Principale Ambiente & Salute Taranto – Comune, Gianni Liviano invia una mozione su discarica Vergine

Taranto – Comune, Gianni Liviano invia una mozione su discarica Vergine

Con sentenza di primo grado del 21.12.2018 vengono condannati amministratori e responsabili tecnici della discarica sita in località Palombara, in agro di Lizzano e Fragagnano, ma in isola amministrativa di Taranto

– La condanna segue il sequestro dell’impianto in oggetto avvenuto nel 2014 da parte della Procura di Taranto

.- Nel settembre 2020 la Corte di Appello di Taranto ribalta la sentenza di primo grado con un verdettto di assoluzione che solleva tutti gli imputati da ogni accusa rispetto a capi di imputazione e responsabilità civili loro addebitati

.- La sentenza della Corte di Appello ricalca il provvedimento già precedentemente adottato in sede amministrativa dal Consiglio di Stato nell’aprile 2018 secondo cui  “i proprietari delle aree sulle quali sorge la discarica Vergine sita nell’isola amministrativa di Taranto, sequestrata e chiusa dalla magistratura nel febbraio 2014, non sono responsabili dell’inquinamento e non sono tenuti a bonificare il sito”.

– Con sentenza di aprile 2022 la Corte di Cassazione conferma il verdetto di assoluzione emesso dalla Corte di Appello, stabilendo in via definitiva che alcun onere è da imporsi agli imputati sia in ordine alle opere di bonifica da effettuarsi nel sito che al risarcimento danni chiesto delle parti civili nel processo, comuni ed associazioni ambientaliste.

Premesso ancora che

– In data 7.8.2018 la discarica Vergine viene acquistata dalla  società Lutum srl, appartenente al gruppo C.I.S.A.

– La suddetta società Lutum srl sarebbe anche impegnata nei lavori di bonifica e messa in sicurezza del sito di discarica, unitamente ad altre aziende specializzate in settori specifici.

– Per gli interventi di bonifica e messa in sicurezza previsti, sono stati stanziati 7 milioni di euro  dalla Regione Puglia nel 2018 e 2,4 milioni di euro nel 2017 dal Comune di Taranto.

 

Considerato che

– il 10 febbraio 2014 la discarica in località  Palombara, dopo le relazioni dei consulenti tecnici della Procura ed i monitoraggi effettuati dall’Arpa Puglia, è stata posta sotto sequestro. Dalla relazione del NOE, alla base del sequestro vi sarebbero “concentrazioni di idrogeno solforato superiori alle soglie di percettibilità olfattiva prevista” […] “gli episodi di molestie olfattive lamentate negli esposti potevano essere correlati alla dispersione di sostanze odorigene compatibili con l’operazione di abbancamento dei rifiuti ed anche allo spegnimento di alcune torce presenti nell’impianto per la combustione del biogas. Su quest’ultimo si sono concentrate le osservazioni dei consulenti secondo i quali la mancanza di un corretto sistema di captazione degli stessi determina un accumulo di gas nel corpo della discarica che sfocia in una fuoriuscita con dispersioni maleodoranti in atmosfera.” L’ipotesi di reato contestata ai gestori è “getto pericoloso di cose”, per l’emissione di sostanze odorigene – come solfuro di idrogeno e biogas – derivanti dai processi di gestione e post gestione delle vasche di raccolta e di trattamento dei rifiuti. Tra i capi di imputazioni anche di aver omesso le necessarie misure per evitare il formarsi di emissioni anche nel corso delle operazioni in entrata dei fanghi. Le assoluzioni dei gestori dell’epoca rispetto ai fatti esposti non hanno però eliminato i rischi di quanto emerso dalle indagini per quanto riguarda la contaminazione del sito ed i disagi avvertiti dalle popolazioni locali.

– Nonostante le rassicurazioni istituzionali fornite circa il controllo sulle operazioni di messa in sicurezza e bonifica in atto non si è ancora del tutto a conoscenza del loro corso di avanzamento. Quindi anche dello stato in cui versa il sito la cui  contaminazione, più volte nel passato certificata dall’Arpa,  potrebbe ancora costituire un rischio per la salute dei cittadini della zona.

Considerato ancora che

– La Lutum srl, ha presentato un’istanza alla Provincia di Taranto per richiedere l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) finalizzata alla riattivazione dell’impianto di smaltimento di rifiuti non pericolosi sito in località Palombara, isola amministrativa di Taranto.

– La disciplina dei rifiuti in ambito comunitario (art. 191 T.F.U.E.) e nazionale attraverso l’art. 179 del d.lgs. n. 152/2006 (come modificato dal d.lgs. n. 4 del 2008 prima e dal d.lgs. n. 205 del 2010 poi) stabilisce un “ordine di priorità” nella politica e nell’attività di gestione dei rifiuti, impostata sull’economia circolare adottata attraverso direttive come 2018/849/UE, 2018/850/UE (specifica in materia di discariche), 2018/851/UE e 2018/852UE. Ne discerne che _ privilegiando una gestione dei rifiuti basata su prevenzione, riutilizzo, riciclo e recupero_ la discarica sia da considerarsi  una scelta ultima e residuale per il trattamento dei rifiuti.

– Secondo la sentenza del TAR PUGLIA, Bari, Sez. 2^ – 4 marzo 2019, n.  342 “La realizzazione di una discarica è quindi un’attività di eminente pubblico interesse, in ordine alla quale non sussiste un diritto precostituito all’esercizio in capo al gestore ambientale, bensì un interesse alla legittimità degli atti dell’amministrazione, nella misura in cui l’attività di discarica sia contemplata come attività utile e necessaria, nell’ambito della programmazione della gestione dei rifiuti, quale invero ultima ipotesi rispetto alla vigente implementazione dei parametri della vigente società del riciclaggio contemplata dalla direttiva U.E. 2008 (attuata dal d.lgs 3 dicembre 2010 n. 205), che sarà abbinata alla strategia della economia circolare introdotta dalle direttive U.E. 2018.”

Tutto questo premesso e considerato

– Si impegna la Giunta Comunale di Taranto ad esprimere in sede di conferenza dei servizi parere negativo di natura sia tecnica che politica, ed in raccordo con tutti i comuni che hanno espresso le medesime posizioni,  nei confronti della richiesta di riapertura della discarica di rifiuti speciali non pericolosi in località Palombara inoltrata dalla Lutum srl. 

 GIANNI LIVIANO                                            

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