Principale Ambiente, Natura & Salute Taranto – Kyma Ambiente crolla sugli automatismi, la spazzatura tracima i cassonetti

Taranto – Kyma Ambiente crolla sugli automatismi, la spazzatura tracima i cassonetti

Non c’è un rigo sul sito del Comune, tra le amenità dell’assessore al ramo, nel sito dell’azienda partecipata; stiamo parlando del perchè i cassonetti della raccolta differenziata ‘intelligente’ non siano svuotati mentre mezzi di volenterosi lavoratori passano con cisterne a raccoglere la spazzatura per terra.

Ve lo diciamo noi, i quattro camion mezzi dedicati – secondo una fonte, due dell’azienda e due a noleggio sono in manutezione. Con  pezzi di ricambio che arrivano anche dalla Svizzera.

Per quanto riguarda l ‘apertura tramite card, questa è stata eliminata considerati i notevoli interventi di manutenzione.

Le prime 140 installazioni hanno richiesto 160 interventi tecnici per problemi alle fotocellule.

Mentre la loro progettazione ad imbuto non permette un omogeneità interna di deposito del rifiuto imbustato. Quindi il cassonetto risulta pieno dopo solo il deposito di qualche busta di rifiuto conferita.

Difatti, con il conferimento del vetro detto problema non si presenta, poiché il vetro, più pesante riesce ad coprire intera volumetria interna.

Quindi c’è un difetto di progettazione a monte: bella fregatura!

Chi ha fatto questo piano straordinario di raccolta differenziata?

Siamo nel campo delle eredità del sindaco Ippazio Stefàno, ultima chicca del pediatra che fa dire all’attuale presidente di Kyma. Giampiero Mancarelli, in conferenza stampa: “questa modalità è da superare, me la sono ritrovata”.

E’ il classico passaggio di consegne.

Ricordo che a Bari, tanti anni fa, il neo eletto sindaco ex magistrato Emiliano quando vide, in una zona della città, tanta spazzatura sopra colonnine colorate esclamò: “e questo cos’è, chi l’ha fatto?”

Era un eredità del sindaco precedente e del presidente Amiu di allora che io definivo “lui se la fa e lui se la suona” – il suo logo aziendale rappresentava un direttore d’orchestra -,

Si trattava di isole interrate con colonnine di diverso colore. Una volta piena la cisterna questa emergeva dal sottosuolo per essere svuotala. Si era inceppato il meccanismo e forse la manutenzione era più complicata di quello che era scritto nel progetto iniziale. Quella isola sperimentale fu cementata nel sotterraneo per i futuri archeologi che andranno a scoprire la stupidità del secolo scorso.

La esperienza di questi giorni a Taranto mostra la stessa cosa: quando si cede al fascino di sirene, capita di essere portati a credere che con la tecnologia si risolve tutto, in un Paese che deve ancora crescere in questo campo e dove si assiste, putroppo alla fuga dei cervelli.

La raccolta pneumatica

Invece di imparare dal passato si continua imperterriti. Ecco che, mentre tracolla e tracima la raccolta differenziata nelle isole intelligenti del Borgo, Kyma sta pensando alla raccolta pneumatica sotterranea. E la sta realizzando a Taranto 2.

Se si cerca in rete si scoprono le difficoltà che questa raccolta ha per i metalli e il vetro

Sparati a 80 km all’ora possono creare problemi ai tubi interrati (lo hanno previsto nel piano?) E la manutenzione dell’impianto sarà come quella della fogna con scassi continui mentre la spazzatura s’ammassa intorno?

Ma non fasciamoci la testa

Pensiamo solo ai costi che, stando quello che si legge, prevedono un ammortamento fra trent’anni.

Insomma tutto è trasferito al futuro; quella che nel volgo tarantino è lo ‘spazzamento’, una volta si chiamava Tarsu, ora Tari, fra 30 anni sarà chiamata Cetriolo, quello a cui vorrebbe sfuggire l’ortolano.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Corriere Nazionale

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