Preoccupa la news che mi affida il nostro direttore per come si può gestire l’offerta turistica e gastronomica del nostro Sud e questo a partire da una esperienza personale vissuta a Locorotondo
E stiamo parlando di una delle città bianche della Puglia, regno dei balconcini e delle cummerse, immerso nella Valle d’Itria o Terra dei Trulli.
Un tranquillo borgo che domina la Valle d’Itria, con tipiche case basse imbiancate a calce.
La cosa preoccupante è semplicemente questa: si può accettare di far pagare in modo esoso una cena o pranzo frugale?
E questo in una piccola trattoria legata ad una salumeria che attirava per la sua modestia più vicina alla cucina familiare?
Quattro friselle, un piatto centrale di salumi e formaggi, un assaggio di fave e verdure, 1 ricottina, 5 treccine e due mozzarelle, 5 lamponi con verdura, una bottiglia d’acqua minerale e pane, una bottiglia di vino rosso locale, 4 caffé.
Tutti alimenti che sono la metà di un normale antipasto che si prende prima della pizza, con un costo che va dai 10 a massimo 20 euro.
E stiamo parlando di antipasti che riempiono gli stomaci più esigenti
Sia chiaro che non siamo in un esercizio della ristorazione che offre una carta dei vini e il menu da cui scegliere, stante comunque il fatto che, per ristoranti, pizzerie, bar con pasti e similari è obbligatorio esporre un menù all’esterno o, comunque, il menù deve essere leggibile dall’esterno del locale.
Il prezzo deve essere chiaramente e facilmente comprensibile al pubblico, anche per quanto concerne somme aggiunte attribuibili al servizio.
Quindi è lecito pagare una bottiglia di vino locale 18 euro?
Un assaggio di fave e verdure considerato come un primo piatto con un costo di 32 euro?
E poi quella sperlunga di formaggi e salumi 49 euro per un importo totale per 4 persone 128 euro.
I contorni indicati nello scontrino non ci sono stati.
Insomma, è così che la città di Locorotondo accoglie i turisti?
E proprio un giornalista che ha credito internazionale, nella sua Puglia deve incontrare simili operatori gastronomici?
Si potrebbe dire che è colpa di Peragine che ama Locorotondo e ci torna spesso.
E’ bene ricordare che il dott. Giuseppe Campanella, allora Sindaco di Locorotondo, in un incontro presso la Sala consiliare del Comune consegnò al Dott. Antonio Peragine, una medaglia d’Argento del Comune per la sua attività a favore dei cittadini di Locorotondo sparsi nel mondo. Dopo questo episodio dubitiamo fortemente che il direttore Peragine possa ritornare o consigliare di visitare Locorotondo.
Non è la prima volta che capita che un giornalista lamenti conti esosi, è il caso di Selvaggia Lucarelli che fece a Venezia per Chat qui Rit doppia recensione negativa e questo per un conto salato.
Ma stiamo parlando di un ristorante griffato, qui a Locorotondo siamo in un’altra piccola dimensione e, ripetiamo, con altra preoccupazione.
Un’ attenzione ai prezzi dei servizi di ristorazione dovrà essere compito del Comune, se davvero si vuole valorizzare la città bianca che tutti amiamo.
Buongiorno, buona immacolata!!! Innanzi tutto dovrebbe essere visibile il nome del ristorante … lo scontrino anonimo può appartenere a chiunque e montare un articolo solo per screditare il nostro paese . Inoltre sulla la bottiglia di vino si potrebbe parlare all’infinito!!! Che vino è e che cantina? Poi ci sono 4 coperti e 6 primi piatti, dunque 2 di loro hanno fatto anche il bis!!! .cosi come i formaggi hanno apprezzato visto i 5 piatti !!!! . Buona giornata
A parer mio non sapete leggere gli scontrini,
Non è segnato un primo piatto ma 6,
Per quanto riguarda il vino sicuramente era un buon vino da 18euro.
Ripensandoci avete pagato il giusto
lo scontrino è falsato, ci sono 40 o 50 euro in più
Libero per un confronto sui prezzi e anche del vino,non mi risulta che una cantina di locorotondo abbia un vino che costi tanti da giustificare i 18.00., parola di un dipendente del comune di Locorotondo.