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Intelligenza Artificiale ed Etica Pitagorica. Verso quale futuro? Incontro a Crotone  

di Mario Franzin

Si prenda insieme La Nuova Scuola Pitagorica di Crotone e un’antologia di valori umani, ne viene fuori un binomio sensazionale di sapere e attualizzazione del mondo circostante in un puzzle che va, via via, componendosi sempre più di nuove caratteristiche. Se è vero quanto affermava Baumann che la società è liquida e assume la forma del suo contenitore, ci si deve urgentemente interrogare su come questi nuovi raccoglitori la possano condizionare. Si parla, dunque, dell’intelligenza artificiale in uno dei suoi aspetti che non viene considerato (chissà perché) dai più: quello etico.

Proprio da Crotone, dunque, è partito un percorso di discernimento nella sequela dei fatti che coinvolgono questo strumento che, dal suo essere “di nicchia”, si sta trasformando in “di massa”. Va studiato e chiarito il processo di transizione che, potrebbe sembrare facile e senza stravolgimenti, ma non lo è nella realtà dei fatti.

Nella serata di lunedì 26 giugno 2023 nei locali della Nuova Scuola Pitagorica, il Professore Antonino Giannone, docente di Leadership and Ethics presso il Politecnico di Torino e la Link Campus University, ha presentato il suo ultimo lavoro accademico dal titolo: “Umanesimo Digitale. Trasformazione Digitale e Antologia dei Valori Umani”. Opera che, però, non nasce recentemente poiché, come ha riportato lo stesso docente, già dal 2010 il discorso dell’etica del digitale ha iniziato ad animare discussioni nell’ambito del sapere. Ancora tutte le tecnologie in uso oggi erano ancora in fase embrionale, ma gli interrogativi circa l’utilizzo futuro erano tanti (alcuni dei quali non ancora evasi). Un testo per il quale la collaborazione con personalità di spicco del mondo della trasformazione digitale come Guido Perboli, professore di Intelligenza Artificiale al Politecnico di Torino; Valeria Lazzaroli, presidente del Comitato Scientifico dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale; Mons. Gianni Fusco, professore di Teologia Dogmatica e Antropologia Culturale presso la LUMSA di Roma; e Ubaldo Livolsi, esperto manager nel campo della finanza internazionale e professore di Corporate and Finance presso la Link Campus University di Roma, è stata determinante. Quindi scienza e religione che hanno collaborato affinché l’etica non sia dimenticata nei processi organizzativi della società e nei comportamenti delle persone, in particolare d.

Un concetto, dunque, non astratto e detto tanto, ma concreto e tangibile. E quale luogo per realizzare tale proposito, se non Crotone, luogo simbolo della centralità del pensiero etico – pitagorico?

Un excursus sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo di Chat GTP ossia un sistema informatico che ingloba un enorme quantità di dati che va oltre il solito concetto di input – output; si va nell’interpretazione specifica di dati economici, la possibilità di comporre testi e anche temi scolastici; offrire analisi storiche dettagliate. Chiaramente si tratta di strumenti manipolabili a causa della indeterminatezza o non piena affidabilità dei dati immessi come input nel sistema, ma anche perché essi possono essere incompleti, edulcorati ad arte o addirittura fake news! Ovviamente, tale tecnologia rappresenta uno strumento invasivo per i modelli scientifici tradizionali, tantoché alcuni accademici ne hanno richiesto la sospensione dei processi di sviluppo per via dell’impossibilità del controllo.

Campagna che, però, è stata in parte stroncata da un regolamento della Commissione Europea che ne disciplina l’utilizzo, alla pari degli strumenti di regolamentazione e controllo dei dispositivi nucleari.

Non demonizzazione dell’intelligenza artificiale, dunque, bensì tenerla costantemente sotto controllo basandosi anche da ciò che Papa Francesco stesso riposta nella “Laudato Sì”: tecnologia come prodotto dello sviluppo dell’uomo, ma saperne riconoscere rischi e utilità. Il vero problema è la scarsa educazione delle nuove generazioni all’utilizzo della tecnologia, basti vedere i tragici fatti accaduti nelle ultime settimane, figli di un iper – trofismo delle piattaforme digitali, trasformate (o trasfigurate) in strumento di morte. Una sbagliata persecuzione della ricerca della felicità tanto auspicata da Pitagora.

La necessità un nuovo umanesimo, volto al digitale, dunque, è l’unica via disponibile per riuscire a far convivere tanti aspetti che fra di loro collidono e che non riescono ad assumere una stabilità definitiva. I valori etici devono servire alla trasformazione dei processi del terzo millennio, per proiettarci nel quarto con consapevolezza critica. Una sorta di autocoscienza contro i processi di transumanesimo che, a detta del Professore Giannone, vengono utilizzati per degli scopi non chiari: una sorta di “divide et impera” che non porta a niente se non a un continuo rincorrersi di esempi negativi. Strumenti di giustizia, equità e pace per cercare uno sviluppo permanente.

Al termine della lectio magistralis del Docente, momento di dibattito avviato dall’editore Laterza (che firma la pubblicazione del libro non ancora nelle librerie, ma ben presto lo sarà); egli si è concentrato sulla varietà di contenuti riportati da Giannone e di come essi siano incastrati in un percorso crescente di sapere e di espressione culturale che rendono il libro affascinante e di scorrevole lettura.

Tra i partecipanti attivi alla discussione vi erano i membri della Nuova Scuola Pitagorica: Salvatore Mongiardo (scolarca della NSP che ha ripercorso il concetto di etica sviluppato da Pitagora durante la permanenza a Crotone), Maurizio Murano, Gaspare Brescia, Lucia Marino e Marco Tricoli.
Un’occasione di confronto che ha stimolato nei partecipanti un’interazione molto proficua che ha avviato anche una serie di domande che devono trovare risposte nell’attuazione di un pitagorismo messo fin troppo in stand-by da coloro che detengono il potere, preferendo modelli molto liquidi che non riescono a offrire una visione a 360° del sapere, bensì solo parziale.

Il nuovo libro del Prof. Giannone offre al lettore un importante contributo al discernimento (389 autori e 631 citazioni) con commenti e riflessioni sull’umanesimo digitale che sarà uno strumento determinante per un approccio scevro da qualunque condizionamento esterno che non forma, ma deforma l’intelletto. Una moderna critica alla ragione che richiama anche il contributo kantiano, ma che vede in Pitagora il faro determinante delle azioni: un invito a leggere anche le opere delle figure storiche riportate e citate nel testo, al fine di approfondire il loro pensiero filosofico e non, al fine di poter completare quel puzzle scientifico di cui ciascuno di noi dovrebbe esser dotato, per raggiungere obiettivi di sviluppo dell’intelletto in coscienza con quel senso critico che, purtroppo, è sempre meno presente nell’insegnamento a tutti i livelli e che, laddove esiste, rende le persone più libere insieme alle comunità.

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