INTERVISTA a cura di Virginia Capozzi
È stato eletto il nuovo primo cittadino: si tratta in realtà della riconferma di Giampaolo Romanazzi, dimessosi a settembre 2022 e stavolta supportato da una coalizione di cinque liste civiche. L’esito del primo turno lo ha visto prevalere con il 46,08% dei voti (non oltre la soglia del 50% + 1), contro il 38,23% ottenuto, invece, dall’avversaria politica Maria Morisco di Forza Italia. Rimasti indietro Tonio De Nicolò (Fdi e civica) con il 14,47% e Michele Filipponio (Partito Meridionalista) con l’1,22%. Dopo aver vinto il ballottaggio, lo scorso 12 giugno 2023 Romanazzi è stato proclamato Sindaco. Ho rivolto lui qualche domanda per comprenderne gli animi e gli intenti.
Cosa l’ha spinto a ricandidarsi dopo le dimissioni dal primo mandato?
A settembre scorso mi sono dovuto dimettere per la sfiducia di dieci Consiglieri di maggioranza e di opposizione e questo ha riportato nuovamente Valenzano in gestione commissariale, interrompendo la vita dell’Amministrazione comunale dopo soli due anni e mezzo. Non entro nel dettaglio di ciò che è accaduto perché, nonostante siano trascorsi mesi, i motivi che hanno portato a quella pregressa situazione sono, mi creda, ancora non chiari viste le poche spiegazioni pubbliche che sono state date. Da parte mia, invece, c’è sempre stata la voglia di bloccare questa prassi del Comune e di garantire una continuità amministrativa perché ritengo sia l’unico modo per far cambiare e crescere Valenzano.
I principi ispiratori miei e di chi mi sostiene non si sono mai modificati: volevamo avere il tempo normativamente previsto per un mandato comunale, il quinquennio, e cercare di fare la differenza. Al di là delle difficoltà incontrate durante i due anni e mezzo– primo fra tutte il dover fronteggiare la pandemia – stavamo ottenendo dei risultati importanti che avrebbero radicalmente svoltato questo paese. Sentivo perciò di aver lasciato il lavoro a metà e di voler recuperare quanto interrotto e completarlo, dimostrando come dando il tempo necessario e fidandosi di chi vuole il bene del paese si possono fare cose grandi. Quindi in coalizione con altre quattro civiche ci siamo rimessi al giudizio dei cittadini, i quali sono gli unici a cui dobbiamo render conto.
Vincere al ballottaggio con la Morisco, che significato ha assunto?
Le elezioni sfociano sempre ed inevitabilmente in una competizione, ma piuttosto che concentrarmi sull’ “avversario”, con tutto il rispetto nei suoi confronti, abbiamo dato priorità al parlare al paese e allo spiegare il valore fondamentale della stabilità amministrativa. E questo è stato recepito: i cittadini ci hanno dato nuovamente il loro appoggio e perciò l’unico significato che può assumere questa vittoria è una più profonda volontà di non deluderli e di raggiungere il nostro obiettivo. Spero che gli animi da campagna elettorale si distendano e che si possa operare ognuno nei propri luoghi ma sempre per la comunità.
La rielezione è avvenuta quasi un mese fa e la proclamazione lunedì scorso. Qual è il sentiment che ha già riscontrato?
C’è sicuramente tanta attesa e tanto desiderio di riprendere in mano i progetti su cui stavamo lavorando. Ora bisogna riprogrammare tutto, distribuendolo e scadenzandolo sui cinque anni che avremo a disposizione per fare del nostro meglio. È chiaro che i risultati non potranno essere in toto immediati, ma ci auguriamo di avere il tempo di completare la “casa” che era in corso d’opera perché Valenzano se lo merita e se lo meritano anche i suoi abitanti perché il sentiment è senza dubbio quello di non voler più essere spettatori del fiorire di altri paesi limitrofi, bensì di diventare co-protagonisti di questo cambiamento diffuso.
Il suo slogan è: “Un paese finalmente maturo”. Come intende raggiungere questo obiettivo?
Il mio programma politico prevede innanzitutto la ripresa dei progetti del PNRR lasciati in stand-by, che renderanno il paese nuovamente bello e attrattivo; un piano strategico per cultura e sport, valorizzazione dell’associazionismo e delle tradizioni locali; un lavoro più ravvicinato con le scuole grazie alla predisposizione di borse di studio, manutenzione delle strutture e istituzione del Consiglio comunale dei ragazzi; un nuovo contratto per l’igiene urbana e la manutenzione del verde, mobilità lenta e cura degli animali; nuove iniziative per promuovere il commercio valenzanese e attrarre nuove imprese sul territorio; l’attivazione di nuovi servizi sanitari e di comunità e, infine, contrasto ai fenomeni criminali, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e sensibilizzazione. Nello specifico i primi progetti che stiamo cercando di portare a compimento sono il piano di rifacimento del verde pubblico, i collegamenti ciclabili delle periferie al centro, la riqualificazione del centro storico (Piazza Plebiscito e Corso Aldo Moro) e stiamo anche tentando di salvare il finanziamento che avevamo ottenuto per il rifacimento dello Stadio comunale. Lo slogan “Un paese finalmente maturo” è insomma il mio auspicio: immaginare un paese che riesca a terminare i cinque anni di mandato, a lavorare proficuamente e solo dopo a rimettersi al giudizio dei cittadini circa il proprio operato senza giochi di palazzo che non centrano.
Un messaggio ai cittadini che lo hanno sostenuto.
Un sentito grazie per la fiducia e una promessa di vicinanza alla cittadinanza e di un profondo impegno da parte mia e dell’Amministrazione nei confronti di tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati.