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Il centro storico si anima di luminarie in occasione del santo Natale.
Molte le iniziative da parte di privati che abitano nei claustri e nei vicoletti. E’ un momento di grande partecipazione collettiva a dimostrare l’attaccamento alle proprie radici, a quel calore umano che tende a sfumare sempre più a causa dello spopolamento in atto nel borgo antico.
I residenti del centro storico chiedono maggiore attenzione alle loro esigenze: parcheggio, sicurezza, abitabilità, decoro. Nonostante le lamentele sollevate da ogni parte, tutte le amministrazioni precedenti, non hanno fatto nulla per dedicare un assessorato a questa realtà. Anche l’amministrazione in carica sembra che non abbia preso in considerazione l’istituzione di un assessorato.
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Se analizziamo il centro abitato di Altamura, questo si divide in tre macro aree: centro storico; fascia oltre l’estramurale; nuovi quartieri che sono dei veri satelliti urbani con Trentacapilli e Parco San Giuliano. La città si sta dilatando a macchia d’olio, mentre l’urbanizzazione avviene in modo selvaggio. Se osserviamo attentamente i nuovi quartieri, specialmente quello di Trantecapilli, sono dei dormitori senza punti di riferimento che identifichino l’appartenenza, se si è ad Altamura oppure in un altro sperduto territorio del pianeta. Per punto di riferimento si intende un monumento, una piazzetta attrezzata, una villetta comunale; non c’è nulla. Sono oltre 30 anni che è nato il quartiere Trentacapilli.
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Detto questo, restringiamo nuovamente il focus alle festività natalizie. Dove mancano gli allestimenti natalizi comunali, intervengono i privati, famiglie intere che si stanno adoperando a rendere accogliente la città e a diffondere quell’atmosfera che tanto piace ai bambini che sono il futuro della nostra città. Questi bambini vivono in quartieri anonimi, senza identità, squallidi. Cosa potranno raccontare della loro infanzia e adolescenza se non avranno ricordi speciali con cui si potranno identificare nel territorio?
Tuttavia, a dare sostegno a questa nobile iniziativa dei residenti, su invito, ho fatto una passeggiata nel centro storico, dove ho potuto raccogliere testimonianze dell’amore della nostra comunità nell’allestimento di alcuni scorci di claustri e vicoletti lastricati da cui si irradia l’atmosfera natalizia.
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Anche il sindaco prof. Vitantoio Petronella è stato invitato da un gruppo di residenti in Claustro Cicirelli, traversa di Via Bisanzio Filo, dove l’artista Giovanni Carlucci, davanti alla sua abitazione, ha realizzato tempo fa un murale e in occasione delle festività natalizie ha fatto degli ulteriori addobbi.
Non è mancata la dinamica Maria Gramegna, custode dell’Arco Basso, la quale quest’anno ha realizzato una scenografia di tutto rispetto con altri accorgimenti decorativi e drappeggi davanti alle abitazioni.
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A lei si è affiancata l’artista Daniela Denora che ha contribuito con dei pannelli fantasiosi e all’allestimento dell’atrio Sant’Andrea, dove ha piazzato al centro un vecchio fusto di ferula, detto “Agave” vecchio oltre 25 anni, alto circa 5 metri, abbandonato alla periferia; una pianta monumentale simbolo della Murgia; inoltre l’immancabile imprenditore Salvatore Ferrulli, collante di tutto il quartiere di Via Mario Direnzo, nel cui claustro di sua pertinenza, ha allestito la Natività con le statue della Madonna e di S. Giuseppe; e poi il Forno S. Caterina con luminarie, tavoli all’esterno, grosse pagnotte di pane da 2 kg. ed effluvio di focacce e pane appena sfornati
A loro va il plauso da parte della nostra Redazione.