Biologi junior, Ricerc…Attori dei Due Mari” come amano definirsi e poi Youtuber, video maker, giornalisti, di tutto e di più per parlare di Taranto e il mare, emblema millenario della città di Archita.
Parte da queste suggestioni il resoconto del primo congresso junior di biologia marina organizzato dall’Istituto Comprensivo Giulio Cesare Viola di Via Zara Taranto, svoltosi nell’aula magna della facoltà di scienze ambientali a Paolo VI.
Se si muove la scuola! Abbiamo assistito, da almeno dieci anni, alla bisettimanale informazione, da parte del prof Francesco Manni e del suo liceo avveniristico di Lecce; dunque, è la prima volta che vediamo un Istituto comprensivo cimentarsi in un percorso innovativo che sposta in avanti l’attenzione, guarda al futuro della città, analizza la sua risorsa mare, traccia un percorso d’impresa futura.
Brillante, come al solito la giornalista Tiziana Grassi sempre presente nelle belle iniziative che producono sapere, macinano speranze e creano futuro.
Interessante il racconto del progetto da parte delle docenti, una genesi che ha occupato ore di impegno straordinario.
Ed eccoli i relatori del secondo ciclo, parlano di macroeconomia, di contabilità biologica dei molluschi, della prospettiva bio-sostenibile della mitilicoltura. Relazioni specialistiche che possono ben essere utilizzate in convegni scientifici.
Ora si comprende bene il senso della transizione ecologica, posta come domanda retorica dal comandante della capitaneria di porto Francesco Esposito, lo si percepisce dalle stesse relazioni junior che il cambiamento di mentalità passa, tanto per fare un esempio, dall’uso della canapa bio degradabile invece della plastica inquinante.
Del resto, se siamo in un istituto comprensivo ci sono anche gli scolari delle primarie e quelli della scuola dell’infanzia. E qui la ricerca diventa colore, immagine, manualità, oggetti. Un coinvolgimento a 360 gradi.
Il mare e Taranto, la sua storia e il suo presente, dalle triremi dei primi tarantini naviganti che insegnarono ai nuovi barbari: i romani, la marineria, il teatro, la religione, al presente fatto da questi ragazzi che nella loro formazione possono dire di aver introiettato il futuro della città.
Con le nuove tecnologie del sapere, come nell’ecomuseo del mare che potete visitare qui
Chiudo con l’immagine che emerge dai racconti della Storia di Taranto: “quando si arriva al porto, un colosso di bronzo alto 15 metri saluta i naviganti, è la statua di Ercole, più avanti si vede l’acropoli con la statua enorme di Giove: ecco Taranto, città che Dioniso, il tiranno di Siracusa, diceva che era più bella di Atene. Siamo nel quinto secolo avanti Cristo, era ‘sindaco’ Archita. Ad maiora semper.