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La grande diva Callas nel centenario omaggiata da tre soprani altamurani

Tre soprani e un pianista omaggiano la grande Maria Callas nel centenario della sua nascita REDAZIONE ALTAMURA - ALTA MURGIA

Da sinistra: M° Giancarlo Direnzo; Rosa Simone; Angela Lomurno; Enza Adorante

Grande partecipazione di pubblico; tre artiste altamurane hanno incantato il pubblico con i più prestigiosi brani cantati  nel Novecento dalla sublime voce di Maria Callas.

Presente la vice sindaca e assessore alla cultura Angela Miglionico.

Uno speciale tributo dedicato dal Club Federiciano, presieduto dalla giornalista e scrittrice Bianca Tragni, alla grande cantante lirica Maria Callas in occasione del suo centenario della nascita (1923-1977); il concerto è stato organizzato presso il Garden Center in via Corato ad Altamura.

Una struttura insolita  per un concerto di musica melodrammatica. La vulcanica Bianca Tragni non è nuova di fronte  a  scelte così azzardate (l’acustica, la logistica); sa il fatto suo, le piacciono le sfide. L’ha spuntata lei con un “over full”.

Da sinistra: la giornalista e scrittrice Bianca Tragni; Angela Lomurno; Rosa Simone; Enza Adorante

Negli appuntamenti culturali calendarizzati dal Club Federiciano, che spaziano nella presentazione di illustri personaggi che hanno caratterizzato il Novecento, questa volta è toccato alla grande “diva” greco-statunitense  Maria Callas; nome anagrafico Maria Cecilia Anna Sofia Kalogeropoulos (in arte Callas) nata a New York il 2 dicembre 1923; morta a Parigi il 16 settembre 1977.

Al pianoforte il M° Giancarlo Direnzo  che ha accompagnato i tre soprani, molto noti e apprezzati nel panorama musicale territoriale e  nazionale: Enza Adorante, Angela Lomurno,  Rosa Simone;  tutti e quattro di Altamura con un solido e robusto background professionale.

Bianca Tragni ha narrato la vita dell’impareggiabile cantante d’oltreoceano condita da uno stilema romanzato; del resto questa è stata la vita della “Diva”.

I genitori, dopo l’improvvisa morte  del loro primo figlio, lasciano la Grecia e si trasferiscono a New York. Qui nasce lei nel 1923. Da piccolina dimostra interesse alla musica. Da adolescente si fa notare per le sue qualità canore. Il suo talento viene apprezzato da un direttore d’orchestra  italiano che la fa scritturare al teatro di Verona e alla famosa Arena romana.

Qui conosce l’imprenditore Giovan Battista Meneghini, di cui si innamora e diventa il suo manager. Nel 1950 si sposano e la Callas tramite Arturo Toscanini calca per la prima volta il teatro La Scala di Milano. E’ un trionfo. Entra in competizione con Renata Tebaldi, cantante lirica affermata a quell’epoca.

La straordinaria voce della Callas aveva superato quella della Tebaldi, tanto che questa per evitare i raffronti del pubblico, decide di lasciare l’Italia trasferendosi a New York.

Da questo momento in poi la vita della Callas è un susseguirsi di avvenimenti mondani e l’incontro con i maggiori Vip della “high society”.

Conosce Aristotele Onassis, ricco armatore greco,  il quale le fa una corte spietata, fino ad innamorarsene; la Callas  lascia  praticamente il marito G.B. Meneghini, il quale la amerà ugualmente sempre, tentando in più occasioni  di ricucire il loro rapporto.

Purtroppo Onassis non la sposerà mai, poiché  dopo la morte del presidente statunitense John F. Kennedy, conoscerà la vedova Jacqueline  con cui si sposerà; naufragata la relazione con Onassis, la Callas entra in depressione.  Muore a Parigi nel 1977 a 54 anni; nel testamento dichiara di far cremare la sua salma e disperdere le ceneri nel mar Egeo, dove virtualmente incontrerà il suo amato Aristotele Onassis scomparso a Parigi nel 1975.

Una vita vissuta come nelle tragedie greche tra alti e bassi; piena di imprevisti, di delusioni amorose, complice  il suo carattere a volte anche capriccioso.

Il pubblico è rimasto affascinato dalla narrazione romanzata  della figura di Maria Callas; non poteva essere diversamente. Bianca Tragni si è dimostrata   un’abile narratrice e  conduttrice  nella presentazione delle cantanti liriche che hanno eseguito con magistrale performance i brani scelti per l’occasione,  omaggiate a loro volta da una “standing ovation” finale.

I soprani si sono alternati con i seguenti brani:

-Enza Adorante: dal Don Carlo di Giuseppe Verdi, aria di Elisabetta “ Tu che le vanità”;
-da Tosca di Giacomo Puccini “ Vissi d’arte”;

-Angela Lomurno
da “ La Bohéme” di Giacomo Puccini, aria di Musetta “ Quando m’en vo” ;
da “La Traviata” di Giuseppe Verdi “ Addio del passato”;

– Rosa Simone
da “ Il Barbiere di Siviglia “, di Gioachino Rossini, la cavatina di Rosina “ Una voce poco fa”;
da “ Gianni Schicchi” aria di Lauretta “ O mio babbino caro”;

Brano finale, eseguito tutte insieme da La Traviata “Libiam ne’ lieti calici” di Giuseppe Verdi.

   

 

 

 

 

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