Nel commentare il risultato delle amministrative di Brindisi e la sconfitta della coalizione M5s – Pd, Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha detto che la città di Brindisi è stata governata da un “sindaco della sinistra radicale che con le sue posizioni ha sconcertato il contesto cittadino”.
Ricordiamo al Presidente che a Brindisi l’ex sindaco Riccardo Rossi ha governato per quattro anni e dieci mesi con una maggioranza formata da 9 consiglieri del Pd, partito che esprimeva 4 assessori di cui ricopriva anche il ruolo di vicesindaca.
La vicesindaca Tiziana Brigante è stata pure candidata alle politiche all’uninominale d’accordo con Alleanza Verdi e Sinistra, su proposta di Riccardo Rossi.
Classificare come sinistra radicale un sindaco uscente che ha governato cinque anni è già un ossimoro, ma nel caso specifico è proprio fuori dalla realtà.
Le “decisioni che hanno sconcertato il contesto cittadino” sono state accettate dal Pd per quasi cinque anni e tale partito ha aumentato i consensi.
Non sarà che l’analisi del voto di Emiliano è sbagliata?
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Ci chiediamo quali sarebbero queste scelte radicali. Forse proporre un’ubicazione del deposito GNL in una banchina diversa da quella che chiedeva una ditta privata?
Rossi puntava a lasciare la banchina su cui è stato fatto un ingente investimento pubblico a fini turistici e commerciali e a evitare che il gestore del deposito GNL avesse un vantaggio indebito dall’investimento pubblico già realizzato.
Pensiamo che questa proposta sia tutto fuorché radicale
Privatizzare i profitti e socializzare le perdite non fa bene ai contribuenti brindisini e italiani. Emiliano la pensa in modo diverso e ha gettato la maschera.
Noi siamo convintamente nel campo del centrosinistra, ma per difendere i valori dello statuto di Europa Verde, non certo per adeguarci a ogni richiesta dei portatori di interesse.
Comunque tutta la politica pugliese attendeva l’esito delle comunali di Brindisi e ora è evidente che il M5s non è in grado di rappresentare i territori.
Il PD ne prenderà atto?
In autunno si voterà a Foggia dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa. Nel capoluogo dauno si sono verificati fatti di sangue anche nei giorni scorsi ed è auspicabile che si lavori per creare un’alternativa al sistema mafioso e violento che attanaglia la città.
Chiediamo che si lavori per una coalizione in grado di governare e non di fare testimonianza.
Una coalizione di centrosinistra, plurale e da costruire con le forze sane del civismo, dell’associazionismo, dell’imprenditoria e della politica.
Foggia non è persa, è un obiettivo raggiungibile per il centrosinistra, ma c’è un ma. Il centrosinistra è una realtà plurale basata sul rispetto reciproco e delle peculiarità dei territori e su Brindisi non c’è stato niente di tutto questo.
Chiediamo che su Foggia il Partito Democratico cambi registro e avvi il tavolo per lavorare a una svolta.
A Emiliano ricordiamo infine che è stato eletto anche con i nostri voti, ma se ne è dimenticato il giorno dopo. Se vuole gli possiamo spiegare qual è il punto di vista di Europa Verde sulle scelte della sua Giunta.
I co-portavoce
Federazione regionale Europa Verde Puglia
Fulvia Gravame
Mimmo Lomelo