L’emendamento presentato nella giornata di lunedi’ 17 luglio al Senato (a proposito della numerologia che ci avverte dei numeri che non godono di buona fama) da Raffaele Fitto, ex Presidente della Regione Puglia e attuale Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR del governo Meloni, consolida –purtroppo- la triste tradizione della legislazione “SALVA ILVA”.
L’emendamento introduce novità “irricevibili”: per proteggere la fabbrica il governo di destra è disposto a modificare persino il codice di procedura penale
Infatti nel testo proposto dal Governo si legge che “qualora la prosecuzione dell’attività sia stata autorizzata dopo l’adozione del provvedimento di sequestro”, il Commissario Straordinario “è autorizzato a proseguire l’attività anche quando il provvedimento con cui è disposta la confisca è divenuto definitivo».
I poteri sulla gestione ILVA vengono affidati direttamente alla Presidentessa del Consiglio dei Ministri: il Ministro Adolfo Urso viene nei fatti emarginato e il raggio d’azione del Sindaco Melucci, per adottare ordinanze in caso di problemi ambientali, viene fortemente limitato.
A questo proposito, il Sindaco di Taranto sostiene, convintamente, che “per l’ex Ilva c’è spazio solo per un accordo di programma serio, oppure c’è solo la chiusura definitiva”
Il nostro capogruppo dei Senatori PD Francesco Boccia afferma, con un efficace linguaggio laconico, che “la destra di Meloni e di Fitto non vuole la decarbonizzazione a Taranto”.
Il Circolo del PD di Talsano, da parte sua, arricchirà con iniziative e proposte a sostegno dell’azione del Partito e dei suoi rappresentanti politici ad ogni livello, l’estate militante (e non solo l’estate) lanciata dalla nostra Segretaria Elly Schlein.
Davide Albano