Matteo De Bartolo è la voce della The Memphis Band, progetto musicale di tributo ai più bei successi del mitico Elvis Presley e alla musica Rythm & Blues. È originario di Bari, ha 47 anni e nella vita è un personal trainer appassionato di musica.
Come è nata la tribute band?
La The Memphis Band è nata dalla mia grande ammirazione per il grande Elvis. Sono cresciuto con la sua musica, le canzoni e anche i suoi film che mi hanno accompagnato restando sempre la mia icona musicale di riferimento. Per questo motivo a dicembre 2022 ho deciso di dar vita a un progetto che potesse omaggiarlo, formato da sei elementi validissimi con i propri background, sia musicisti per hobby che hanno un’altra occupazione lavorativa fissa, sia i c.d. turnisti, cioè musicisti che fanno della musica il loro unico lavoro e quindi suonano per più band. Io sono alla voce e alla chitarra acustica, Marco Mininni alla chitarra elettrica, Ettore Marella al basso elettrico, Domenico Colamesta alla batteria, Riccardo Santoro alla tastiera. Al nostro spettacolo di tributo al King del Rock ‘n Roll abbiamo associato, inoltre, celebri brani Rythm & Blues di artisti quali Aretha Franklin, James Brown, Tina Turner e Blues Brothers, ottimamente interpretati dalla mia compagna Annalisa Paparella (cantante e corista). Abbiamo unito le due anime, ma Elvis rimane il protagonista.
In che situazioni proponete il vostro spettacolo?
Ci esibiamo sia in piccoli locali e pub, sia durante le feste in piazza o le numerose sagre presenti sul nostro territorio, ma veniamo anche ingaggiati per eventi privati. Lo scorso 27 luglio siamo stati chiamati a performare in occasione della rassegna estiva “E…state nel Municipio 4 2023” del Ceglie del Campo (BA), mentre lo scorso 15 agosto abbiamo allietato il ferragosto alla “Festa di Pierino” alla Festa della Birra di Cassano delle Murge (BA), una delle organizzazioni più importanti riguardanti la birra in tutto il sud Italia. Quindi spaziamo dalle situazioni più circoscritte, ai grandi eventi.
Facendo un bilancio di questi primi mesi di vita della band, come sta andando?
Sono molto orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare, anche se si tratta di pochi concerti live in estate. Sono contento della formazione sorta e non credo di potermi assolutamente lamentare, perché per aver avviato il progetto quando i palinsesti della maggior parte dei locali erano ormai stati già programmati e chiusi è stato comunque un buon risultato. Mi sento di dire che il bilancio tutto sommato è positivo.
C’è ancora tanto fermento su Bari per le tribute band?
Da quel che io sto notando, sì. Anzi le dirò di più, la richiesta non è mai calata e secondo il mio punto di vista è dovuto al fatto che, rispetto alle esibizioni di band con inediti o cover band, le tribute hanno un valore aggiunto perché omaggiano un artista specifico, che sia italiano o internazionale, portando in scena la loro passione per quella musica in particolare. E questo, mi creda, fa la differenza e se fatto con il cuore rende il pubblico partecipe, allietandolo e divertendolo. Soprattutto nel caso in cui il tributo è destinato a cantanti che ormai hanno lasciato questa terra, tale coinvolgimento si crea ancora di più. Riaffiorano i ricordi legati agli anni passati che in qualche modo sono accompagnati per tutti da certe icone musicali.
Prossime date in cui sarà possibile ascoltarvi dal vivo?
Nel mese di ottobre la Memphis Band sarà ospite della “Festa sotto gli Archi”, una delle feste più conosciute del Comune di Palo del Colle, che si ripete ogni autunno e in cui si festeggiano gli ambienti rurali del Paese con itinerario enogastronomico, artisti di strada, musica e food. Per quanto riguarda, invece, le esibizioni nei locali siamo in attesa di accordi con alcune strutture per la creazione del palinsesto autunno-inverno.
