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Turismo culturale in moto, dalla Valle d’Itria al Salento

di Franco Faggiano *

Nel lontano passato i viaggi si facevano prevalentemente per motivi bellici, commerciali e religiosi, peraltro con una complessa gestione, oltre che molto onerosi e pericolosi. In realtà, i primi veri turisti della storia furono i pellegrini,  e non è un caso che i famosi itinerari dei pellegrinaggi (Cammino di Santiago di Compostela in primis) suscitino interessi sempre più crescenti anche nel terzo millennio. I turisti di oggi, a differenza dei secoli scorsi, si muovono molto più celermente, tuttavia con un tempo a disposizione mediamente più limitato. Pertanto, tutto deve essere necessariamente ottimizzato, scegliendo con attenzione il miglior metodo di trasporto in funzione degli itinerari scelti.

Il “turismo culturale”, è una forma di turismo che è legato alla cultura di una specifica area geografica, in particolare in relazione agli aspetti storici, religiosi, enogastronomici, paesaggistici, naturalistici nonché ad altri elementi, come usi e costumi presenti nei luoghi da visitare.  Ecco che quando decidiamo di fare con la moto questa forma di turismo, si aprono scenari oltremodo interessanti. Ovviamente, in questo breve articolo non potremo parlare delle infinite possibilità che la nostra bella Italia offre, ma già evidenziare cosa ci offrono le nostre zone, rende l’idea di quanti itinerari possono essere piacevolmente effettuati, con la libertà che solo una motocicletta può offrire.

Vediamo ora, sinteticamente, il perché due zone come la Valle d’Itria e il Salento meritano di essere percorse in largo e in lungo. Attualmente la Valle d’Itria è una delle parti d’Italia a maggiore frequentazione turistica. Le bellezze naturali, architettoniche e paesaggistiche di questa porzione della Murgia dei Trulli ne fanno una delle mete principali del turismo internazionale. Il Salento, invece, noto anche come penisola salentina, nella Puglia meridionale costituisce figurativamente il tacco dello stivale italiano essendo la zona più orientale d’Italia, con meravigliose spiagge e masserie che lo contraddistinguono. Per entrambe, la struttura tipica dei centri storici è caratterizzata, come del resto in buona parte della nostra regione, da vicoli bianchi dalle pareti delle case dipinte a calce e da chiese e palazzi nobiliari di diverse epoche realizzati in pietra. La cucina è caratterizzata da numerosi piatti tipici, sia di “mare” sia di “terra”, di indubbia qualità ed è accompagnata da famosi e pregiati vini.

Tutto questo giustifica, in tutta la nostra regione, una notevole presenza di strutture ricettive e gastronomiche, nonché l’organizzazione di numerosi eventi anche di caratura internazionale (vedere, ad esempio, la Notte della Taranta, giunta quest’anno alla 26^ edizione) unitamente ad innumerevoli feste e sagre paesane.

Nell’ambiente motociclistico, non è poi un caso che la Puglia venga definita la “California del sud Europa”, grazie al clima particolarmente favorevole per buona parte dell’anno e alle lunghe strade che ricordano le tipiche “route” americane con spazi aperti e apparentemente senza fine. Ma, chiaramente, la Puglia è tanto altro quando in moto percorriamo le strade, spesso tortuose, che ci portano nelle varie località. A volte circondati da uliveti secolari, a volte immersi dalla rigogliosa boscaglia (normale da trovare nelle zone del Nord Italia, ma presente anche da noi al Sud soprattutto nelle zone collinari), a volte lungo la costa accompagnati olfattivamente dai profumi inebrianti del mare cristallino. Alla scoperta di luoghi intrisi di storia come castelli, musei e borghi antichi, per rimanere estasiati dall’arte realizzativa dei luoghi sacri e di culto, degustando le eccellenze della tradizione culinaria e della produzione vinicola, osservando e vivendo le amene bellezze del territorio, visitando parchi naturali e luoghi incontaminati, il consiglio è quello di vivere intensamente il territorio che ci circonda, in sella alla nostra moto, qualunque essa sia, sia in solitaria sia in gruppo.

Concludo, dunque, con una frase del pilota motociclistico, giornalista e scrittore Roberto Patrignani, che ben esprime il senso del viaggiare in moto: “Siate liberi di guardare lontano anche oltre l’orizzonte, liberi di viaggiare veloci o lentissimi, dove vi porta il suono schietto della moto, che annuncia il vostro arrivo come un tuono annuncia il temporale.”

* Franco Faggiano, fin dal 1988 ha collaborato giornalisticamente con diverse case editrici, pubblicando anche un libro di saggistica. Motociclista da moltissimi anni è ideatore e curatore di un progetto per la condivisione di itinerari in moto. Blog: https://turismoculturaleinmoto.blogspot.com

Fonti sul turismo e sul territorio: pagine Wikipedia | Fonti fotografiche: Franco Faggiano

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