Taranto – Opportunità alla pari: disciplina judo per la non violenza
La ‘via della gentilezza’, questa è la traduzione della parola judo, la disciplina sportiva che, insieme alla boxe, al taekwondo, alla lotta libera e alla lotta greco romana, fa parte delle cosiddette ‘arti marziali’.
Ed è proprio con questo messaggio alla ‘non violenza’ che una rappresentanza dell’associazione Opportunità alla Pari nel pomeriggio di ieri è stata accolta nella scuola di judo <Kodokan> di Taranto per incontrare i giovani atleti e discutere con loro di violenza di genere, pari opportunità e rispetto verso gli altri.
Sabrina Pontrelli, presidente dell’associazione che da sempre è impegnata su questi tematiche purtroppo sempre attuali e Rossella Galeone, membro del direttivo nonché mamma della giovanissima judoka Maria Vittoria, hanno potuto ascoltare e rispondere alle domande dei ragazzi e delle ragazze che hanno scelto di impegnarsi in questo sport.
<< È importante insegnare ai ragazzi, sin da giovanissimi, i valori dello sport che sono essenziali anche nella vita – ha detto la presidente Pontrelli – Ancor più con lo judo, che nasce come arte marziale di difesa personale, è stato naturale affrontare, con la dovuta cautela data la tenera età dei nostri interlocutori, i temi scottanti dell’attualità per parlare di rispetto tra esseri umani di qualsiasi genere, razza e religione.>>
Il maestro Luigi Chetry, cintura nera terzo dan, accompagnato da Simona Ruffo, cintura nera primo dan, ha per l’occasione spiegato che questa disciplina, sebbene sia un’arte marziale e un metodo di difesa personale, non prevede l’uso della violenza, ma si compone di tecniche e prese il cui obiettivo è rendere inoffensivo l’avversario, attraverso la sua immobilizzazione.
<<Non si tratta di semplice attività fisica – ha aggiunto Chetry – È uno sport completo, praticato dai 4 anni su, che oltre ad allenare il fisico aiuta lo spirito e sviluppa l’autostima e l’autocontrollo. Infatti è richiesta una profonda educazione e un profondo rispetto nei confronti sia del maestro che dell’avversario.>>
Dopo un primo momento ‘teorico’ e di dibattito si è passati, quindi, all’atto pratico, in altre parole all’esecuzione di alcune prese e alla spiegazione delle varie tecniche di difesa.
Trattandosi della vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, le due rappresentanti di Opportunità alla Pari indossavano un paio di scarpe rosse mentre i due maestri, Luigi Chetry e Simona Ruffo portavano la cintura rossa che solitamente viene indossata nelle competizioni per distinguersi dall’avversario ma che in onore di questa giornata- simbolo ha rappresentato un segno di solidarietà verso tutte le donne vittime di violenza e femminicidio.