Recensione a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Il mondo della letteratura è un vasto oceano di storie, e tra le opere che emergono con impareggiabile grandezza, questa di Andrea Carbonari “Ci sarà una volta… Jacopone” occupa un posto di rilievo. L’autore è un virtuoso nell’arte della scrittura, abile maestro delle parole che ha saputo plasmare un universo letterario incantando ed affascinando i vari lettori.
Il volume è edito dalla Bertoni Editore vede le illustrazioni di Elen Carbonari, figlia dello scrittore. In vendita a 18,00 euro in tutti gli store online e le migliori librerie.
“Ci sarà una volta… Jacopone” di Andrea Carbonari è un racconto immaginifico-distopico che catapulta il personaggio storico protagonista nella sua città ma intorno all’anno 3000 ed è rivolto soprattutto ai giovani: non ai giovanissimi che potrebbero avere difficoltà a comprenderne il testo.
I protagonisti – sia il personaggio noto che i ragazzi con i quali si incontra e con i quali nasce un’amicizia basata sulla comprensione reciproca, nonostante le differenze – sono a volte silenziosi alle volte eccentrici, ma ognuno contribuisce, comunque, a creare un quadro ricco e sfaccettato. Le storie intrecciate divengono una testimonianza della capacità di esplorare la psicologia umana con sensibilità e profondità. Le parole di Carbonari danzano sulle pagine con una grazia senza tempo, creando un incantesimo che avvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina. Ogni frase sembra un quadro dipinto con cura, tanto da trasportare il lettore in mondi surreali ed emozionanti. La sua maestria nell’uso del linguaggio è un richiamo irresistibile per chiunque ami immergersi in avventure letterarie straordinarie. Andrea Carbonari ha il dono di far emergere l’ordinario dallo straordinario, regalando ai lettori una visione unica del mondo. Attraverso la storia di Jacopo da Todi, per esempio, esplora le emozioni umane più profonde: la solitudine, l’amore, la perdita.
Dalle note dello scrittore si evince il perché abbia scelto di realizzare un libro tanto singolare. “L’idea di scrivere degli episodi relativi alla vita e alle opere di Jacopone da Todi per un pubblico di giovani (e/o diversamente giovani) e ambientata in una prospettiva spazio- temporale futura, è nata inizialmente da una conversazione con Claudio Peri, che da anni si occupa del frate e mistico tuderte, promuovendone la conoscenza. Dopo tale incontro, la prima domanda che mi sono posto è stata: come poter comunicare la vicenda della vita e delle laudi dell’illustre concittadino a dei ragazzi che vivono in un mondo fatto di smartphone, Google, internet, ologrammi, Gps e intelligenze robotiche in grado di sostituirci? Ebbene, proprio in questa domanda era celata la risposta: inserire Jacopone, uomo del Medioevo, in una dimensione post-tecnologica, in cui raccontare le sue vicende, a volte forse un po’ bizzarre, ma sempre basate sui fatti reali, e provare l’effetto delle sue laudi su ragazzi del presente, che già sperimentano il futuro, in quanto figli e antesignani al tempo stesso dell’“Homo novus, post-elettronico e meta-numerico” (Franco Ferrarotti, Il viaggiatore sedentario, Edb, Bologna, 2018, p.114).
