Principale Estero Ministro degli Esteri del Kosovo: possibile una nuova guerra nei Balcani

Ministro degli Esteri del Kosovo: possibile una nuova guerra nei Balcani

Il ministro degli Esteri del kosovo Donika Gervalla, ha affermato in un’intervista all’emittente pubblica tedesca, che ci sarà una nuova guerra nei Balcani se la comunità internazionale continua a tollerare le azioni del presidente serbo Aleksandar Vučić. Quindi ha invitando la comunità internazionale a prendere provvedimenti contro la Serbia. Il presidente serbo, verrà fermato solo se l’UE imporrà sanzioni contro la Serbia. Dovrebbe anche minacciare di congelare i negoziati sull’adesione del paese all’Unione europea se Belgrado non consegnerà i responsabili degli avvenimenti di otto giorni fa e non smetterà di attaccare il Kosovo e tutti gli altri Paesi della regione”, ha sottolineato. Gervalla ha proseguito dicendo che la Serbia vuole “creare nuovi fatti” per costringere il Kosovo ad accettare le concessioni territoriali nei colloqui a Bruxelles.

Ministro degli Esteri del Kosovo: possibile una nuova guerra nei Balcani

Il presidente della Serbia ha mostrato otto giorni fa qual è il suo piano, e il suo piano è quello di occupare parte del Kosovo. Ciò non accadrà. Questo tentativo è fallito e di conseguenza uno dei nostri poliziotti è stato ucciso. Questa non è la prima volta che Vucic schiera truppe al confine con il Kosovo” ha poi aggiunto. I media tedeschi riferiscono che il governo del Kosovo ha reso pubbliche le registrazioni video, dimostrando che il gruppo terroristico che è entrato in Kosovo uccidendo un agente di polizia il 24 settembre, godeva dell’appoggio logistico delle istituzioni statali serbe. La settimana scorsa, il leader serbo del Kosovo Milan Radoicic ha rivendicato la responsabilità dell’organizzazione di gruppi paramilitari nel nord del Kosovo. Radoicic ha dichiarato di assumersi la piena responsabilità dello scontro nel quale sono rimasti uccisi un poliziotto del Kosovo e tre uomini armati e ha negato ogni coinvolgimento delle autorità serbe. Lui ha sottolineato che né le autorità serbe né le strutture politiche locali nel nord del Kosovo hanno fornito alcun aiuto. Anche il presidente serbo Aleksandar Vucic ha negato le accuse secondo cui l’attacco sarebbe stato orchestrato da Belgrado.

   

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