Il progetto “Suoni della Murgia” alla XXII edizione raccoglie sempre più consensi. Coinvolto l’intero territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Grande successo sabato 22 luglio 2023 per il concerto del M° Vito Nicola Paradiso di Santeramo in Colle, accompagnato dai musicisti Francesco Zizzi, violoncello; Giuseppe Di Gioia, flauto; Francesco Cassano, pianoforte.
La masseria Malerba del XVII secolo, sulla direttrice contrada Sgarrone, a pochi chilometri dal centro abitato di Altamura, location storica della nobile famiglia De Mari, ha ospitato il concerto del Maestro chitarrista Vito Nicola Paradiso, organizzato dall’Associazione Suoni della Murgia con direttore artistico Luigi Bolognese.
Il suo metodo, dalla didattica rivoluzionaria, è stato riconosciuto in tutto il mondo; lui stesso è definito “chitarra volante”, con alle spalle tantissimo lavoro e notevole passione per lo strumento.
L’accoppiata con il poeta Onofrio Arpino, tra l’altro scrittore e saggista altamurano trapiantato a Santeramo in Colle, è frutto di un binomio che arricchisce la musica di Vito Nicola Paradiso in collaborazione con altri musicisti; normalmente suona da solo; questa volta ha spaziato dagli omaggi a Ennio Morricone al grande chitarrista venezuelano Alirio Diaz.
I componimenti poetici di Onofrio Arpino hanno dato ulteriore potenza alle sonorità della chitarra di V.N. Paradiso.
Infatti, la poesia “Suoni della Murgia” (Me ne muoio) composta una ventina di anni fa e dedicata ai fondatori del Gruppo “Uaragniaun” Luigi Bolognese e Maria Moramarco, si può definire un vero un affresco poetico con richiami ancestrali alla Murgia.
Inoltre, il brano Elegia di V.N. Paradiso dedicato ad Ennio Morricone, ispirato al mondo del cinema, è un omaggio al suo modo di scrivere colonne sonore; altro omaggio lo ha composto alcuni giorni fa in memoria del versatile chitarrista venezuelano Alirio Diaz, in occasione del suo centenario della nascita che ricorre quest’anno; titolo del brano: “Nino”/Piccolino
Alirio Diaz non era un compositore, bensì uno straordinario esecutore, tanto che amava e suonava anche la musica del chitarrista italiano Antonio Lauro, il quale a sua volta aveva uno stile venezuelano.
Gli intermezzi poetici di Onofrio Arpino, pregni di sentimenti profondi, sono giunti al cuore del numeroso pubblico presente.
Temi molti attuali che il poeta murgiano ha magistralmente evidenziato con la sua sensibilità partendo dalla tragedia delle migrazioni sin dall’epoca di Ulisse, migrante anch’egli, con i canti delle sirene, i venti che soffiano sul mare Nostrum, il destino spezzato nel mare che unisce i popoli, e la preghiera del migrante che si chiude con” l’Ave Maria e l’acqua alla gola”;
Onofrio Arpino e quindi V.N. Paradiso chiudono con il riferimento a due gabbiani che, nel loro immaginario, rappresenterebbero un messaggio benaugurante per la città di Taranto martoriata dai fumi dell’acciaieria e dall’inquinamento del Mar Piccolo.