Un alto funzionario della NATO ha espresso profonda preoccupazione per la mancanza di progressi nel disinnescare le tensioni tra Kosovo e Serbia. Nonostante gli appelli internazionali alla riduzione dell’escalation, entrambe le parti non sono riuscite ad adottare misure per alleviare la situazione, in particolare per quanto riguarda l’etnia serba residente nel nord del Kosovo. Le tensioni in corso hanno rappresentato una minaccia per le forze di pace della NATO che operano nell’area. Thomas Goffus, l’assistente segretario generale per le operazioni della NATO, ha sottolineato l’urgente necessità di agire per garantire la sicurezza e l’incolumità di tutte le persone coinvolte.
NATO: preoccupazione per le tensioni in aumentano nel conflitto Kosovo-Serbia
Il nord del Kosovo, che ospita circa 50.000 serbi che costituiscono la maggioranza locale, ha assistito a un’ondata di violenza alla fine di maggio. I disordini sono seguiti all’assunzione dell’incarico da parte di sindaci di etnia albanese, eletti a seguito di un boicottaggio elettorale locale da parte dei serbi. La comunità serba ha chiesto l’attuazione di un accordo di autonomia decennale. La situazione si è rapidamente aggravata, portando a scontri tra soldati di mantenimento della pace della missione NATO (KFOR) e manifestanti serbi. Numerosi feriti sono stati segnalati sia tra le forze di pace che tra i manifestanti. Attualmente, la situazione rimane tesa nel nord, con le truppe della KFOR di stanza a protezione degli edifici municipali mentre la polizia del Kosovo è all’interno. Mentre piccoli gruppi di serbi locali continuano a protestare fuori. La NATO, che ha dispiegato le forze di pace in Kosovo nel 1999 dopo gli attacchi aerei che hanno fermato una brutale repressione serba contro una rivolta a maggioranza albanese, ha aggiunto 700 soldati alla KFOR dopo le violenze di maggio, per un totale di circa 4.500. Ha anche messo in allerta un altro battaglione per il dispiegamento.
L’indipendenza del Kosovo e gli alleati occidentali
Il Kosovo ha dichiarato la sua indipendenza dalla Serbia nel 2008 e da allora ha ricevuto riconoscimenti da oltre 100 paesi, principalmente in Occidente. Tuttavia, Serbia, Russia e Cina non hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo. Stati Uniti e Unione Europea, principali alleati del Kosovo, hanno attribuito le tensioni nel nord alle politiche nazionaliste del primo ministro Albin Kurti. Tuttavia l’insediamento di sindaci di etnia albanese nonostante il boicottaggio serbo delle elezioni ha acuito ulteriormente le ostilità. “Purtroppo, abbiamo visto un declino nel nostro coordinamento pratico e politico (con il Kosovo). Questo va contro le aspirazioni euro-atlantiche del popolo kosovaro“, ha detto Goffus. Ha affermato che dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, l’Europa si trovava in un momento critico. “Nessuno dovrebbe rischiare un altro conflitto in Europa che minerebbe la pace e la stabilità conquistate con così tanti sacrifici”, ha dichiarato.