di Franco Faggiano *
Negli ultimi anni, molto è stato scritto sull’Ordine Templare e su quello degli Ospedalieri (di S.Giovanni, attualmente di Malta), tuttavia, forse per una scarsa e documentata presenza sul territorio, poco invece si è scritto sull’Ordine Teutonico. Un Ordine, questo, che conobbe grande importanza proprio con l’omnipresente – quando si parla di Medioevo – Federico II di Svevia. Infatti, è proprio con questo poliedrico uomo e potente imperatore che l’Ordine Teutonico riuscì ad ottenere grandi benefici e potere. Giulio Cattaneo nel suo libro Federico II di Svevia, Lo specchio del Mondo scrive: “…Federico II nel 1226 aveva concesso privilegi all’Ordine Teutonico nel Regno di Gerusalemme e seguiva a conferma una lettera dell’imperatrice Isabella: documento quasi unico che porti la firma della moglie del sovrano. Nel marzo dello stesso anno, l’imperatore con la bolla d’oro di Rimini autorizzava Hermann von Salza¹ a ricevere <<quod devotus noster Corradus dux Masovie et Cuyavie promisit et obtulit providere sibi et fratribus de terra que vocatur Colmen et in alia terra, inter marchiam suam videlicet at confinia Prutenorum>>. […] Concedeva in perpetuo dominio all’Ordine la terra offerta da Corrado di Masovia, le sue future donazioni e in piu’ tutto quello che i cavalieri avrebbero conquistato <<in partibus Prussie>> con l’aiuto di Dio perchè le conservassero libere da vassallaggio e da esazioni senza doverne rispondere a nessuno. Seguivano minacciosi ammonimenti: nessun principe, duca, marchese, conte, ministerialis, advocatus, <<nullave persona sublimis vel humilis, ecclesiastica vel mondana>> avrebbe osato contravvenire all’editto”. Sempre Cattaneo, a proposito dell’uomo piu’ importante nella storia dell’Ordine Teutonico, aggiunge: “…Hermann von Salza era entrato nella vita di Federico in occasione della Dieta del 1216 a Norimberga. In quell’anno un gruppo di pruteni devastò i villaggi e della terra di Chemno. Il terrore si diffuse nella Polonia percorsa da quei feroci cavalieri pagani, forse venticinque in tutto, secondo un cronista, che colpivano e si dileguavano come folgori: alle scorrerie sempre più frequenti si rispose con le crociate e alla fine con la chiamata dei Cavalieri Teutonici. Di Hermann von Salza gli storici tedeschi hanno lodato la fedeltà che <<non era soltanto una qualità peculiare del suo carattere, ma anche da tempi antichissimi, sempre e solo nei tedeschi, una forza attiva che dava impulso all’azione>>. […] Il Gran Maestro era riuscito ad essere amico dell’imperatore senza rendersi inviso al papa. Al tempo della crociate aveva continuato a informare Gregorio IX sui risultati positivi di una impresa avversata dal pontefice. Un commento rapido e sarcastico del patriarca di Gerusalemme al suo discorso per l’incoronazione fu tutto il biasimo che si attirò e per di più in forma prudente. Non era poco: il ministro generale dell’Ordine Francescano, frate Elia, fu deposto e scomunicato per aver preso <<la mala via>> con la sua fedeltà a Federico. L’Ordine Teutonico, che Hermann von Salza aveva trovato in condizioni così modeste da non poter armare nemmeno dieci cavalieri, diventò ricco e potente sotto la sua guida accorta: presente in Oltremare, in tutta l’Europa mediterranea e in Germania oltre che in Armenia, aveva gettato le basi di uno Stato in Prussia e in Livonia. Il Gran Maestro si era prodigato al servizio dell’Impero e della Chiesa per assicurare prosperità al suo ordine e l’Ordine era allora saldo e in espansione nell’Occidente cristiano e vigile scorta nelle terre degli infedeli e dei pagani.” Quindi, da come si evince da queste righe, se è vero che l’Ordine Teutonico ottenne molto da Federico II è altrettanto vero che lo stesso Federico II ebbe grande vantaggi da un Ordine al suo fianco, soprattutto, nel ruolo di <<mediatore>> con la Chiesa.
