109 donne uccise fino al 3 dicembre, di cui 90 in ambito familiare/affettivo; 58 quelle uccise da partner/ex partner. Un dato che costituisce la parte drammaticamente visibile di un fenomeno profondo e complesso, che è quello della violenza di genere; un fenomeno che costituisce oggetto di riflessione costante, in ogni giorno dell’anno, da parte delle Forze di polizia
E’ stato presentato questa mattina, presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della P.S., il documento di analisi “Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, elaborato dal Servizio Analisi Criminale, che esamina la tematica attraverso l’elaborazione dei dati della Banca dati delle Forze di polizia.
Viene analizzato, tra l’altro, l’andamento degli omicidi volontari consumati nel biennio 2021 – 2022 e nel periodo 1 gennaio – 30 settembre 2023 confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, con un cenno anche all’andamento nel più ampio periodo tra il 2013 e il 2022.
Nei primi nove mesi dell’anno, gli autori (per il 73 % italiani) nell’85% dei casi ha un’età superiore ai 30 anni, e il 59% ha più di 45 anni[1]. Le donne uccise da partner o ex partner (per l’81% italiane), nel 64% dei casi avevano più di 45 anni e il 28% erano ultrasessantacinquenni[2].
Un focus è stato dedicato quindi ai cosiddetti “reati spia” della violenza di genere.
Nei primi nove mesi del 2023 diminuiscono del 13% gli atti persecutori, cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi; diminuiscono del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi; diminuiscono, soprattutto, del 12% le violenze sessuali, reato particolarmente grave, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 29% minorenni).
I primi nove mesi dell’anno fanno registrare inoltre un incremento dell’azione di prevenzione, con un aumento del 33% degli ammonimenti dei Questori per violenza domestica e del 17% di quelli per stalking, mentre si registra un decremento del 17% dei provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (236 nei primi nove mesi del 2023 a fronte dei 285 del 2022).
I reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso vengono esaminati anche con riguardo alla loro diffusione in ambito regionale. Nel complesso, nei primi 9 mesi del 2023, rispetto all’analogo periodo del 2022 diminuiscono le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (-4%) e le lesioni con deformazioni o sfregio permanente al viso (-14%), mentre aumentano il revenge porn (+1%) e la costrizione o induzione al matrimonio con 16 casi nel 2023 rispetto agli 11 dell’anno prima (+45%).
L’elaborato tratta, inoltre, in un capitolo sulle discriminazioni contro le donne disabili, che versano in una condizione di particolare fragilità e possono diventare il bersaglio di violenze e vessazioni ulteriori, spesso da parte di chi se ne dovrebbe prendere cura, realizzato con l’ausilio dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori.
Giovani atleti, campionesse e campioni dei gruppi sportivi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, hanno voluto, infine, fornire il loro prezioso contributo contro la violenza sulle donne, lanciando un messaggio di speranza e raccontando le loro testimonianze sul valore dello sport per promuovere un’effettiva parità di genere, e ricordare ai ragazzi l’imprescindibile valore del rispetto per il prossimo.
[1]Nel dettaglio, la maggioranza degli autori di omicidi con vittime donne rientra nella fascia d’età tra 31 e 44 anni (il 26%), cui seguono quella 45-54 anni (il 24%) e quella ultrasessantacinquenne (22%); solo nel 2% dei casi sono minori.
[2]Nel dettaglio sono per il 28% donne ultrassessantacinquenni, per il 21% con un’età compresa tra 55-64 anni, per il 19% con un’età tra 31 – 44 anni, per il 17% con un’età tra 18-30 anni e per il 15% tra i 45-54 anni.
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Il pregiudizio e la violenza contro le donne
109 donne uccise fino al 3 dicembre, di cui 90 in ambito familiare/affettivo; 58 quelle uccise da partner/ex partner. Un dato che costituisce la parte drammaticamente visibile di un fenomeno profondo e complesso, che è quello della violenza di genere; un fenomeno che costituisce oggetto di riflessione costante, in ogni giorno dell’anno, da parte delle Forze di polizia
E’ stato presentato questa mattina, presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della P.S., il documento di analisi “Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, elaborato dal Servizio Analisi Criminale, che esamina la tematica attraverso l’elaborazione dei dati della Banca dati delle Forze di polizia.
Viene analizzato, tra l’altro, l’andamento degli omicidi volontari consumati nel biennio 2021 – 2022 e nel periodo 1 gennaio – 30 settembre 2023 confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, con un cenno anche all’andamento nel più ampio periodo tra il 2013 e il 2022.
Nei primi nove mesi dell’anno, gli autori (per il 73 % italiani) nell’85% dei casi ha un’età superiore ai 30 anni, e il 59% ha più di 45 anni[1]. Le donne uccise da partner o ex partner (per l’81% italiane), nel 64% dei casi avevano più di 45 anni e il 28% erano ultrasessantacinquenni[2].
Un focus è stato dedicato quindi ai cosiddetti “reati spia” della violenza di genere.
Nei primi nove mesi del 2023 diminuiscono del 13% gli atti persecutori, cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi; diminuiscono del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi; diminuiscono, soprattutto, del 12% le violenze sessuali, reato particolarmente grave, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 29% minorenni).
I primi nove mesi dell’anno fanno registrare inoltre un incremento dell’azione di prevenzione, con un aumento del 33% degli ammonimenti dei Questori per violenza domestica e del 17% di quelli per stalking, mentre si registra un decremento del 17% dei provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (236 nei primi nove mesi del 2023 a fronte dei 285 del 2022).
I reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso vengono esaminati anche con riguardo alla loro diffusione in ambito regionale. Nel complesso, nei primi 9 mesi del 2023, rispetto all’analogo periodo del 2022 diminuiscono le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (-4%) e le lesioni con deformazioni o sfregio permanente al viso (-14%), mentre aumentano il revenge porn (+1%) e la costrizione o induzione al matrimonio con 16 casi nel 2023 rispetto agli 11 dell’anno prima (+45%).
L’elaborato tratta, inoltre, in un capitolo sulle discriminazioni contro le donne disabili, che versano in una condizione di particolare fragilità e possono diventare il bersaglio di violenze e vessazioni ulteriori, spesso da parte di chi se ne dovrebbe prendere cura, realizzato con l’ausilio dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori.
Giovani atleti, campionesse e campioni dei gruppi sportivi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, hanno voluto, infine, fornire il loro prezioso contributo contro la violenza sulle donne, lanciando un messaggio di speranza e raccontando le loro testimonianze sul valore dello sport per promuovere un’effettiva parità di genere, e ricordare ai ragazzi l’imprescindibile valore del rispetto per il prossimo.
[1]Nel dettaglio, la maggioranza degli autori di omicidi con vittime donne rientra nella fascia d’età tra 31 e 44 anni (il 26%), cui seguono quella 45-54 anni (il 24%) e quella ultrasessantacinquenne (22%); solo nel 2% dei casi sono minori.
[2]Nel dettaglio sono per il 28% donne ultrassessantacinquenni, per il 21% con un’età compresa tra 55-64 anni, per il 19% con un’età tra 31 – 44 anni, per il 17% con un’età tra 18-30 anni e per il 15% tra i 45-54 anni.