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Le origini dei femminicidi

E’ storia di questi giorni , il femminicidio di Giulia da parte dell’ex fidanzato Filippo, che diceva di amarla e che senza di lei si sarebbe suicidato. Ha reso carne viva la risposta di grande masse contro la violenza sulle donne : una grande lotta contro il patriarcato….
Ma cos’è il patriarcato in Italia ?
Per cercare di capire non dobbiamo mai dimenticare altri fatti eclatanti di violenza contro le donne, come quelli avvenuti nel mese di agosto a Caivano, dove quindici ragazzi di età inferiori ai 18 anni per molti mesi hanno stuprato due bambine di 10 e 12 anni. I fatti avvenuti a Palermo, dove una ragazza di 19 anni è stata stuprata da un branco di coetanei (7), i quali si vantano dello stupro divulgandolo sui social … e probabilmente ci sono molti altri casi di stupro che non ricordo o che non vengono denunciati per paura e per vergogna.

Quindi quando si parla di femminicidi , dobbiamo sempre avere presente il contesto generale e cercare di capire il perché avviene tutto questo . Quali sono le case dell’imbarbarimento della società ?
Anche i femminicidi come gli stupri, avvengono in un contesto generalizzato di grave degrado culturale, sociale e civile.

Sui mass/media leggo di femminicidi causati dalla mancanza di educazione sentimentale, di ragazzi di quartieri degradati che stuprano , di responsabilità delle famiglie, di responsabilità della scuola … ma a mio parere le cause dei femminicidi e degli stupri , della violenza in genere , ha motivazioni legate ad un imbarbarimento molto più vasto e profondo, ed investe tutta la società. Investe le relazioni tra le persone a tutti i livelli… investe il potere delle classi dominanti su quelle subordinate, con un egocentrismo egoistico, con un incattivimento generalizzato, con persone che sono potenzialmente assassine anche se hanno a faccia d’angelo e la fedina penale pulita.

Siamo in presenza di una società culturalmente regredita, con persone che ancora non sanno di essere assassini, ma pronti anche ad ammazzare se l’oggetto del loro desiderio gli sfugge, o per un sorpasso, o per un’occhiata data male, o per un qualsiasi sgarbo … o anche all’interno dei luoghi di lavoro, dove gli imprenditori tolgono le protezioni sui macchinari al fine di produrre di più e fare più profitti con un notevole aumento dei morti sul lavoro, come è avvenuto anche con Luana , una ragazza di 22 anni, in un fabbrica Pratese .

Una cattiveria generalizzata che occorre affrontare andando alle radici del problema della regressione culturale, sociale, civile, … andando a vedere cosa è avvenuto storicamente in Italia dalla metà degli anni 80, evidenziando anche la realtà precedente.. .

Nella storia della nostra Italia, c’è stato un periodo chiamato “il ’68”, che è durato circa 15 anni, in cui il movimento studentesco , il movimento operaio la sinistra sociale, sindacale e politica, hanno svolto grandi battaglie in materia di sicurezza sociale, lavoro, diritti, con una grande crescita sociale, politica e culturale .

Il ’68 fu un grande movimento di rivolta soprattutto giovanile, di crescita partecipativa e culturale… di persone soprattutto giovani che svolgevano la propria attività nei sindacati, nelle associazioni, nei movimenti, nei partiti di sinistra parlamentare ed extraparlametare , che portarono all’affermazione di profonde riforme sociali: con lo statuto dei diritti dei lavoratori, con la riforma della sanità , la riforma delle pensioni, la riforma della scuola, della maternità, la riduzione degli orari di lavoro, con ingenti incrementi salariali, con il meccanismo automatico di rivalutazione dei salari e pensioni e con altre riforme riguardanti i diritti civili , divorzio, aborto, etc…

Insieme al movimento operaio, del mondo del lavoro, c’erano un grande movimento studentesco, moltissimi gruppi politici di “sinistra extraparlamentare” e un grande partito comunista, che con centinaia di migliaia di militanti, a partire dalle cellule di fabbrica, dalle sezioni territoriali fino al comitato centrale riusciva a esercitare la sua influenza sul Paese, sull’economia, sul lavoro, sulla scienza, sulla scuola, sulla sanità, negli enti locali, e persino tra i soldati e i reclusi.

