Il governo Meloni ha inferto un colpo a sorpresa alle banche, propagando un’onda d’urto nel settore in tutta l’eurozona, quando ha annunciato l’intenzione di applicare un’imposta sugli utili (extra profitti) per il 2023. L’imposta del 40% prende di mira i maggiori redditi da interessi degli istituti di credito a seguito degli aumenti dei tassi da parte della Banca centrale europea. Una mossa che ha fatto crollare le azioni delle banche italiane, mentre gli investitori hanno rapidamente rivalutato gli utili. Tuttavia, se entrerà in vigore, non avrà un massiccio effetto negativo per le nostre banche. Come le loro omologhe della zona euro, sono molto ben capitalizzate e dispongono di abbondante liquidità, e i loro bilanci in linea, non dovrebbero avere problemi ad assorbire il piccolo colpo. D’altronde, la stessa situazione si verificò lo scorso dicembre quando la Spagna ha approvato un’analoga tassa sui profitti straordinari, i mercati si sono mossi piuttosto rapidamente. Il gettito fiscale sarà utilizzato per un fondo per contribuire a ridurre la pressione finanziaria su famiglie e imprese. Tuttavia, la tassa, annunciata ieri con decreto, deve ricevere l’approvazione del Parlamento entro 60 giorni per diventare legge. La coalizione di destra del Primo Ministro Giorgia Meloni ha la maggioranza e il suo partito Fratelli d’Italia è il gruppo più numeroso in Parlamento, ma ciò non significa che passerà come scritto. Ottenere il sostegno dei partner della coalizione Lega e Forza Italia potrebbe richiedere alla Premier di annacquare la tassa durante il processo di bilancio a settembre e ottobre. Da quando è entrata in carica, Giorgia Meloni ha virato al centro su numerose proposte per far passare la legislazione, e la tassa sui guadagni potrebbe diventare un altro esempio.
Extra profitti banche: un ridimensionamento fondamentale
Diversi analisti, hanno descritto l’imposta sugli extra profitti, facendola sembrare una stupidaggine, ma non è del tutto corretto. Il governo non tasserà tutti i profitti delle banche al 40%. Piuttosto, applicherà questo tasso alla quantità di denaro che i politici ritengono essere un’immeritata manna dall’aumento dei tassi di interesse. I piani definiscono “profitti straordinari” come reddito netto da interessi superiore al 10% di crescita tra il 2021 e il 2023 o superiore al 5% di crescita tra il 2021 e il 2022, a seconda di quale sia maggiore. Non eccezionale, ma non così male come suggeriscono i titoli dei maggiori giornali. Il piano presenta la politica monetaria della BCE come fonte di profitti ingiustificati per le banche. Ciò dipende dall’idea che la politica della BCE abbia spinto verso l’alto i tassi sui prestiti, mentre le banche hanno scaricato tutto il peso degli aumenti dei tassi a breve termine sui loro depositanti. Di conseguenza, il margine di interesse (interessi attivi su prestiti meno costi di finanziamento) è aumentato.
Mercato azionario turbolento
Martedì non è stata una giornata molto “entusiasmante” per i mercati, non solo perché l’agenzia Moody’s ha declassato il rating del credito di diverse banche americane in assenza di nuove notizie; il piano fiscale italiano è un nuovo vento contrario per le azioni europee che la scorsa settimana hanno subìto il loro primo periodo di volatilità da un po’ di tempo, tra speculazioni su ulteriori aumenti dei tassi di interesse e il potenziale impatto sulla crescita economica. Sempre martedì, i dati hanno mostrato che il commercio cinese è precipitato più del previsto infliggendo un altro colpo alla ripresa economica. Inoltre in altre singole mosse azionarie, Glencore è sceso di più in un mese dopo che il gigante del commercio di materie prime e minerario ha riportato un forte calo dei profitti. Mentre Abrdn esibisce una perdita del 6,18% dopo che i risultati del primo semestre hanno mostrato che i clienti hanno prelevato più soldi dai fondi del gestore patrimoniale
