Principale Politica Autonomie locali “No” all’impianto di produzione di conglomerato bituminoso tra Sammichele e Turi

“No” all’impianto di produzione di conglomerato bituminoso tra Sammichele e Turi

Il 22 dicembre è stato convocato una seduta del Consiglio Comunale di Sammichele di Bari, durante il quale tra le altre questioni all’ordine del giorno, si è discusso circa la realizzazione di un impianto di produzione di conglomerato bituminoso (asfalto) a ridosso del Centro Abitato di Sammichele.

La necessità di trattare l’argomento con urgenza è stata sollevata da una lettera inviata dal Senatore della Repubblica Ignazio Zullo al Presidente della Giunta Regionale, all’Assessore Regionale alle Politiche della Salute, all’Assessore Regionale all’ambiente e tutela del territorio, all’Assessore Regionale alle Politiche Agricole, al Sindaco della Città Metropolitana di Bari, al Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL BARI e ai sindaci di Turi e Sammichele.

Nella predetta il Senatore ha spiegato di essere stato investito dai cittadini dei poc’anzi citati Comuni come portavoce delle preoccupazioni relative alla costruzione dell’impianto di bitume che provocherebbe danni diretti e indiretti alla loro salute derivanti dal consumo di alimenti di pregio che vengono prodotti nelle loro terre (vino, olio, ciliegie, percoche, carni), nonché danni economici dovuti alla disvalorizzazione di un territorio che negli anni si è dedicato con grandi sforzi all’ottenimento di riconoscimenti di un certo livello.

L’autorizzazione alla realizzazione di tale impianto è stata concessa a seguito di una Conferenza di Servizi alla quale non hanno partecipato né l’ASL né il Comune di Turi e addirittura non è proprio stato invitato a prender parte il Comune di Sammichele nonostante l’opera investa una cava negli agri di Turi ma risulti anche a soli 160 m di distanza dalle prime case di Sammichele di Bari.

Occorre ricordare che con Legge Regionale n. 21 del 24 luglio 2012 al fine di prevenire ed evitare un pericolo grave, immediato o differito per la salute degli esseri viventi e per il territorio, la Regione Puglia introdusse la valutazione del danno sanitario (VDS) dovuto ad attività che producono emissioni inquinanti di idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Si tratta di un rapporto che l’Agenzia regionale dei servizi sanitari (AReS), l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente della Puglia (ARPA Puglia) e l’Azienda sanitaria locale (ASL) competente per territorio, sotto il coordinamento di ARPA Puglia, devono congiuntamente redigere, con cadenza almeno annuale, anche sulla base del registro tumori regionale e mappe epidemiologiche sulle principali malattie a carattere ambientale. Con separato atto regolamentare della Giunta regionale sono stati inoltre fissati i criteri metodologici utili per la redazione dello stesso.

Nonostante le disposizioni di tale Legge trovino applicazione solo relativamente agli stabilimenti insediati nelle aree pugliesi già dichiarate a elevato rischio ambientale, ossia Brindisi e Taranto (SIN), per il Senatore Zullo non è da trascurare che – in virtù delle sue finalità di protezione della popolazione dalla dispersione di sostanze cancerogene – essa possa essere applicata per analogia anche all’impianto di conglomerato di bitume.

Secondo l’ultima classificazione IARC, questo tipo di sostanza è catalogata nei gruppi 2A e 2B, rispettivamente relativi agli agenti “Probabili cancerogeni per l’uomo” e a quelli “Possibili cancerogeni per l’uomo”. Questo perché, sebbene gli studi sia epidemiologici sia tossicologici non abbiano manifestato evidenze chiare di rischio cancerogeno, le considerazioni sui meccanismi mutagenici e genotossici sembrano, invece, individuare una possibile influenza.

Pertanto, la richiesta avanzata da Zullo alle Autorità destinatarie della lettera è quella di provvedere a una valutazione attenta sia dal punto di vista sanitario, sia ambientale, sia economico-produttivo, che al momento, vista l’assenza nella Conferenza di Servizi dell’ASL, non sembra ci sia stata, nel solo e unico interesse della tutela della collettività.

Il Sindaco di Sammichele di Bari, Lorenzo Netti, a riguardo ha dichiarato: “Ci sembra anacronistico nel 2023 pensare di insediare un’industria insalubre a ridosso del centro abitato, una scelta scellerata per tanti versi ma soprattutto per la salute dei miei concittadini. Ho depositato in Parlamento un’interrogazione al Ministro della salute anche perché lì dove dovrebbe sorgere questa industria noi ci coltiviamo prodotti alimentari di pregio. Noi faremo di tutto per evitarne l’insediamento vicino alle nostre terre.” Ha poi continuato confessando che nell’oggetto delle pratiche relative a tale progetto, si fa riferimento all’ampliamento di un’attività di cava, di frantumazione e lavorazione delle pietre, di conglomerato cementizio, ma non si parla minimamente di bitume. Quindi, “è chiaro che l’intento è stato quello di sottrarre alla fruizione pubblica tale procedura”.

In seguito Netti, rivolgendosi all’amministrazione e alla comunità turese, ha concluso: “L’interesse di un imprenditore non può prevalere sull’interesse generale e sulla tutela alla salute, perciò vi invito a riflettere, a mettervi nei nostri panni e a debellare questo vulnus, perché così facendo stiamo creando un precedente pericoloso a danno di tutti”.

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