Con le lotte sociali oltre a fare conquiste epocali, si sviluppava anche un cambiamento culturale profondo nel rapporto uomo/donna e nella società, che passava attraverso la partecipazione alle scelte da fare per mutare e fare evolvere la realtà… nonché, con la nascita di nuove relazioni interpersonali e collettive, che con l’esplosione del movimento femminista, veniva meno, non solo la concezione patriarcale, ma anche ogni possibilità di essere gelosi della propria/o partener .

Quasi tutti i giovani degli anni 70, avevano un desiderio profondo ed una passione viscerale finalizzata a sviluppare la lotta con il conflitto permanente finalizzato cambiare la società… ed ogni conquista del movimento operaio/studentesco/femminista , era solo un nuovo punto di partenza per fare ulteriori conquiste fino a voler governare anche politicamente l’Italia.

All’epoca non esisteva lo “spazio/tempo”, tutto era subordinato alla centralità del progetto di cambiamento… non esisteva più la priorità della famiglia e tantomeno dell’individuo… e la centralità delle battaglie svolte nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei territori e generale , venivano sviluppate collettivamente… la presenza davanti i cancelli delle fabbriche si verificava in tutte le ore del giorno ed anche della notte.

Con i movimenti di lotta studenteschi, con i gruppi politici “di sinistra radicale”, con una CGIL capace e politicamente motivata ed un partito comunista che si distingueva per la sua diversità, moralità, rettitudine, disinteressi personali dei gruppi dirigenti e coerenza nel perseguire il progetto di trasformazione della società, riuscimmo a esercitare l’egemonia culturale nel Paese, ad avere un patrimonio morale, culturale, tecnico, scientifico, intellettuale e amministrativo.

Per molti giovani della mia generazione, gli strumenti di partecipazione ed i diritti dei cittadini, conquistati soprattutto negli anni 70, accrescevano anche la cultura collettiva di tutti i soggetti subordinati, i quali si sentivano impegnati a compiere una missione, quella di dover cambiare la società, superando il capitalismo ed eliminando lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Una realtà di crescita costante che, agli inizi anni Ottanta, vedeva i lavoratori italiani forti dentro le fabbriche, con la CGIL capace di contrattare le scelte dell’organizzazione del lavoro e quelle industriali, che assieme ai lavoratori, cercava di stabilire il come e per cosa si lavora.. ed eravamo i primi in Europa in termini di migliori condizioni economiche, normative, diritti, sicurezza sociale, sicurezza nel lavoro, potere di contrattazione aziendale.

LA RIVINCITA DELLA REAZIONE :

La battaglia del cambiamento della società, è fallita per questi motivi:

• perché si è scontrata con i poteri forti economici e speculativi, con le forze della reazione che hanno utilizzato tutti i mezzi per sconfiggere il movimento di lotta, con la strategia di Stato detta “della tensione” fatta di bombe, attentati, connubio con mafia, CIA, P2 etc… ;

• perché già a partire dalla sconfitta della battaglia fatta dai lavoratori FIAT nell’ottobre del 1980, dopo la marcia dei 20.000 “colletti bianchi”, (non 40 mila) i gruppi dirigenti nazionali del sindacato, anziché rilanciare la battaglia contro i 24.000 cassa integrati (di cui 21.000 verranno successivamente licenziati) attraverso una grande manifestazione con 300.000 lavoratori a Torino , firmarono l’accordo come voleva l’AD Cesare Romiti, senza metterlo in votazione tra i lavoratori e dopo iniziò un’altra storia…;

• è fallita anche perché sia molti Dirigenti sindacali anche della CGIL di Lama, già con la “Strategia dell’Eur nel 1978” e anche dell’ex PCI di Berlinguer , morto nel 1984, iniziarono a pensare che non esistevano alternative al capitalismo e che la competitività delle imprese andava ricercata anche rimettendo in discussione “con la politica dello scambio a perdere” molte conquiste degli anni Settanta;

• perché dopo l’abbattimento del muro di Berlino, e l’implosone del PCI-PDS-DS-PD, le politiche economiche e sociali, di quel partito, iniziarono a seguire le indicazioni di Tony Blair e del padronato, con un partito sempre più leggero in termini elaborativi, di valori, e di partecipazione, dove gli input provenienti dal basso venivano “convogliati e regolati” da una dirigenza sempre più burocratizzata e interessata più alla propria prospettiva di carriera personale che alle istanze provenienti dal proletariato, o dai propri iscritti;

