Strade da percorrere per evitare controsensi e pericolose inversioni a U sulle politiche ambientali
Rosa D’Amato (europarlamentare Verdi Europei, gruppo Greens/Efa) ne parla con cittadini e associazioni
‘Il meccanismo per una transizione giusta è uno strumento chiave per garantire che la transizione verso un’economia climaticamente neutra avvenga in modo equo e non lasci indietro nessuno.
Offre un sostegno mirato per contribuire a mobilitare almeno 55 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 nelle regioni più colpite, al fine di attenuare l’impatto socioeconomico della transizione’. Così spiega la Commissione Europea introducendo criteri e obiettivi alla base del fondo stanziato, meglio noto come Jtf (Just Transition Fund).
Come non essere d’accordo…. sul principio?!
Però, poi, c’è la realtà: ci sono le donne e gli uomini che decidono, le idee applicative, le scelte, gli stanziamenti reali, le cose da fare. C’è la politica che si contraddice, ci sono i pesi e contrappesi dei Governi, gli equilibri internazionali, i giochi di potere e gli interessi delle multinazionali che spesso attraversano, e talvolta sovrastano, quelli degli stessi Paesi membri.
Taranto, ad esempio, è destinataria di quasi un miliardo di euro. La città rappresenta una delle due aree destinatarie di questo fondo (l’altra è il Sulcis). A che punto siamo? idee, proposte, coinvolgimento popolare, idee, progetti, piani di fattibilità?
Sul piano generale, la transizione che dovrebbe (e dovrà!) farci lasciare alle spalle l’utilizzo delle fonti fossili è accompagnata da atti condivisibili?
Siamo davvero sulla strada giusta… o stiamo rischiando come sempre di imbatterci in pericolosi controsensi o, peggio, non affatto auspicabili inversioni ad u?
Il prossimo 29 dicembre alle 17.30, a Taranto in Corso Italia 102, dibattito aperto con cittadini e rappresentanti di associazioni attive sul territorio ionico e pugliese.