Il Dizionario dei Misteri – a cura di A. Castelli – al capitolo dedicato ai Cavalieri Teutonici, invece, rivela altri particolari, anche singolari: “… La confraternita si formò a Gerusalemme quando, per soccorrere i crociati feriti di origine germanica, alcuni mercanti di Lubecca organizzarono un ospedale sotto le mura della città assediata, innalzando tende cucite con le vele delle navi. Al suo arrivo in Terra Santa, Federico di Svevia decise di prendere l’ospedale sotto la sua protezione e nel 1192 papa Celestino III confermò la nuova confraternita. La successiva trasformazione in ordine cavalleresco avvenne però solo nel 1198, in occasione della ritirata dell’esercito tedesco dalla Terra Santa.. […] Infatti, come i Templari e gli Ospedalieri, i Cavalieri Teutonici dovevano rispondere delle loro azioni solo davanti al Gran Maestro o al Papa. Nel 1230 il trasferimento dell’Ordine Teutonico in Prussia, in appoggio alle truppe del duca polacco Corrado di Masovia, offrì ai cavalieri la possibilità di crearsi un impero. I Teutonici, infatti, sottomisero in breve tempo le tribù pagane del luogo e le costrinsero alla conversione: ai massacri seguivano spesso battesimi di massa. Lungo tutto il territorio germanico furono edificate fortezze inespugnabili, che i Cavalieri Teutonici, utilizzavano come sedi distaccate del loro governo. Tra il XII e il XIII secolo, la presenza teutonica si allargò dalla Germania in Italia, in Armenia, in Boemia, a Cipro e perfino in Francia; in breve l’ordine cavalleresco giunse a costruire un vero e proprio impero che si estendeva dall’estuario della Vistola fino al golfo di Finlandia. La sua espansione a est fu arginata nel 1240 dal principe russo Alexsandr Nevskij ². […] Per un certo periodo, entrare a far parte dell’Ordine Teutonico fu relativamente facile: non era infatti necessario essere di sangue nobile, come per altri ordini cavallereschi; poi nel 1216 e nel 1284 due ordinanze papali sancirono che sarebbe stata necessaria un’autorizzazione speciale per i non nobili. Oltre a pronunciare i voti caratteristici di tutti gli ordini cavallereschi (giuramento di obbedienza al Grande Maestro e all’Istituto, impegno a difendere fino alla morte la fede cristiana), i Cavalieri Teutonici ricevevano un’iniziazione supplementare. Venivano infatti addobbati (ossia vestiti con le armi) secondo un rituale che, a detta di certi autori, si rifaceva direttamente ai misteri Eleusi o al culto di Mitra ³. Dopo aver ricevuto la spada, l’elmo, il giaco (la cotta di maglia), lo scudo triangolare, gli speroni e il budriere (la cinghia di cuoio che regge la spada) venivano colpiti dal padrino con un colpo di spada dato di piatto sulla nuca, in un simbolico gesto di purificazione. La cerimonia aveva luogo di solito in occasione delle grandi feste liturgiche e per poter essere addobbato un Cavaliere Teutonico doveva avere almeno dieci anni di anzianità. Il cavaliere era un semplice strumento nelle mani dei suoi superiori, e si sottometteva interamente al bene della comunità, rendendosi disponibile anima e corpo, sempre e comunque. Dei tre voti (di castità, povertà e obbedienza) che i Cavalieri Teutonici pronunciavano, l’obbedienza era decisamente il più importante. Gli iniziati dovevano sottostare a un regime inflessibile che non tollerava errori: perdonarli, infatti, significava dimostrare debolezza. Alla più piccola disubbidienza i cavalieri erano costretti a lavorare per un anno con i prigionieri di guerra e la minima insubordinazione equivaleva a morte sicura.” Questa, in sintesi, la storia dei Frates hospitalis sanctae Mariae Theutonicorum Ierosolimitanorum, che, per meglio comprendere, la loro presenza in Puglia, e in particolare a Ostuni, ha fatto da opportuna premessa.
