Riceviamo e pubblichiamo
L’assemblea costituente si è tenuta sabato mattina nelle sale del Nautilus, lungo viale Virgilio, con la presenza del deputato Paolo Ciani, segretario nazionale e del presidente del collegio dei probiviri professor Gianni La Bella.
Catalizzatore del nuovo processo politico è Gianni Liviano, consigliere comunale a Taranto e componente del direttivo nazionale di Demos.
Appassionato il suo discorso che ha puntato tutto sul ristabilire rapporti sociali prima che rapporti politici, pur rivendicando il diritto/dovere di avere una visione politica e restargli fedeli, senza inseguire posizionamenti ed alleanze di comodo.
Sapendo anche rinunciare a posizione di potere come ha fatto dimettendosi dalla carica di assessore regionale nella prima giunta Emiliano.
Liviano porta in dote l’esperienza politica da assessore e consigliere regionale, e soprattutto quella vissuta con l’associazione “La città che vogliamo”.
Nutrita e qualificata la partecipazione che ha visto intervenire anche esponenti tarantini di altri partiti chiamati a confrontarsi con la nuova forza politica.
Una forza politica che si ispira direttamente all’”amicizia sociale” proposta da papa Francesco, al “mi interessa” di Don Lorenzo Milani e alla scelta della Pace e della fraternità come impegno quotidiano.
Demos si rivolge direttamente a quel 36,1% che nelle ultime politiche non è andato a votare ed anche a chi è andato a votare più per dovere e responsabilità che con una sincera speranza di eleggere una classe politica migliore.
Ma qual è la ricetta di Demos?
Innanzitutto superare l’individualismo contrappondendogli “la forza del noi” e la scelta privilegiata per le persone più deboli.
“Siamo in un tempo nuovo, diverso dal Novecento come dalle prime decadi del 2000” ha detto Ciani ma “non possiamo arrenderci alla solitudine ed alla rassegnazione che schiacciano la vita di troppi nostri concittadini”.