Bandite le prime gare: con quasi 40 milioni di euro tra PNRR e fondi regionali saranno realizzati quattro nuovi percorsi che collegheranno il tratto attuale in Valle d’Itria a Gioia del Colle, Bitonto, Castel del Monte e Spinazzola
Bari, 13 settembre 2023 – La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese cresce: da 16 a oltre 190 chilometri entro il 2026. Il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese (AQP), nel corso dell’ultima seduta, ha approvato un corposo progetto di ampliamento. I lavori deliberati, del valore di 24,6 milioni di euro finanziati dal PNRR, riguardano la progettazione e la realizzazione di due nuovi tratti dell’itinerario turistico lungo la strada di servizio del Canale Principale di AQP.
Nel dettaglio: 11,3 mln di euro sono destinati ai lavori del tratto Bitonto-Gioia del Colle (45,5 km) e 13,3 mln di euro per il percorso che collegherà Gioia del Colle a Cisternino (57 km). La gara è stata bandita l’11 settembre. Il 7 settembre, invece, è stata pubblicata la gara per l’appalto dei lavori da Castel del Monte a Bitonto (un percorso di 31 km, del valore di 7,6 mln di euro, finanziati sempre con il PNRR). Ed entro dicembre saranno appaltati i lavori da Spinazzola a Castel del Monte (35 km – 7,2 mln di euro di fondi della Regione Puglia), che porteranno la Ciclovia fino al confine con la Basilicata.
I nuovi tratti si collegheranno al tragitto attuale di 16 chilometri, dal nodo idraulico di Figazzano (Cisternino) a Pineta Ulmo (Ceglie Messapica), e al tratto di 8 chilometri in corso di ultimazione che da Pineta Ulmo arriva a Monte Fellone, nelle campagne di Martina Franca. In totale, nel 2026, i chilometri di Ciclovia nel territorio pugliese saranno 192,5.
“Il Consiglio di Amministrazione – commenta il componente del CdA di AQP, Francesco Crudele – ha approvato la realizzazione di un’opera straordinaria, di portata internazionale. L’infrastruttura ecosostenibile sarà un volano per la nostra regione non solo da un punto di vista turistico, ma anche sociale e culturale. Per questo voglio ringraziare tutti i tecnici, le donne e gli uomini, che hanno lavorato a questa importante opera che prevede, lungo il tragitto, anche dei punti di sosta, dove i ciclisti potranno fermarsi e bere l’acqua attraverso le nostre famose ‘cape de firr’, le iconiche fontanine di AQP. Entro il 2026 la Puglia sarà interconnessa a livello europeo con le più importanti ciclovie non solo italiane, ma anche europee”.
“La Ciclovia dell’Acquedotto pugliese è una infrastruttura di grandissimo valore per la Regione Puglia – spiega l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia -. Essa garantirà circa 190 km di percorso ciclabile in terra pugliese alla scoperta di diversi scenari paesaggistici e del patrimonio di archeologia industriale, costeggiando le condotte storiche dell’Acquedotto pugliese, il più grande d’Europa. Realizzata da AQP tramite finanziamenti regionali e del PNRR, promuoverà il cicloturismo, la mobilità sostenibile e, in generale, stili di vita lenti ed ecosostenibili, in grado di qualificare sempre più l’offerta della nostra regione, che sarà sempre meglio collegata ai maggiori itinerari cicloturisti nazionali e internazionali”.
Le opere – i cui lavori dovranno terminare entro marzo del 2026 – saranno eseguite con le stesse caratteristiche dei tratti già esistenti: fondo in misto stabilizzato, staccionate in legno di castagno e parapetti dei ponti-canale realizzati con pannelli metallici, riportanti alcuni disegni di Duilio Cambellotti che caratterizzano il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari.
Gli interventi costituiscono la tratta settentrionale pugliese della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (Spinazzola-Martina Franca) e hanno l’obiettivo di rendere accessibile al pubblico e percorribile in bicicletta la strada di servizio che corre lungo il Canale Principale di AQP. Il progetto fa parte di un percorso più ampio, di 500 chilometri attraverso tre regioni, che parte da Caposele, in provincia di Avellino, e termina a Santa Maria di Leuca (Lecce).
L’opera renderà ancora più tangibile l’impegno di AQP nei confronti dell’ambiente e del territorio: la greenway è, infatti, un modo alternativo per riscoprire la storia della Puglia e dell’azienda idrica, perché l’itinerario sostenibile corre lungo lo storico “fiume nascosto”, attraversando l’affascinante paesaggio rurale pugliese costellato di trulli, masserie e macchia mediterranea.