Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli La cavalcata di Sant’Oronzo a Ostuni

La cavalcata di Sant’Oronzo a Ostuni

di Franco Faggiano

In quel di Ostuni anche quest’anno, come vuole la tradizione secolare,  la festa patronale di Sant’Oronzo ha dato luogo alla famosa cavalcata con la processione e la statua del Santo. Un appuntamento che raduna non solo la maggioranza dei cittadini ostunesi, ma anche numerosi turisti sia pugliesi sia provenienti da altre parti dell’Italia e dall’estero.

Questa festa è la più importante della “città bianca” e per tre giorni in agosto (25, 26 e 27) ci si dedica al Santo Patrono. I cavalieri con il loro cavalli entrambi con particolari vestiti e addobbi tramandati di generazione in generazione, dopo esser saliti fin su alla piazza della maestosa Cattedrale in attesa che la statua del santo venga portata fuori dall’edificio sacro, sfilano poi  accompagnando la stessa con impareggiabile maestria e divendendo un’unica entità lungo le vie cittadine.

Le origini della cavalcata risalgono indicativamente al XVII secolo. In quegli anni, la peste si diffuse nel Salento, sembra risparmiando Ostuni. E questo presunto miracolo, venne attribuito al Santo facendo sì che gli ostunesi si recassero per devozione in processione al santuario costruito e a lui dedicato. Secondo accurate ricerche condotte dallo storico locale Prof. Luigi Greco, si è riusciti a stabilire che l’iniziativa fu presa dai “vaticali”, dei corrieri dell’epoca, che trasportavano le merci su dei carri trainati da cavalli. Questi, devoti al loro protettore alla pari degli ostunesi, fecero un accordo con il loro datore di lavoro, ovvero l’accantonamento di parte del loro guadagno per la costruzione della statua. Al fine, venne incaricato per l’esecuzione dell’opera un certo Luca Baccaro, artista campano. Quando la statua, una volta ultimata, giunse a Ostuni, fu scortata a cavallo proprio dai “vaticali”.

La “Cavalcata dei Devoti” (come veniva definita un tempo), è quindi un evento che almeno una volta va visto e vissuto. A fine della cavalcata, inoltre, in una piazza della Libertà completamente allestita dalle luminarie c’è stata l’esecuzione di brani operistici e sinfonici (quest’anno con la presenza della banda musicale della Città di Bari). Infine gli splendidi, anche se controversi, fuochi artificiali che hanno dato la consueta conclusione alla singolare e storica manifestazione ostunese.

Foto: Franco Faggiano

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