Mostra di 60 opere di Antonio Ligabue nel castello di Conversano dal 25/03 all’08/10. Ligabue, autodidatta, ha trasformato la sofferenza in arte
La mostra di Antonio Ligabue nel castello di Conversano è un’occasione unica per ammirare 60 opere dell’artista, che ha saputo trasformare la sua sofferenza in opere d’arte di grande pregio. Ligabue è stato un autodidatta che ha iniziato a dipingere per comunicare il suo disagio e la sua difficoltà ad adattarsi alla società. La mostra è ben curata e affascina i visitatori grazie alle informazioni multimediali, al gioco di luci e ombre che si integrano nelle opere dell’artista e alla possibilità di ascoltare una guida audio o di scaricare un percorso sul proprio cellulare. In questo modo, è possibile approfondire la conoscenza delle opere esposte e dei temi che hanno ispirato l’artista.
La mostra nel castello di Conversano: un’occasione per scoprire l’arte di Ligabue
Antonio Ligabue è stato un artista eclettico che ha saputo esprimersi attraverso diverse tecniche, tra cui la pittura, la scultura e il disegno. Le sue opere sono caratterizzate da una forte carica emotiva e da una grande attenzione ai dettagli. Ligabue ha dipinto paesaggi della Svizzera, dove è cresciuto, e della pianura padana, dove ha vissuto gran parte della sua vita. Molte delle sue opere rappresentano animali, che l’artista amava profondamente e che sono diventati uno dei suoi temi preferiti. Le sue tigri in particolare sono diventate famose in tutto il mondo per la loro forza e la loro bellezza.
La vita e le opere di Antonio Ligabue: un viaggio nell’universo dell’artista
La storia di vita di Antonio Ligabue è stata molto difficile. Nato nel 1889 da madre di origine bellunese e da padre ignoto, è stato dato in adozione a una famiglia svizzera. Nel 1913 ha subito il primo internamento in collegio per ragazzi disabili, seguito da altri ricoveri in strutture per il disagio comportamentale e psichiatriche. Nonostante le difficoltà, Ligabue ha trovato nella pittura una forma di liberazione e di espressione artistica che gli ha permesso di comunicare il suo mondo interiore.
L’autodidatta diventa uno dei più grandi artisti di “Arte Naif”
Dall’inquietudine delle prime opere, si arriva agli autoritratti sempre più definiti. Fondamentale è l’incontro con Renato Marino Mazzacurati che gli insegna, tecnica , prospettiva, accostamento dei colori. I paesaggi, cieli, castelli diventano sempre più definiti e naif. Dalle opere per decorare il tirassegno alla mostra presso la Galleria Barcaccia che lo consacrerà grande pittore naif italiano. L’ultima opera ben ammirabile a Conversano è la sintesi del suo percorso artistico. Non più un autoritratto a mezzo busto, ma una figura intera, un artista sicuro di sé che si ritrae al centro dell’opera con il suo cavalletto, la moto guzzi rossa, aveva cominciato a collezionare motociclette, il paesaggio di prospettiva, il Po con i battelli, gli animali. Antonio Ligabue è colpito da ictus. Emiparesi e dopo essere curato in diversi ospedali fu ospitato presso il Ricovero Carri di Gualtieri dove morì il 27 maggio 1965.
Ligabue e la sua arte naif: un’interpretazione originale del mondo che ci circonda
In sintesi, la mostra di Antonio Ligabue nel castello di Conversano è un’occasione imperdibile per conoscere l’opera di uno dei più grandi artisti di “Arte Naif” del Novecento. Grazie all’esposizione delle sue opere e alla possibilità di approfondirne la conoscenza attraverso informazioni multimediali e guide audio, è possibile apprezzare la sua creatività, la sua fantasia e la sua capacità di trasformare la sofferenza in opere d’arte di grande valore.
- Riccardo Guglielmi è Cardiologo e Giornalista Scientifico. Progetta e cura la rubrica Spazio Ippocrate. Medicina e oltre distribuita in collaborazione con Retewebitalia.net.