Principale Politica Tajani firma un accordo per accogliere lavoratori migranti dalla Tunisia

Tajani firma un accordo per accogliere lavoratori migranti dalla Tunisia

Il ministro Tajani si è recato in Tunisia, in vista del vertice di pace del Cairo, come parte della spinta dell’Italia a coinvolgere i partner in tutta la regione per lavorare verso la riduzione dell’escalation e prevenire ulteriore destabilizzazione in Medio Oriente e Nord Africa. I funzionari italiani e tunisini hanno siglato un accordo anche sulla migrazione, per accogliere 4.000 lavoratori dalla Tunisia, in linea con l’impegno di aiutare lo Stato nordafricano a contenere la pressione dei migranti ai suoi confini, con Tajani che ha annunciato che il prossimo vertice del Processo di Roma si svolgerà a Tunisi.

Tajani firma un accordo per accogliere lavoratori migranti dalla Tunisia

Mentre infuria il conflitto tra Israele e Hamas, il ministro degli Esteri italiano è volato in Tunisia per incontrare il presidente Kais Saied e il suo omologo Nabil Ammar. L’Italia, ha detto, “continua a lavorare affinché il conflitto non si allarghi”, il nostro appello a tutti è sempre quello di rispettare i diritti umani, di rispettare il diritto internazionale e di tenere la popolazione civile, da entrambe le parti, fuori da qualsiasi iniziativa militare”. Roma chiede la liberazione degli ostaggi e spinge perché venga aperto il valico di Rafah (al confine tra Gaza e l’Egitto) per garantire che arrivino viveri e medicinali alla popolazione palestinese di Gaza e che gli abitanti di Gaza con doppia cittadinanza italiana possano andarsene. Ha inoltre sostenuto il diritto di Israele a difendersi, sottolineando che l’Italia spinge per una soluzione “due popoli, due stati” ed è “fortemente impegnata a convincere tutte le parti a raggiungere questo obiettivo”.

Roma e Tunisi collaborano

Nei giorni scorsi il Primo Ministro Giorgia Meloni, il Ministro Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto hanno dialogato  con partner regionali provenienti da Israele, Giordania, Egitto, Libano, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Algeria e Marocco, incontrandoli di persona o parlando al telefono. Sabato il Primo Ministro Meloni si recherà in Egitto per partecipare a una conferenza internazionale di pace ospitata dal governo locale e alla quale parteciperanno una serie di leader internazionali.  Probabilmente si recherà in Israele dopo il vertice egiziano. L’elenco dei partecipanti attesi comprende diversi leader del Medio Oriente – il presidente palestinese Mahmoud Abbas e i capi di Stato di Egitto, Giordania, Bahrein e Kuwait – oltre a numerosi funzionari europei di alto livello, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e il Segretario delle Nazioni Unite. -Generale Antonio Guterres. La crisi israeliana e i suoi effetti a catena potrebbero aggravare le più ampie questioni regionali che guidano l’emigrazione – una questione su cui Italia e Tunisia hanno lavorato insieme, visto che oltre il 90% dei migranti irregolari che sbarcano sulle coste italiane, che sono raddoppiati dal 2022, sono partiti dalle coste tunisine. L’approccio di Roma  all’Africa  implica una cooperazione “non predatoria” con i paesi per affrontare le cause profonde della migrazione e promuovere lo sviluppo reciproco, anche attraverso flussi migratori regolari. A tal fine, i ministri Tajani e Ammar hanno firmato un accordo per consentire l’ingresso nel mondo del lavoro italiano di 4.000 lavoratori tunisini qualificati.

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