Principale Ambiente, Natura & Salute Il Modello Svedese: Una Società a Misura di Famiglia

Il Modello Svedese: Una Società a Misura di Famiglia

Pregnancy. Happy pregnant woman lying in bed and touching her belly at home.

di Annamaria Gargano

Nel cuore della Scandinavia, la Svezia brilla come un esempio straordinario di come un paese possa promuovere la natalità e la parità di genere attraverso politiche sociali innovative e generose.

Negli ultimi decenni, Stoccolma è diventata la città dei passeggini, con giovani genitori che abbracciano uno stile di vita sano e attivo. Qui, i genitori ventenni fanno allenamenti con i passeggini, i giovani papà si riuniscono per pranzi con amici e bebè in braccio. Tutto questo crea un’immagine di un paese dove avere figli è una priorità, eppure, tutto sembra essere più di una leggenda urbana.

La Svezia, una nazione con una storia di problemi di denatalità tra gli anni ’90 e 2000, ha affrontato con successo questa sfida attraverso misure strutturali e politiche mirate. A differenza di molte altre nazioni, la Svezia ha investito massicciamente nel supportare le famiglie e garantire che il processo di crescita dei figli sia il più agevole possibile. Innanzitutto, il sistema di welfare svedese offre una serie di servizi fondamentali come asili nido gratuiti, assistenza sanitaria gratuita per bambini e madri, e supporto economico per le famiglie. Ma la vera pietra miliare del modello svedese è il congedo parentale.

Ogni coppia di genitori ha diritto a 480 giorni di congedo, di cui 390 a salario pieno, perfettamente divisibili tra i due genitori. Questo significa che entrambi i genitori possono godere di un periodo significativo per stare con i loro figli senza sacrificare il loro reddito. Inoltre, uno dei genitori può cedere fino a 150 giorni del proprio congedo all’altro genitore, ma almeno 90 giorni devono essere presi da entrambi. Questa politica promuove la parità tra i generi, consentendo ai padri di svolgere un ruolo attivo nella cura dei figli, riducendo le disparità di genere e rafforzando il tessuto sociale. In caso di genitori single, lo Stato svedese si fa carico di garantire un sostegno economico, fornendo una sorta di assegno di mantenimento per i figli che non viene dipendente dal contributo dell’altro genitore. Ma la misura più iconica della Svezia è l’assegno erogato ai genitori per ciascun figlio. Ogni madre e padre riceve 1250 corone svedesi al mese per ciascun figlio, una cifra che aumenta con il numero di figli in famiglia. Questa politica è inclusiva e non dipende dal reddito, garantendo che tutte le famiglie ricevano un adeguato sostegno finanziario per allevare i propri figli.

In contrasto, in Italia, le politiche di sostegno alla maternità e alla paternità appaiono frammentarie e spesso soggette a cambiamenti frequenti di governo. I dieci giorni di congedo di paternità obbligatorio rappresentano solo un punto di partenza, mentre le misure come i bonus asilo nido sono complicate da comprendere e possono variare a seconda della regione. È evidente che c’è molto che l’Italia può imparare dal modello svedese. Invece di limitarsi a incoraggiare la natalità, dovremmo concentrarci sulla creazione di un ambiente in cui le famiglie possano prosperare. Dalle politiche di congedo parentale alla fornitura di servizi di base per l’infanzia e all’assegno per i figli, ci sono molte lezioni da trarre dal sistema svedese.

In conclusione, la Svezia ha dimostrato che è possibile creare una società a misura di famiglia attraverso politiche sociali innovative e generose. L’Italia ha l’opportunità di seguire questo esempio e investire nel futuro delle sue famiglie, creando un ambiente in cui le nascite non siano solo incoraggiate ma anche sostenute adeguatamente. La strada per una società più equa e prospera inizia proprio qui.

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