Principale Arte, Cultura & Società L’origine del toponimo di Altamura nelle ricerche del prof. Giuseppe Pupillo

L’origine del toponimo di Altamura nelle ricerche del prof. Giuseppe Pupillo

Il nome di Altamura intercettato in un documento del 1266 dal pof. Giuseppe Pupillo REDAZIONE ALTAMURA - ALTA MURGIA

Il Gruppo Storico Normanno Saraceno, nell’ambito dell’affermazione del sodalizio costituito dal presidente Francesco Tamborra e dai suoi soci, ha ritenuto opportuno di coinvolgere il prof. Giuseppe Pupillo, noto storico locale e presidente tra l’altro dell’ABMC/Archivio Biblioteca Museo Civico, organizzando un ciclo di incontri sulla storia di Altamura.

Il primo incontro si è svolto sabato 3  giugno scorso  nella chiesa di S. Michele, di fronte alla Cattedrale, grazie alla cortese disponibilità del parroco don Angelo Cianciotta.

E’ stata registrata la partecipazione di un numeroso pubblico che ha seguito con particolare interesse  la “Lectio magistralis” sull’origine del toponimo di Altamura partendo soprattutto dai confini del territorio, il cui sito era confinante con le terre di Binetto ricadenti nella feudalità dei Normanni nell’anno Mille, e con quelle di Gravina in Puglia.

Prof. Giuseppe Pupillo col presidente Francesco Tamborra

Con i confini assegnati da Federico II in un suo documento, il sito abbandonato da secoli,  a seguito di scorrerie dei Franchi nel V-VII d.C.  e poi dei Saraceni nel IX secolo , viene ripopolato nel XIII secolo.

Secondo documenti intercettati dallo studioso G. Pupillo, il nome di quella terra era “Alticello” nel XII secolo;  quindi l’origine del toponimo ha in comune la radice “Alt” che richiama il nome della leggendaria “Altilia” come tutti conosciamo; successivamente in un altro documento del 1266 il toponimo assume il nome definitivo come lo è oggi: Altamura.

Le ricerche hanno condotto il prof. G. Pupillo ad affrontare anche la questione della diatriba tra i vescovi di Gravina e i prelati di Altamura, i quali i primi insistevano che il territorio assegnato ad Altamura era stato sottratto a loro; mentre non è vero perché i documenti studiati dimostrano che il territorio, allora del demanio, cioè del Re, era stato nel tempo occupato da singoli individui di Binetto e  Grumo, portando le greggi a pascolare nel territorio abbandonato circondato da antiche mura come avevano dichiarato molti testimoni  in  un processo del 1299

Per quanto riguarda il castello, verosimilmente fu costruito dai Normanni, perché questi occuparono molte terre della Puglia edificando nei punti strategici castelli e torri di avvistamento. Con l’arrivo di Federico II di Svevia, il predetto castello era già presente, come si evince da documenti locali, nei quali si fa riferimento alla presenza dell’arma araldica degli Altavilla posta sul frontone del maniero, di cui purtroppo si è persa traccia nei secoli successivi. 

Photocredit, Antonio Chiaromonte

 

 

 

 

 

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