Natale Scazzariello, detto Lello, nato a Bari nel ‘52 è un crooner con una lunga esperienza musicale, appassionato di Swing italiano e americano, Jazz, classici napoletani e molto altro. Gira sul territorio pugliese e in tutta Italia con diversi progetti musicali adatti a qualsiasi occasione e a tutte le età: concerti, eventi privati aziendali o culturali, festival, matrimoni. Lo scorso 19 agosto 2023 si è esibito con i suoi musicisti presso la Lega Navale di Trani. Conosciamo meglio la sua storia e gli spettacoli che propone.
Come nasce la sua passione per la musica?
A 12 anni mia madre mi regalò una chitarra acustica e da autodidatta, grazie alla mia capacità di cogliere il suono con il solo senso dell’udito – quindi senza l’ausilio dello spartito – cominciai a suonare memorizzando accordi e ritmi dei più svariati brani dell’epoca. Penso di avere il cosiddetto “orecchio musicale”, una dote innata (ride, ndr) che mi ha permesso di glissare sullo studio teorico della musica. Una volta imbracciata la chitarra acustica, sono passato poi a quella elettrica. Nel ’64-65 ci fu una vera e propria rivoluzione musicale con l’avvento del genere Beat e la nascita dei leggendari Beatles, Rolling Stones, Animals che addirittura comportò un declino di ascolti per Frank Sinatra e la scena americana, fino a quando Paul Anka non gli propose il celebre brano “My way” con cui tornò in cima alle classifiche. Anche in Italia cominciò ad esserci grande fermento con ad esempio I Corvi, Dik Dik ecc. Quindi io, circondato da tutta questa corrente avveniristica che mi ha sensibilmente influenzato e affascinato sin da subito, decisi di metter su i WOODOO – quello che un tempo veniva chiamato “complesso musicale” (odierna band) – con cui eseguivamo cover sia degli artisti precitati sia di Jimmy Hendricks, Eric Clapton, The Cream, Chicago, Traffic e gli italiani Fred Bongusto, Bruno Martino, Peppino Di Capri, Gino Paoli, Lelio Luttazzi, Quartetto Cetra, Nicola Arigliano, Domenico Modugno e tanti altri.
Ne è diventato poi il suo lavoro?
No. Nel ’74 decisi di iniziare a lavorare in banca e scioccamente appesi la chitarra al chiodo, abbandonando del tutto la musica a causa di tutti gli impegni non solo lavorativi ma anche propri dei mariti e dei padri di famiglia. In realtà, però – come si suole dire – il fuoco rimane sempre acceso sotto la cenere e, infatti, nel ’98 ripresi in mano la mia passione. Nel frattempo chiaramente i generi musicali erano in parte cambiati e perciò aggiunsi al mio repertorio anche la musica dei grandi compositori jazz come Cole Porter, George Gershwin, Ella Fitzgerald, Tony Bennett, Burt Bacharach, Nat King Cole e tornai a esibirmi con i miei musicisti in diversi progetti che nel corso del tempo hanno subito variazioni ma che porto ancora avanti.
Quali sono gli spettacoli che propone attualmente?
Ne propongo tre: uno con il progetto “APULIA DIXIE SWING BAND” con cui eseguiamo brani dixie anni 20/30, ragtime, charleston, swing italiano, jazz tradizionale americano e marchin’ band di New Orleans; un altro con “C’ERA UNA VOLTA IL NIGHT CLUB” con cui omaggiamo i re dei favolosi anni 60, come Bongusto, Martino, Di Capri, Paoli ecc. e, in ultimo, da grande estimatore della musica classica napoletana ho creato “INCANTO NAPOLI” uno spettacolo dedicato alle canzoni più famose partenopee e alla loro melodia struggente e scanzonata – da Funiculì funiculà ad Anema e core, per capirci.
Da chi si fa accompagnare di solito?
Ho musicisti locali incredibili che ingaggio in base alle richieste e al cachet (solitamente minimo 4 – massimo 7). Per APULIA DIXIE SWING BAND ci sono Renzo Bagorda al banjo, Pino Richierri o Giuseppe Muciaccia al clarinetto, Mino Cerignola alla tromba, Franco Angiulo al trombone e washboard, Marcello Cardone al bassotuba o Ilario De Marinis al contrabasso; per INCANTO NAPOLI, invece, Vito Carella al piano, Enzo Marinelli al sax, Paolo Montaruli al contrabasso, chitarra e mandolino e Ortensia Picco alla voce insieme a me; per C’ERA UNA VOLTA IL NIGHT CLUB, sempre Vito Carella al piano, Montaruli al contrabasso e Marinelli al sax e in aggiunta Pino Acquafredda alla batteria.