Detta così sembra complessa e complicata, invece è stato semplice e piacevole introdurre: cadenze fiabesche, di fantascienza e avventure futuristiche, nello scambio amichevole tra Jacopone e i suoi interlocutori nel racconto. È bastato fare salti di immaginazione ora nel passato, ora nel futuro, nel tentativo (riuscito o meno, non lo so, giudicherà il lettore) di fondere, confondere e coniugare due mondi di per sé lontanissimi. Si è così sviluppata l’amicizia tra il frate venuto dal passato, che narra di sé, della sua vita, dei suoi scritti poetici e il gruppo di giovani del futuro, immersi in schermi e proiezioni hi-tech all’avanguardia. Con grande meraviglia però gli uni apprendono qualcosa dall’altro e viceversa in una dimensione a volte mistica, fiabesca e anche distopica. Come va a finire, potrete scoprirlo leggendo; a me ha interessato mettere su carta questo connubio quasi impossibile tra ciò che siamo stati e quello che saremo, cercando di rendere avvincente, leggera e, perché no, anche visionaria e a volte tragicomica la narrazione. Insomma, una visione nata da una conversazione che mi ha accompagnato per circa un anno e mezzo, partendo da dati storici e biografici molto precisi”
“Jacopone da Todi stanco di vagare per l’iperspazio, decide di rientrare nella sua adorata terra d’origine, per vedere come stanno le cose e rendersi conto dei cambiamenti. Siamo intorno all’anno 3000 e la città gli appare completamente irriconoscibile, tanto che vorrebbe scappare. Incontra però un gruppetto di giovani del futuro, che non sa nulla di lui, ormai sepolto anche nella memoria collettiva, e così si svolge la vicenda tra passato e futuro: Jacopone racconta ai ragazzi di sé, la sua vita, i primi amori, la conversione, le laudi, la lotta contro la corruzione della Chiesa, la prigionia e i giovani lo rendono partecipe di ologrammi, avatar, teletrasporto, proiezioni di vita dal passato al futuro e viceversa e intelligenze artificiali. Tra loro nasce anche una sorta di amicizia, sebbene i due mondi e cioè il Medioevo del frate e il futuro robotizzato dei giovani, siano così distanti e diversi. come fosse una proiezione in video, la Todi degli anni del frate. Il finale è a sorpresa: ci sarà un’ altra volta Jacopone? O forse due o tre? Chissà!”, questo è quanto si legge online in breve sul libro.
Il libro “Ci sarà una volta… Jacopone” scritto da Andrea Carbonari ed edito dalla Bertoni Editore vede le illustrazioni di Carbonari Elen… In vendita a 18,00 euro in tutti gli store online e le migliori librerie. “Ci sarà una volta… Jacopone” di Andrea Carbonari è un racconto immaginifico-distopico che catapulta il protagonista in città intorno all’anno 3000 e si rivolge, come avverte la “nota dell’autore” ad un “pubblico di giovani. Dalle note di Andrea C. si evince il perché abbia scelto di realizzare un libro tanto singolare quanto speciale.
“L’idea di scrivere degli episodi relativi alla vita e alle opere di Jacopone da Todi per un pubblico di giovani (e/o diversamente giovani) e ambientata in una prospettiva spazio-temporale futura, è nata inizialmente da una conversazione con il tuderte Claudio Peri, che da anni si occupa del frate e mistico tuderte, promuovendone la conoscenza.
Dopo tale incontro, la prima domanda che mi sono posto è stata: come poter comunicare la vicenda della vita e delle laudi dell’illustre concittadino a dei ragazzi che vivono in un mondo fatto di smartphone, Google, internet, ologrammi, Gps e intelligenze robotiche in grado di sostituirci?
Ebbene, proprio in questa domanda era celata la risposta: inserire Jacopone, uomo del Medioevo, in una dimensione post-tecnologica, in cui raccontare le sue vicende, a volte forse un po’ bizzarre, ma sempre basate sui fatti reali, e provare l’effetto delle sue laudi su ragazzi del presente, che già sperimentano il futuro, in quanto figli e antesignani al tempo stesso dell’“Homo novus, post-elettronico e meta-numerico” (Franco Ferrarotti, Il viaggiatore sedentario, Edb, Bologna, 2018, p.114).
Detta così sembra complessa e complicata, invece è stato semplice e piacevole introdurre cadenze fiabesche, di Science Fiction, fantascienza e avventure futuristiche, nello scambio amichevole tra Jacopone e i suoi interlocutori nel racconto. È bastato fare salti di immaginazione ora nel passato, ora nel futuro, nel tentativo (riuscito o meno, non lo so, giudicherà il lettore ) di fondere, confondere e coniugare due mondi di per sé lontanissimi.
