Che il signorotto trascorresse la prima notte di matrimonio con ragazze belle ed avvenenti del feudo era una consuetudine molto diffusa nell’Italia meridionale durante la dominazione spagnola
del XVII secolo.
Da queste radici storiche, a cui se ne sono unite altre di natura leggendaria, sono nate le cosiddette “ Pupe con i baffi” a forma di bottiglia antropomorfa, frutto dell’abilità manuale e artistica degli artigiani ceramisti pugliesi di Grottaglie.
Le ‘Pupe con i baffi’ sono bambole o busti in ceramica che ritraggono un uomo baffuto vestito con abiti femminili succinti dai colori sgargianti. Tali pupe simboleggiano il ricordo
di un rito pugliese che affonda radici nel passato medievale: lo ‘ius primae noctis’.
Nel Seicento, durante la dominazione spagnola in Puglia, vigeva il diritto del feudatario di trascorrere la prima notte di nozze con la sposa del proprio suddito.
Secondo la leggenda un contadino, mosso dalla gelosia e dalla volontà di dif endere il suo onore, decise di sottrarre la moglie a questo sopruso. Alcuni racconti popolari narrano che l’uomo in questione decise di travestirsi da donna, forse addirittura da sposa, per offrirsi lui stesso al signorotto, compiacerlo, fingersi
donna e sorprenderlo a fine serata; altre versioni asseriscono invece che si camuffò con l’intento di assassinare il suo signore con un pugnale tenuto nascosto tra gli abiti.
Costui nel presentarsi al cospetto del nobile purtroppo dimenticò di tagliarsi i baffi, destando il sospetto del feudatario che lo smascherò e riconobbe il raggiro.
Cosa ne fu del coraggioso e geloso contadino?
La tradizione si divide in due versioni: secondo taluni il contadino venne giustiziato, secondo altri fu graziato per il suo ardore e come riscatto dovette cedere una notevole quantità di vino al signorotto.
Come saranno sul serio avvenuti i fatti non è dato saperlo, ma una cosa è certa; dopo tale avvenimento la popolazione insorse e riuscì a far decadere questa ingiusta legge.
Oggi a Grottaglie, nella città delle ceramiche pugliesi per eccellenza, si riproducono le ‘Pupe con i baffi’ in memoria de ‘lo ius primae noctis’ e le ‘Pupe senza baffi’ per rievocare le donne dagli abiti sontuosi dell’epoca.
Vi sono inoltre le varianti molto apprezzate di ‘Pupe con i baffi a cavallo’ in testimonianza della fuga dello sposo dal castello, e ‘Pupe senza baffi’ definite anche ‘Amazzoni’.
Questi manufatti scultorei sono splendidi oggetti d’arredamento, adottati anche per la realizzazione di candelieri, basi per lume ed anfore.
Maddalena Malcangio