Principale Arte, Cultura & Società Marsilio Ficino : un umanista e l’immaginario di un’epoca

Marsilio Ficino : un umanista e l’immaginario di un’epoca

di Cristina Fontanelli

A distanza di cinquecentonovant’anni, Il filosofo neoplatonico Marsilio Ficino (1433-1499) viene celebrato dalla sua città natale con un’interessante mostra che inaugurata il prossimo 19 ottobre 2023 è allestita al Palazzo Pretorio di Figline Valdarno. Nato il 19/10/1433, Marsilio Ficino ha vissuto appieno l’età d’oro dell’Umanesimo ed è considerato il più grande interprete della filosofia platonica in Occidente. Nel Quattrocento, quando a Firenze s’intrecciavano Platonismo ed Ermetismo, egli fu artefice d’una rinascita culturale senza precedenti.

Grazie ai suoi rapporti con la famiglia Medici (il padre di Marsilio era medico personale di Cosimo il Vecchio) fu prescelto ancora bambino come futuro fondatore dell’Accademia platonica (che a Firenze ebbe varie sedi). Marsilio Ficino ebbe numerosi rapporti intellettuali con illustri personalità quali Cosimo il Vecchio, Amerigo Benci, Lorenzo il Magnifico, Giovanni Cavalcanti, Pico della Mirandola, Girolamo Benivieni, ed altri giganti autorevoli studiosi del suo tempo. Nel 1963, quando Ficino aveva trent’anni, Cosimo il Vecchio gli commissionò la traduzione di Ermete e Platone. Prima di Platone, Ficino tradusse dal greco gli Inni e le Argonautiche di Orfeo, gli Inni di Proclo, e di Omero, la Teogonia di Esiodo, (…), oltre a trattati del Corpus Hermeticus, iniziando dal Pimander, mentre contemporaneamente si occupava anche di trattati pitagorici e neoplatonici. Fra le sue opere più celebri (vero e proprio manifesto del platonismo rinascimentale divenuto popolare a livello internazionale), c’è sicuramente il Commentarium in Convivium platonis de amore, testo datato 1469 manoscritto in latino, poi tradotto anche in volgare, “acciocchè quella salutifera manna sia a più persone comune e facile”.

Maestro indiscusso dell’Umanesimo, filosofo ma anche teologo e letterato, Marsilio Ficino ha trasmesso ideali di pace e di armonia universale, ispirandosi agli antichi di cui ha tramandato come pochi altri pensiero ed estetica, ritenendo ciò non solo puro esercizio spirituale. Disquisendo su virtù dell’anima, dello spirito, dell’amore, e sulla bellezza come cosa spirituale, nel “De Amore”, ha concepito nell’uomo la dicotomia fra anima e corpo, distinguendo l’eros celeste (spirituale) dall’eros volgare (materiale), il primo perseguibile con la vita contemplativa,  il secondo con la vita attiva.  In collaborazione con il Sistema Museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino l’iniziativa espositiva dedicata a M. Ficino include due un’istallazioni multimediali, ed un selezionato corpus di opere, dipinti, preziosi manoscritti provenienti da collezioni private e da prestigiose istituzioni museali, oltre a sculture, tra le quali busti marmorei raffiguranti il pater patriae Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, che scolpiti da Luigi Magi e Gaetano Grazzini, appartengono alla Villa Medicea di Careggi. Dalla Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze sono concessi in prestito documenti storici unici, fra i quali il manoscritto dei tre libri “De Vita”; e pure traduzioni di testi platonici decorati dal miniaturista Attavante Attavanti, oltre alla prima redazione manoscritta del commento ficiniano al Simposio di Platone, con originali correzioni autografe in greco svolte dallo stesso Ficino.

Dagli Uffizi sono prestati il dipinto eseguito da Angelo Fabbrini “la congiura dè pazzi” e un ritratto cinquecentesco di Pico della Mirandola. Fra i capolavori messi a disposizione per la mostra ci sono inoltre opere provenienti dal Museo di S. Marco di Firenze, dalla Pinacoteca di Montepulciano, e dalla Pinacoteca di Forlì che per l’occasione ha disposto il prestito dell’opera di Guido Cagnacci Allegoria dell’Astrologia sferica. Alla Collezione Giovanni Pratesi appartiene invece un prezioso ritratto di Ficino realizzato da Giorgio Vasari. La mostra “Marsilio Ficino : un umanista e l’immaginario di un’epoca” è svolta a cura degli storici dell’arte Annamaria Bernacchioni, Maria Maugeri e Daniele Conti dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. L’istallazione espositiva, visitabile a ingresso libero, esclusivamente nelle giornate di sabato e domenica, dal 19  ottobre 2023 fino al 14 gennaio 2024, ha luogo al Palazzo Pretorio, gioiello architettonico ubicato nel centro storico di Figline Valdarno. Per aggiornamenti sull’iniziativa consultare il Sito www.fiv-eventi.it

Cristina Fontanelli

 

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