Prima delle elezioni del 21 ottobre, i media sostenevano che l’Argentina avrebbe avuto un proprio Bolsonaro/Trump eleggendo presidente Javier Milei, il candidato anti-establishment di estrema destra. Tuttavia, domenica 22 il ministro dell’Economia argentino Sérgio Massa ha ottenuto il maggior numero di voti al primo turno delle elezioni presidenziali del paese. È stato un risultato notevole per l’uomo che presiedeva un’economia con un tasso di inflazione annuale superiore al 130%. Con il 37% dei voti, Massa andrà al ballottaggio del 19 novembre contro l’economista e parlamentare di estrema destra Javier Milei, che ha ottenuto un consenso del 30%. Terza la candidata del centrodestra Patricia Bullrich con il 24%. Lei è fuori dai giochi per il ballottaggio di novembre tra Massa e Milei.
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Argentina: ballottaggio del 19 novembre. La scelta non riguarda solo Massa o Milei
Anche se l’Argentina non è riuscita a raggiungere la finale della Coppa del mondo di rugby, c’è ancora un po’ di entusiasmo nella sua corsa presidenziale. Chi vincerà la presidenza erediterà un’economia sull’orlo del baratro. Il paese è bloccato in un circolo vizioso di inflazione alle stelle e deprezzamento dei cambi, con la banca centrale chiamata a intervenire nel mercato valutario per evitare un’eccessiva debolezza valutaria, fornendo allo stesso tempo finanziamenti monetari per il deficit fiscale. In qualche modo, comprensibilmente, la fiducia dei consumatori e delle imprese rimangono depressi, con una profonda recessione prevista per il 2023. Su questo scacchiere, dunque, le elezioni di questo fine settimana sono state inconcludenti, quindi l’attuale ministro dell’Economia Sergio Massa andrà al ballottaggio il 19 novembre con il candidato disgregatore Javier Milei. Il voto suggerisce in effetti lo status quo prevalente piuttosto che una vittoria per l’outsider Milei. Oltre a brandire motoseghe durante le manifestazioni e a mostrare la sua collezione di cani su TikTok, le sue proposte, includono la dollarizzazione dell’economia argentina e l’abolizione della sua banca centrale, mosse che secondo la maggior parte degli economisti potrebbero innescare un’instabilità monetaria ancora maggiore nel paese. Detto ciò, gli argentini alle prese con la povertà e le difficoltà economiche si sono resi conto che Milei non ha alcun programma per loro. E quindi, la loro situazione non farebbe altro che peggiorare con la proposta di Milei di tagliare la spesa sociale. Così hanno mollato Milei e hanno votato per il candidato di sinistra Massa. Pertanto, la competizione presidenziale appare ora molto serrata, con un sondaggio di questa settimana che dà a Milei un vantaggio dell’1% mentre un altro ha dato a Massa un vantaggio di 8 punti. Gli analisti politici hanno notato che l’opinione pubblica rimane fluida prima del ballottaggio, in parte perché gli eventi accaduti durante le ultime settimane di campagna elettorale sembrano influenzare le decisioni in vista delle elezioni del primo turno di domenica.