturale “La Fabbrica CreAttiva” – nella persona del presidente Fabio Campese – e tutti coloro che mi hanno seguito, abbiamo iniziato a buttare giù i primi progetti di questa mostra, reclutando talenti e artisti contemporanei. L’idea era nata come una mostra nella quale potevano partecipare soltanto i giovani per poi allargarsi anche ad artisti incompresi o poco considerati. La reazione a catena è stata più che istantanea: persone che dipingono, che scolpiscono e che disegnano si sono mostrate sin dagli inizi molto interessate. Abbiamo avuto poi anche il piacere di collaborare con la Banca Generali Private di Bari, il cui direttore Francesco Notaro, essendo amante dell’arte, ha messo a disposizione la sala della sede centrale della Banca a Bari per un concorso che dà la possibilità ai tre vincitori di esporre all’interno della mostra permanente esposta nella suddetta sala. Le opere sono state selezionate da una giuria di critici della International Home of Art.
Perché intitolare la mostra “Rumore”?
Come ti dicevo io non penso che il mio paese sia silenzioso, che non offra nulla, perciò ho pensato che la mostra dovesse creare casino quindi fare rumore, appunto. Abbiamo infatti realizzato una locandina che dà nell’occhio e anche la stessa mostra è stata strutturata in un modo particolare affinché proprio il percorso tra le opere rendesse l’idea del caos e affinché finalmente venga abbattuto ogni stereotipo sui giovani moderni, la loro voglia di non fare e la loro incapacità.
Cosa ha compreso?
In totale sono state esposte quasi 25 opere di artisti diversi, di un’età compresa fra i 16 e i 40 anni: abbiamo avuto due artisti di Grumo Appula, due professori (tra l’altro gemelli) che hanno realizzato due sculture e due dipinti; ci sono stati molti “olio su tela” fra cui le opere degli allievi della scuola del maestro Milly che sono stati molto apprezzati e in più qualche tela contemporanea di ragazzi locali che si sono iscritti. Nella mostra ci sono anche dei miei lavori perché oltre a scrivere romanzi fantasy, dipingo astratto con colori molto accesi su sfondo nero o su sfondo bianco per dimostrare quanto il mondo di oggi si basi sull’apparenza.
A esposizione terminata, che significato ha assunto per te averla realizzata?
Ha un significato molto profondo perché per me era importante far sì che si desse spazio all’arte e alle nuove promesse e infatti la mia mostra ha permesso a tutti i ragazzini, i giovani e gli adulti che hanno un talento artistico di esprimerlo e di metterlo a disposizione della collettività. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con me per la realizzazione e che hanno creduto nel mio progetto fin dall’inizio restando vicini e presenti nonostante i numerosi momenti di difficoltà che in questi mesi si sono succeduti. C’è ancora spazio per l’amore, per la felicità seppur nel dolore e questo non è scontato. Un grazie sentitissimo anche al sindaco Davide Del Re e i consiglieri, tra cui Marica Tassielli, per aver presenziato all’inaugurazione della mostra.