Principale Ambiente, Natura & Salute A Senise la storia della diga di Montecotugno raccontata da Ulderico Pesce

A Senise la storia della diga di Montecotugno raccontata da Ulderico Pesce

di Antonello Liuzzi

Il grande progetto della diga di Montecotugno, realizzata tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta per risolvere i problemi legati all’approvvigionamento idrico nella vicina Puglia, è al centro dell’opera teatrale che l’attore e regista Ulderico Pesce porterà a Senise il prossimo 30 dicembre.

Lo spettacolo si chiama ‘’Il muro sopra il fiume- storia della diga di Senise’’.

L’iniziativa, promossa   dall’associazione   ASSA   e   dalla   Fondazione   Matera Basilicata 2019, si svolgerà alle ore 18.00 nel complesso monumentale di San Francesco.

L’evento del 30 dicembre si svolge alla vigilia di un anno importante: il 2024, infatti, segnerà il 40esimo anniversario dalla fine della costruzione della diga, della leggendaria ‘’Presa del Tappo’’ e dell’inizio dell’invasamento dei terreni.

Ma Montecotugno   sarà   raccontata   attraverso   mezzo   secolo   di   storia:   le   prime notizie sul progetto dello sbarramento sul fiume Sinni, le paure dei contadini che avrebbero   perso   le   terre   migliori,   le   speranze   di   uno   sviluppo   legato all’industrializzazione,   il   fermento   sociale   e   politico   di   quegli   anni,   le manifestazioni, i dibattiti, il lavoro: tutto accade attorno alla storia d’amore tra Filomena,   che   alla   sua   terra   accanto   al   fiume   Sinni   che   scorre   non   vuole rinunciare e Rocco, che invece sogna di lavorare nell’area industriale che sorgerà di lì a poco.

Un flusso immaginario di diapositive accompagnato da una musica popolar nazionale: quella del Festival di Sanremo, attraverso la luce scintillante dei primi e rari apparecchi televisivi, nelle trasmissioni del primo canale della Rai che proprio pochi giorni dopo lo spettacolo senisese festeggerà i 70 anni.

Quei primi Festival di Sanremo che i contadini guardavano a Villa Rossi, la trattoria sulla Sapri Ionio di cui oggi, a pochi metri dalle acque di Montecotugno, restano   solo   poche   piastrelle   che   chissà   quante   volte   quei   contadini   e   i viaggiatori che attraversavano la vecchia Statale per andare dal Tirreno allo Ionio e viceversa, hanno calpestato.

E chissà di quanti sogni, di quante storie e di quante speranze sono state testimoni.

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