Principale Arte, Cultura & Società L’artista Pina Inferrera espone all’Acquario e Civica Stazione idrobiologica di Milano

L’artista Pina Inferrera espone all’Acquario e Civica Stazione idrobiologica di Milano

Pina Inferrera dialoga anche con altri artisti: Valentina Facchinetti , Cristina Pistoletto e Patrizia Fratus. REDAZIONE ALTAMURA - ALTA MURGIA

Immagine di copertina

L’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica di Milano presenta “ACQUE FRAGILI – INFRANGIBILI EQUAZIONI” di   Pina Inferrera, artista che si è sempre occupata di tematiche legate alla natura e all’ambiente antropizzato.

L’esposizione, promossa dal Comune di Milano Cultura e daIl’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica, è curata da Fortunato D’Amico e resterà aperta al pubblico dal 14 settembre al 22 ottobre. Le opere esposte, in parte inedite, di cui alcune site specific, vogliono indurre Io spettatore a riflettere sull’ambiente e sui     nostri comportamenti ed indicare alternative alle smanie consumistiche suggestionate dai mass media.

E’ sempre più urgente intervenire tempestivamente per arrestare il cambiamento climatico ed è necessario avere il contributo e la partecipazione di tutti per la salvaguardia del pianeta; per questo l’aspetto educazionale occupa un posto di primaria importanza nel sollecitare comportamenti rispettosi e il riutilizzo delle risorse, anche quelle acquifere, di cui spesso, involontariamente, abusiamo.

Il titolo stesso della mostra evoca il delicato equilibrio dell’ecosistema del pianeta ed è un invito ad un utilizzo responsabile delle risorse. In questa mostra l’artista presenta una selezione di circa una cinquantina di opere tra fotografie, sculture e installazioni, che hanno come fattore comune l’acqua e i riflessi, tematiche che caratterizzano gran parte della ricerca dell’autrice e che spesso rappresentano una natura fantastica e poetica che si rispecchia nei fiumi e nei laghi di paesaggi alpini. Queste opere alludono ad uno stato d’animo critico e cosciente della situazione difficile verso cui si sta dirigendo l’umanità.

Entrando alla mostra sulla sinistra un’installazione accoglie il pubblico; si tratta di Scultura da indossare formata da ritagli di scarti di PET intrecciati con muschio e corteccia a simboleggiare la ricerca costante dell’artista. L’installazione è illuminata a led e le foto ribadiscono un’idea di astrazione dei riflessi nelle acque della Normandia, in prossimità dei luoghi già meravigliosamente ritratti da Claude Monet.

La mostra si conclude con una serie di immagini del “La Defense” che si riflette sui suoi stessi specchi. Grattacieli contenitori di una società fluida, scorrevole, conformabile.

L’artista ha voluto creare un dialogo con altri artisti: Valentina Facchinetti, con cui presenta FRANGENTE un’opera site specific che sarà installata all’esterno, sul prato accanto all’ingresso, e Cristina Pistoletto che presenterà una performance artistica insieme a Patrizia Fratus.

La ricerca di Pina Inferrera è incentrata sull’osservazione dell’ambiente antropizzato, sulla natura, sull’uomo e le sue relazioni. Spesso interviene su reperti del consumismo industriale, emblemi di una condizione dell’uomo.

Usa la fotografia come mezzo privilegiato per un’analisi reale ed obiettiva, per evidenziare e segnalare, ma non per questo rinuncia alla poeticità della visione.

Parallelamente ha esplorato altre possibilità espressive come video e installazioni, utilizzando scarti della modernità.

Al centro della sua produzione sono l’Arte come fusione delle “manifestazioni”, da cui si evincono le problematiche ambientali e la fragilità dei rapporti umani, nei quali la donna è sovente oggetto di discriminazione.

Laureata a pieni voti all’Accademia di Brera, ha esposto in Italia ed all’estero.

Fortunato D’Amico è un curatore d’arte, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dove ha studiato arte contemporanea con Germano Celant. Si è laureato con Ernesto d’AIfonso con una tesi sui linguaggi simbolici barocchi derivati dall’uso deIl’astronomia e della mitologia.

Ha insegnato design e architettura al Politecnico di Torino e di Milano, dove tuttora ricopre incarichi nei corsi di architettura. Ha tenuto numerosi workshop e conferenze presso università straniere ed è promotore di progetti artistici multidisciplinari in ambito progettuale, scientifico, antropologico, sociale e ambientale.

È tra gli organizzatori e promotori del Premio Internazionale di Architettura Dedalo Minosse e del Vergilius d’Oro di Mantova, manifestazione dedicata alla multidisciplinarietà dell’architettura e dell’arte.

È l’attuale presidente di Pensare Globalmente Agire Localmente, un’associazione no-profit con finalità civiche e di utilità sociale, nata per promuovere l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L’Acquario Civico di Milano fu edificato in occasione dell’Esposizione mondiale di Milano del 1906 da Sebastiano Giuseppe Locati (1861-1939) e fu ricostruito dopo la distruzione della Seconda Guerra Mondiale.

 

 

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