La “vera novità” del Governo Meloni è che prosegue la linea dei suoi predecessori ed Europa Verde continuerà la sua battaglia per la salute e il lavoro a Taranto
Il partito ecologista, Europa Verde, denuncia il disinteresse da parte del Governo Nazionale verso i gravi problemi di inquinamento, malattia, disoccupazione, precarietà e mancanza di servizi che affliggono la provincia di Taranto.
Ancora una volta, il Governo Meloni, si distingue per la sua mancanza di attenzione alla tutela della salute e all’ambiente: ce lo conferma l’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 22/10 secondo il quale ” Il Governo ha escluso qualsiasi ipotesi di chiusura o liquidazione e, nello stesso tempo, ha ribadito la volontà e l’impegno per la salvaguardia degli impianti, la tutela della sicurezza sul lavoro e il raggiungimento dei livelli di produzione necessari”.
Invece di considerare la chiusura degli impianti Ilva di Taranto come soluzione credibile, dopo undici anni di tentativi falliti per salvarli, si opta per un aumento della produzione siderurgica. “Sorprendentemente”, il Governo Meloni esclude la liquidazione di Acciaierie d’Italia, una società partecipata dallo Stato che ha già assorbito centinaia di milioni di denaro pubblico e richiede ulteriori finanziamenti a carico dei contribuenti.
Europa Verde insiste con fermezza affinché non vengano investite ulteriori risorse pubbliche nella continuità produttiva degli impianti Ilva di Taranto. Va notato che, nonostante la produzione sia drasticamente diminuita da tempo, ad agosto scorso si sono verificate emissioni di benzene molto elevate, e il Governo ha rimosso dalle sue priorità i risultati dello Studio SENTIERI, che documentano gli eccessi di mortalità e morbilità nella zona di Taranto.
Manca una soluzione e un piano per i lavoratori diretti e indiretti di Ilva, come Europa Verde auspica da almeno quindici anni, seguendo il modello di quanto è stato realizzato a Bilbao. Al contrario, le attività di bonifica sono ferme da due anni, e il termine “salute” è scomparso dai discorsi dei decisori nazionali.
La “vera novità” del Governo Meloni è che prosegue la linea dei suoi predecessori ed Europa Verde continuerà la sua battaglia per la salute e il lavoro a Taranto.
Nel frattempo, i carabinieri del NOE hanno avviato un’indagine all’interno dello stabilimento siderurgico, notificando al direttore, Vincenzo Di Mastromatteo, un provvedimento che richiede la consegna di documentazione relativa al controllo e alla manutenzione degli impianti. L’inchiesta si concentra su reati di inquinamento ambientale e getto pericoloso di sostanze nocive e, dopo l’ispezione effettuata dal NOE, l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale che ha rilevato il mancato rispetto dei tempi di distillazione del carbon coke.
Europa Verde esprime il suo sostegno alla magistratura, alle forze dell’ordine e alla cittadinanza, che continua a monitorare la situazione. Il momento è giunto per proteggere la salute e il futuro dei residenti e dei lavoratori, cominciando con la chiusura dell’area a caldo e definendo un percorso condiviso per riformare l’economia locale. Questo percorso dovrebbe includere la riqualificazione del sistema di formazione e istruzione, nonché la creazione di uno spazio di discussione pubblica sul modo in cui utilizzare i fondi del Just Transition (JTF) e altre risorse disponibili. Auspichiamo un coinvolgimento attivo della cittadinanza a tutti i livelli decisionali relativi al JTF.
Gregorio Mariggiò e Paola fago, Co-portavoce provinciale di Taranto Europa Verde
Fulvia Gravame – co-portavoce regionale Puglia – Europa Verde