Si è così sviluppata l’amicizia tra il frate venuto dal passato, che narra di sé, della sua vita, dei suoi scritti poetici e il gruppo di giovani del futuro, immersi in schermi e proiezioni hi-tech all’avanguardia. Con grande meraviglia però gli uni apprendono qualcosa dall’altro e viceversa in una dimensione a volte mistica, fiabesca e anche distopica. Come va a finire, potrete scoprirlo leggendo; a me ha interessato mettere su carta questo connubio quasi impossibile tra ciò che siamo stati e quello che saremo, cercando di rendere avvincente, leggera e, perché no, anche visionaria e a volte tragicomica la narrazione.
Insomma una visione nata da una conversazione che mi ha accompagnato per circa un anno e mezzo, partendo da dati storici e biografici molto precisi. Infatti, per la parte relativa alla vita di Jacopone, mi sono servito del testo di Evelyn Underhill, Jacopone da Todi.
Poeta e mistico 1228-1306, Tau editrice, Todi, 2019 oltre che ai testi storico-filologici editi dalle “Res Tudertinae”.
Per quanto riguarda le traslitterazioni delle laudi in italiano corrente, devo le mie versioni in gran parte al testo di Claudio Peri, Jacopone da Todi. Laudi, a cura di Claudio Peri, Fabrizio Fabbri editore, Perugia 2020 a cui ho attinto variando a seconda delle esigenze, e al canonico Le laude di Jacopone da Todi, a cura di Luigi Fallacara, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1953.
Unica lauda che non ho voluto rendere in italiano moderno è “Donna de Paradiso”, nota anche come “Pianto della Madonna”, proprio perché così conosciuta e famosa e recitata, che non ha bisogno di ulteriori chiose o commenti.
Per quanto concerne inoltre i dati relativi ai luoghi e alle date di Jacopone, pur nel loro a volte incerto riscontro toponomastico e storico, ho fatto riferimento ai testi di cui sopra.
Per il primo capitolo ho preso spunto da alcune fiabe e precisamente dalle narrazioni orali delle fiabe sonore nelle edizioni dei fratelli Fabbri 1966-1970.
Nel capitolo 10 ho inserito il testo completo dei Maneskin “Zitti e buoni” (canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2021) e in quello della prigionia (capitolo 14) “In prigione, in prigione” di Edoardo Bennato, noto cantautore napoletano.
In relazione infine all’ultimo capitolo, chiara è la filiazione del testo dai racconti di Isaac Asimov e, in particolare, da Io, robot, (Mondadori, Milano, 2021) ma soprattutto dal classico romanzo distopico, “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley (Mondadori, Milano, 2016).
In modo particolare sono stato ispirato da una riduzione teatrale di questo testo, a cui ho avuto il piacere di assistere a Brühl, vicino Colonia, nel luglio del 2022 e precisamente nell’aula magna del “Max Ernst-Gymnasium”, dal titolo “Schöne neue Welt”, per la regia di Yvonne Krekel, che ringrazio pubblicamente. Ultima considerazione: il testo potrebbe ben adattarsi a una realizzazione scenica o filmica, anche su apparati digitali, da parte di singoli, gruppi di teatro e scolaresche. Sarebbe un bel modo per promuovere Jacopone anche fra i non addetti ai lavori e spingere i giovani a interagire con lui. Ultimamente anche l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, che risponde a tutti i quesiti, si è così espressa sul caso: “Non è possibile prevedere con certezza cosa accadrà nell’anno 3000, poiché dipende da molte variabili e incognite. Jacopone da Todi è un poeta e frate italiano del XIII secolo, quindi non è possibile che possa ritornare, perché morto molto tempo fa.”
Tuttavia, ciò che non è possibile oggi, non è detto che non lo sia domani. Last but not least un ringraziamento particolarmente amichevole a Gianluca Prosperi per aver letto il manoscritto con una velocità megagalattica, già quasi prima che io lo scrivessi, e a mia figlia Elen, che ha avuto la pazienza di leggerlo, una volta scritto. L’ autore del libro ha dedicato questo scritto a sua figlia Elen, che sostiene essere per lui e sua moglie il presente ed il futuro.
Il primo capitolo del libro edito dalla Bertoni Editore inizia così: “Dopo aver girovagato per anni, anzi secoli e millenni, da un altrove all’altro e fra i più disparati universi dell’infinito, Jacopone, preso da una certa nostalgia, volle far ritorno nella sua amata Todi.
