L’ombra di nuvole artificiali che lenisca gli ardenti raggi solari e salvi il pianeta dal riscaldamento mondiale è un’idea che potrebbe sembrare al di là dell’immaginabile ma che in realtà, presentata come una possibile soluzione alla crisi climatica propagandata, sta guadagnando terreno nei progetti perversi degli Stati Uniti d’America e dell’UE (le due comunità mondiali governate dal meglio del meglio che la Politica e l’intelletto umano possa offrire…).
Biden dice “nì”, ma è tutto pronto
Washington, attraverso un report reso noto a fine giugno, ha promesso un “sostegno moderato” agli esperimenti di geoingegneria solare, aprendo così le porte a nuovi finanziamenti federali. E questo sebbene sussistano ancora oggi troppe incertezze sulle implicazioni di tali pratiche per la salute umana e animale, nonché sui pericoli avvenire per l’equilibrio ambientale.
In una nota d’accompagnamento al rapporto, poi, il governo della Casa Bianca avrebbe precisato che “non ci sono piani in corso per stabilire un programma di ricerca completo focalizzato sulla modifica della radiazione solare”, affermazione di cui ci sentiamo di dubitare – a ragione.
Resta il fatto che, anche oltreoceano, l’attenzione mediatica generalista è pronta ora a riprendere questa apertura istituzionale, riferendosi ai termini “oscurare il sole” non più come ad un concetto marchiato da “teoria del complotto” – come invece accadeva finora – E che, nonostante le criticità sottolineate in vari articoli, la manipolazione atmosferica viene sempre più proposta come l’alternativa per affrontare rapidamente il surriscaldamento globale.
UE complice nel drogare l’atmosfera e creare cirri?!?
I dettagli sulle metodologie applicate per raggiungere questi obiettivi ruotano intorno all’introduzione in atmosfera, mediante aerei e/o mongolfiere (o altro), di un mix chimico sotto forma di “aerosol“, in grado di generare nuvole capaci di “schermare” i raggi solari. Le problemi di una potenziale tossicità delle sostanze coinvolte, come lo ioduro d’argento – dannoso per ecosistemi marini e agricoli – restano una nebbia non ancora volutamente dissipata.
Il fatto che l’uomo sia in grado di generare nubi, poi, non è una novità: basti pensare che nel 2017 l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) – ente istituzionale delle Nazioni Unite – ha deciso di inserire nell’Atlante internazionale delle nuvole anche le definizioni di “Cirrus homogenitus” e di “Cirrus homomutatus”, agglomerati, cioè, artificialmente creati o modificati principalmente per “mano umana” (o attraverso gli scarichi degli aeroplani, per esempio).
E l’Europa? Consiglio e Parlamento comunitari, pur adottando approcci apparentemente più prudenti, si sono detti favorevoli alle ricerche di settore, emanando un recente comunicato congiunto con cui rafforzano l’impegno verso un’analisi approfondita dei pericoli e dei dubbi legati alla manomissione del clima: “Guidata dal principio di precauzione, l’Unione europea sosterrà gli sforzi internazionali per una valutazione globale dei rischi e delle incertezze degli interventi sul clima, compresa la modifica della radiazione solare e promuovere discussioni su un potenziale quadro internazionale per la sua governance, tra cui aspetti legati alla ricerca”.
Ecco che c’è sempre chi pilota i paradossi…
SCoPEx (Stratospheric Controlled Perturbation Experiment), la missione portata avanti dall’Università di Harvard sin dal 2012 e poi abbondantemente finanziata da Bill Gates a partire dal 2017, rimane un “progetto pilota” in questo campo, sebbene le sue sperimentazioni siano state interrotte più volte soprattutto per merito delle contestazioni civiche, nonché delle associazioni e degli esperti scientifici sulla materia. Ora però, con l’avallo comunitario e di Biden, torna lo spettro che a questi test potrebbe essere infusa una nuova spinta.
Oltre alla sfida paradossale, che cercherebbe di proteggere il mondo dall’ebollizione (dramma attribuito allo “stile di vita” delle popolazioni da chi ha dei regimi esistenziali mille volte più dannosi) sperimentando tecnologie che comportano di per sé un pesante intervento antropico sulle dinamiche naturali della terra, restano le paure per “un mare di interrogativi” non ancora presi in considerazione.
Tutto mentre, con leggerezza, potenti decisionisti giocano ad interpretare un po’ il ruolo della divinità e un po’ quello del “medico climatico“, ignari e sprezzanti delle conseguenze per un ambiente popolato da flora e fauna, di cui fa parte la stessa umanità.
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Elisabetta Barbadoro del 05 luglio 2023), sito istituzionale della Casa Bianca, Politico, Solar Geoengineering, Close-up engineering (CuE), sito dello United Nations Environment Programme (UNEP) , SpringerLink, sito istituzionale del Parlamento europeo, sito dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), sito dell’Atlante internazionale delle nuvole (sezione del sito della WMO), sito istituzionale dell’European External Action Service (EEAS), Atmosphera lab, Swissinfo.ch (SWI), NoGeoingegneria.
Canali YouTube: Euronews (in Italiano), Vox.
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania