Il primo ministro albanese Edi Rama ha esortato la NATO a potenziare ulteriormente le proprie forze militari in Kosovo e a proteggere i confini del paese con la Serbia, avvertendo che le recenti violenze etniche in Kosovo potrebbero potenzialmente innescare un conflitto balcanico più ampio. Durante l’incontro nella capitale della Macedonia del Nord, Skopje, a cui hanno partecipato i leader dei paesi membri della NATO dei Balcani occidentali, Rama ha detto che la frontiera viene utilizzata per una serie di attività illegali, tra cui il traffico di droga e armi e l’infiltrazione di ultranazionalisti, che potrebbero portare a “grandi disordini” nella regione. Anche il presidente croato Zoran Milanovic, presente all’incontro, ha appoggiato la proposta di Rama, che Stoltenberg ha detto che prenderà in considerazione.
Il Premier albanese Rama chiede un aumento significativo delle truppe NATO in Kosovo
La Serbia e il Kosovo hanno assistito a un picco di tensione in seguito a due violenti incidenti a maggio e settembre mentre infuriava la guerra in Ucraina. Mentre, gli alleati occidentali temono che la Russia possa tentare di fomentare i problemi dei Balcani per distogliere l’attenzione dalla sua aggressione all’Ucraina. Il capo della NATO Stoltenberg riflette le preoccupazioni occidentali per la stabilità regione balcanica che ha attraversato una serie di guerre negli anni ’90, e ha detto che la NATO sta valutando la possibilità di schierare ulteriori truppe per il mantenimento della pace. Tra l’altro, sia la Serbia, che non riconosce l’indipendenza del Kosovo, sia il Kosovo, vogliono entrare nell’Unione Europea, che sta mediando un dialogo tra loro attualmente in fase di stallo, spingendo Bruxelles, ad avvertire che il loro rifiuto di scendere a compromessi mette a repentaglio le possibilità di aderire al blocco. Stoltenberg ha esortato Serbia e Kosovo a impegnarsi “costruttivamente” in un dialogo mediato dall’Unione Europea che mira a normalizzare le relazioni tra gli ex nemici. La Serbia non riconosce la dichiarazione di indipendenza del Kosovo del 2008.