A calcoli fatti, doveva essere intorno al 3000 o giù di lì, perché della sua città non riconosceva neanche una pietra, visto che pietre non ce n’erano più, ma solo edifici di vetro trasparente, cubici, conici, piramidali; case altissime intorno alle quali volavano strani uccelli, che uccelli non erano, con dentro degli esseri umani, che umani non sembravano, perché avevano degli strani elmi e antenne e occhiali con cui leggevano e parlavano.
«Ma dove sono capitato?» si chiese il frate «Io di Todi mi ricordo i vicoletti, le casupole, le chiese, la gente per le strade. Dov’è la mia Todi?»”. La maestria con cui Andrea Carbonari intreccia questi elementi è sorprendente, lasciando il lettore desideroso di scoprire ogni svolta della storia.
Lo scrittore con Jacopone da Todi ha voluto arrivare ad un ampia fetta di lettori per questo motivo il suo libro, precisano, è adatto dai 10 anni in su. È un tributo duraturo al potere della narrazione ben raccontata. Se voi lettori non l’ avete ancora fatto, immergetevi nelle pagine di questo libro innovativo e originale e lasciatevi affascinare dalla sua eterna grandezza. Jacopone da Todi visse nel XIII secolo, intorno al 1230-1306, ma lo scrittore ha avuto l’ingegno di volerlo far rivivere nuovamente portandolo ad un confronto con la modernità.
Immaginare Jacopone da Todi nella modernità potrebbe adattarsi alle dinamiche contemporanee, direbbe qualcuno. Le opere e la vita di Jacopone da Todi possono insegnare all’umanità valori intemporali come la spiritualità, la ricerca interiore e la riflessione critica sulla propria vita. La sua poesia spesso esplora temi di umiltà, amore divino e consapevolezza della propria mortalità. In un contesto moderno, potrebbe incoraggiare le persone a contemplare la spiritualità, a coltivare la compassione ea cercare un significato più profondo nella vita di tutti i giorni.
Questo romanzo strutturato in modo unico collega storie ambientate in epoche diverse, dal passato remoto al futuro lontano.
Attraverso un intricato intreccio narrativo, il libro esplora il tema della connessione umana e dell’effetto delle azioni attraverso il tempo. Immaginare l’amicizia di Jacopone da Todi con i ragazzi del futuro porta ad un dialogo intergenerazionale unico.
Attraverso la sua saggezza e spiritualità, Jacopone ispira ragazzi a riflettere sul significato della vita, incoraggiando la ricerca di valori più profondi in un mondo sempre più veloce e tecnologico.
La sua poesia rappresenta un ponte tra le esperienze del passato e le sfide del futuro, offrendo un’opportunità di apprendimento e arricchimento reciproco. Andrea Carbonari è un mago delle parole, un architetto di mondi letterari che rimangono impressioni nell’anima. La sua genialità risiede non solo nella creazione di storie avvincenti, ma anche nel modo in cui cattura l’essenza umana con una sincerità commovente. Se non avete ancora esplorato le opere di questo virtuoso delle parole, preparatevi a essere trasportati in un viaggio letterario che lascia un’impronta indelebile.
Dove poter acquistare il libro online…
https://www.bertonieditore.com/shop/it/libri/1169-ci-sara-una-volta-jacopone.html
https://www.ibs.it/ci-sara-volta-jacopone-libro-andrea-carbonari/e/9788855356541
https://www.mondadoristore.it/Ci-sara-una-volta-Jacopone-Andrea-Carbonari/eai979122246443/
Dettagli…
Titolo: “Ci sarà una volta… Jacopone”
Autore: Andrea Carbonari
Editore: Bertoni.
Illustrazioni: Carbonari E.
Anno di pubblicazione: 2023.
Pagine: 228.
ISBN: 88-5535-654-2.
EAN13: 9788855356541.
Extra: da 10 anni.
Testo in: italiano.
Peso: 0.3 kg.
Prezzo: 18 euro.
Foto
Per contattare lo scrittore su Facebook:
https://www.facebook.com/andrea.carbonari.31