Nelle pergamene dell’Archivio Capitolare di Ostuni troviamo traccia dell’Ordine Teutonico in più documenti. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il contenuto delle siddette pergamene. In un regesto di una pergamena perduta viene così riportato: “In anno 1226, a 7 marzo. Instrumento di concordia tra Taddeo Vescovo di Ostuni e fra Ludovico priore di S.Maria Theutonicorum, sopra le differenze di un orto, case e forno vicino la Chiesa di S.Sabina, concessa dal vescovo per l’Ospedale con la soluttione mancia di una libbra d’incenso. Instrumento per Notar Angelo di Brindisi. Signato N.55 (L.c.f. 21)”. Nella nota a fondo pagina, il Prof. Don Luigi Roma riporta: “La chiesa di S.Sabina, concessa ai Cavalieri Teutonici nel 1226, si trovava e corrispondeva alla località S.Sabina, sulla marina di Carovigno, fino al 1360 in territorio di Ostuni.” Chiesa che, da sopralluogo effettuato, non esiste più nella sua struttura originaria. In una pergamena, invece, datata 20 agosto 1275, troviamo un cosa estremamente interessante: “…juxta pratum (sic) theutonicorum equitum…”. Ovvero, si cita in un atto di donazione un territorio in Ostuni identificato come “…il prato dei Cavalieri Teutonici…”, presumibilmente vicino alla contrada Lamagullulo. Infine, in un atto di vendita datato 3 agosto 1335, si legge: “…Ecclesie Sancte Marie theutonicorum de brundusio…” . Nella nota a fondo pagina, sempre del Prof. Don Luigi Roma, troviamo: “I beni dei Cavalieri Teutonici passarono alla Chiesa di S.Leonardo della Marina di Siponto”. Certo, non sono moltissimi dati ma, credo, aver appurato la presenza di un Ordine Cavalleresco, non solo di passaggio come sicuramente è avvenuto per altri ordini tipo Templari e Ospedalieri, è un fatto di grande valenza storica. Dimostra, tra l’altro, l’importanza strategica della bianca cittadina ostunese, in virtù sia del territorio sia, soprattutto, della sede vescovile. Speriamo, in futuro, di trovare altri elementi utili a dare un quadro complessivo, più chiaro e dettagliato, di tale importante presenza cavalleresca.
* Franco Faggiano, arciere dal 1985. Dal 1994 si è dedicato all’archery training e al medieval re-enactment. Nel 1997 ha fondato il sodalizio nazionale Corporazione Arcieri Storici Medievali di cui è l’attuale Presidente. Socio onorario della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani, Relatore a conferenze e convegni. Ricercatore storico e saggista, fin dal 1988 ha collaborato giornalisticamente con diverse case editrici. Inoltre, nel 2006, ha pubblicato con la casa editrice Penne e Papiri un libro di saggistica a carattere storico-religioso dal titolo “Arcieria & Cavalleria“.
Note:
¹ 4° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico
² memorabile l’omonimo film del 1938 del regista S. Ejzenstejn
³ quindi, risalente a circa 600 anni prima della nascita di Gesù Cristo
Fonti immagini: Wikipedia
Bibliografia:
Gli Ordini Cavallereschi – Medioevo Dossier n.3/2000 – De Agostini-Rizzoli Periodici;
Codice Diplomatico vol.1 ‘Le pergamene dell’archivio capitolare di Ostuni (1099-1455)’ – Prof. Don Luigi Roma -1991 – Nuova Editrice Apulia;
Il Dizionario dei Misteri – n.12 – 1995 – Sergio Bonelli Editore;
Federico II di Svevia, Lo specchio del Mondo – Giulio Cattaneo – 1992 – Newton Compton Editori;
“Cavalieri Teutonici, L’epopea dei monaci guerrieri” – Medioevo n.23 – 1998 – De Agostini-Rizzoli Periodici.