Spese militari alleati europei +20% in un anno: serve spendere meglio, non di più.
Il segretario generale della Nato Stoltenberg dichiara che al vertice di Vilnius sarà deciso che il 2% del Pil nazionale in spese militari non sarà più l’obiettivo a cui tendere ma la soglia minima obbligatoria, rallegrandosi per l’aumento record dell’8,3% registrato quest’anno dagli alleati, Usa esclusi. A ben guardare l’incremento è ancor maggiore.
I dati a prezzi correnti appena pubblicati dalla Nato mostrano infatti che le spese militari dei membri Ue dell’alleanza atlantica è aumentato di quasi il 20% nell’ultimo anno, passando dai 245 miliardi di dollari del 2022 ai 293 miliardi di quest’anno.
Il Movimento 5 Stelle è contrario a questa nuova forzatura che accelera la corsa al riarmo in ordine sparso, ognuno per sé su base nazionale, che produce sprechi e duplicazioni, alla faccia dell’interoperabilità tanto cara alla Nato. Il problema non è spendere più a livello nazionale, ma cooperare di più per spendere meglio a livello comune in chiave di difesa europea, perché questo consentirebbe di ottimizzare e razionalizzare le spese, producendo risparmi invece che aumenti di spesa. Non ha senso che ogni Paese spenda in blindati, carri armati, navi, aerei e missili diversi di fabbricazione nazionale o americana, invece di cooperare a livello industriale. Se questo non accade è perché alla reale esigenza di difesa vengono anteposti gli interessi dell’industria bellica che pensa solo a difendere i profitti e i segreti industriali delle grandi società, trovando più conveniente competere anziché cooperare. Attendiamo con ansia le dichiarazioni di Meloni e Crosetto, sempre pronti – solo in questo caso lo slogan elettorale non è disatteso – a seguire le direttive Nato e gli interessi delle lobby”.
On. Arnaldo Lomuti
Coordinatore Regione Basilicata M5S
Camera dei Deputati
Palazzo Valdina
Roma