• perché anche le organizzazioni sindacali, prima la Cisl e Uil, e dopo anche la CGIL, si sono attestate sulla stessa linea: quella della centralità dell’impresa competitiva che deve fare profitti, rimettendo in discussione alcune conquiste fondamentali degli anni Settanta , tra cui lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori, finendo per diventare, non più i sindacati che contrattano le scelte da fare, nella fabbrica, sul sociale, su diritti, poteri, salari, pensioni ecc., (cercando di continuare a fare avanzare i soggetti da loro rappresentati), ma associazioni sempre più burocratizzate, che hanno finito per gestire in termini assistenziali le scelte fatte dal padronato e dai governi, senza più un progetto sociale e di società alternativo… e senza più cercare di contrattare il come, il per cosa, si lavora

• Perché con la nascita del partito azienda Forza Italia, è iniziato un grande martellamento ideologico che attraverso varie strategie manipolatrici, per oltre 30 anni hanno utilizzato a “man bassa”, la stampa TV, economisti ben pagati, politici di destra (anche quelli che si consideravano di sinistra) hanno iniziato a dire:
– i sindacati hanno troppo potere, i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono dei privilegiati, i pensionati rubano il futuro ai giovani andando in pensione troppo presto, la sanità pubblica è insostenibile costa troppo allo stato;

– gli ammortizzatori sociali alimentano il parassitismo dei disoccupati (oggi il reddito di cittadinanza crea furbetti che preferiscono non lavorare) , lo stato non deve gestire le imprese e le aziende pubbliche e i beni pubblici vanno privatizzati, ecc…;

– Questo continuo lungo martellamento ideologico, effettuato da un vasto ceto di propagandisti ad iniziare dalla Confindustria, economisti ben pagati, mass-media, assieme alle forze politiche di centro-destra e di centro-sinistra, è servito per svendere aziende pubbliche e pezzi di Stato, fare delle “riforme” che in realtà sono state controriforme , come quelle sulle pensioni, sanità, scuola, mercato del lavoro, ecc… mettendo al centro la validità del “libero mercato” nella globalizzazione mondiale , fino a costruire un regime fondato sul liberismo , spostando immense ricchezze dai ceto medio bassi ai ceti più ricchi, con un cambiamento culturale fondato su Talk Show, sulla TV spazzatura, sui social, e di potere fondato sulla speculazione, sulla corruzione, sulla sopraffazione, sull’individualismo e sull’egoismo, sulla violenza, rilegando ancor più il ruolo delle donne ai margini della società.

LA CADUTA DELLA DEMOCRAZIA :

Questo “martellamento ideologico delle destre” ha investito anche l’ex PCI , ha coinvolto anche i Sindacati Confederali tra cui la CGIL, ed ha sicuramente contribuito a quanto è accaduto dalla metà degli anni 80, (in modo strisciante) nel nostro Paese che oltre al crollo dello Stato Sociale, abbiamo assistito (negli ultimi 30 anni) anche al crollo di quasi tutti i pilastri del ruolo dello Stato e della democrazia con :

– il mercato globale che è sfuggito ad ogni controllo politico ed ha imposto lo smantellamento dello stato sociale;

– lo Stato Nazione che ha perso la sua sovranità delegandola ad organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali la banca mondiale, la BCE, il FMI, la NATO ;

– la crisi del modello produttivo Fordista, con la finanziarizzazione globale dell’economia , ha comportato anche il crollo della centralità del lavoro e delle lotte operaie e studentesche;

– i processi mediatici sviluppati soprattutto nel ventennio Berlusconiano, l’uso del web, di spettacolarizzazione , personalizzazione , della politica , hanno svuotato il senso tradizionale dei meccanismi di rappresentanza collettiva tramite i Sindacati ed anche i partiti;

– la svendita del patrimonio pubblico dello Stato , del settore Sanità, ad imprese che hanno pensato al solo massimo profitto a danno della collettività.

Quindi è venuto meno il patto sociale, con il compromesso tra capitale e lavoro , sviluppato attraverso il conflitto di classe tra governi, capitale e lavoro …

In questo contesto muta anche la cultura partecipativa e di progresso facendo nascere la “mucillaggine”…, i ghetti, la società capovolta dei furbi … quella che odia il diverso per giustificare la propria miseria politica e culturale.

La differenza tra i giovani della mia generazione e la stragrande maggioranza dei giovani di oggi, e’ la mancanza del desiderio… mentre la mia generazione desiderava e sognava di poter cambiare con la lotta la scuola, la fabbrica, il territorio, la società il Mondo…

ai giovani di oggi manca il DESIDERIO… cioè una passione che li porti ad impegnarsi per combattere le ingiustizie sociali e per cambiare il Mondo;
la maggioranza dei giovani di oggi (non tutti) pensano soprattutto al godimento immediato, alla sopraffazione dei più deboli, ad essere riconosciuti dagli altri come “duri”, al godimento immediato ma non facendo l’amore e nemmeno facendo sesso (come avveniva negli anni 70) che invece oggi e’ in decadenza… bensì come capriccio dell’avere … dell’ottenere qualche cosa individualmente ;
essi si sentono “felici” se “appaino” non quello che in realtà sono … ma si riempiono di tatuaggi per apparire quelli che non sono… sono inondati dalla TV spazzatura e guardano programmi del nulla che come “il grande fratello ” seguito da oltre 6 milioni di persone… soprattutto giovani , che invece negli anni 70 sarebbero stati bersaglio di uova marce. ;
Essi si sentono “felici” con il cellulare di ultima generazione , disposti a ” tutto pur di possederlo… e le loro relazioni sono soprattutto sui social… Non hanno poche relazioni dal vivo ed anche quando escono per andare al pub o in discoteca … sono soli… e se fanno “casino” , fanno risse, a volte strano, proprio per cercare di uscire dalla loro solitudine.

I loro messaggi sopra i muri sono GRAFITI senza senso o meglio esprimono il vuoto delle loro menti e
restano adolescenti per molto tempo anche dopo i 20 anni….

Quindi in questo contesto anche la violenza esercitata da gruppi di giovani su minorenni.. nasce dai cattivi maestri… come non ricordare la “malanima” di Berlusconi quando si comprava per fare sesso la minorenne Ruby ? dicendo che era la nipote di Mubarak ??

In questo Quadro rientrano gli stupri odierni….

Da questa analisi, si deduce che quello che manca oggi in Italia è una forte lotta di classe e contro il patriarcato… ma la lotta contro il patriarcato significa che non può che essere distinta dalla lotta di classe, perché il patriarcato è anche, il prodotto della società capitalistica che basa il proprio potere sullo sfruttamento delle risorse e delle persone e sulla manipolazione delle menti, sulla regressione culturale e civile.
Umberto Franchi 28 novembre 2023

1 COMMENTO

  1. Io sono una 68ina. Abitavo a Genova e ho partecipato a scioperi voluti o no tanto non ti facevano entrare a scuola o in ufficio. Lavoravo già quando arrivò il famoso ” contratto erga omnes “.
    Lavoravo alla Commerciale Mira Lanza e ero la segretaria del direttore delle sezione vendite della Liguria che si estendeva da Ventimiglia fino alla prov. di Lucca località Il Secco.
    Avevo da poco preso il mio bel diplomino da ragioniere e pensavo mi servisse. E invece no. Mi dissero che nemmeno lo dicessi che ero diplomata perché non avrebbero potuto assumermi. Come facevano le donne a fare la stessa carriera di un uomo? Le donne restavano in cinta. Anzi guai a sposarsi perché ti avrebbero licenziata. Io rimasi a fare quel lavoro per 10 anni. Mentre il direttore andava in giro per la Liguria io dovevo gestire la clientela con due linee telefoniche che non tacevano mai. Far trovare sempre pronto il materiale a 15 commessi viaggiatori, avere contatti con il magazzino di Rivarolo…..ecc. ecc…..Arrivavo alla sera ero sconvolta….paga 29mila lire lorde al mese….una elemosina anche per l’epoca…..ma io ero una ” donna ” che tra l’altro non si ” concedeva ” proprio……Poi, per motivi di famiglia mi trasferii in Toscana e le cose cambiarono notevolmente. Potei fare il mio mestiere di ragioniere. Era l’ inizio del 1970. Ma quel posto era un insulto alle donne. Trattate veramente come esseri inferiori.

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