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Le banche più grandi del mondo hanno incassato 3 miliardi di dollari dal debito ‘verde’

L’emissione di finanziamenti legati alla sostenibilità, nel 2023, è aumentata, nonostante le sfide poste dagli elevati tassi di interesse globali, mentre l’emissione obbligazionaria tradizionale è stagnante. Difatti, lo scorso anno le banche più grandi del mondo hanno generato circa 3 miliardi di dollari di commissioni totali erogando 583 miliardi di dollari in obbligazioni e prestiti verdi, contro i 2,7 miliardi di dollari in guadagni aggregati dalle transazioni di combustibili fossili. In confronto, nel 2022 le banche hanno incanalato 594 miliardi di dollari in progetti rispettosi dell’ambiente.

Le banche più grandi del mondo hanno incassato 3 miliardi di dollari dal debito ‘verde’

Gli sforzi necessari per affrontare il cambiamento climatico stanno alimentando gli investimenti in una serie di aziende e tecnologie che offrono soluzioni per far fronte a un pianeta in rapido riscaldamento. In questo contesto, le banche di investimento hanno scoperto ancora una volta di dover essere agili e adattarsi, finanziando lo sviluppo di tecnologie rinnovabili su larga scala. La migrazione delle attività globali di finanza verde hanno segnato dunque, un punto di svolta per le banche globali. Nell’anno fiscale 2023 con 130 milioni di dollari, BNP Paribas, con sede a Parigi, è stata leader in termini di commissioni generate a finanziare la transizione verde. Seguono Credit Agricole (96 milioni di dollari), HSBC (94 milioni di dollari), Bank of China (89 miliardi di dollari) e Bank of America (85 miliardi di dollari). Mentre Wells Fargo ha guadagnato commissioni per 107 milioni di dollari dall’organizzazione di obbligazioni e prestiti per il settore dei combustibili fossili, seguita da JPMorgan e Mitsubishi UFJ Financial Group, entrambi con 106 milioni di dollari. Nonostante il ruolo chiave svolto dalle banche di tutto il mondo nell’orientare l’economia globale verso lo sviluppo sostenibile, si sono trovate ad affrontare un controllo crescente da parte di governi, organismi di regolamentazione, sostenitori dell’ambiente e organizzazioni non governative. Difatti, in Europa si trovano ora ad affrontare la minaccia di sanzioni e requisiti patrimoniali più elevati se gestiscono male le esposizioni climatiche. Mentre negli Stati Uniti, le prospettive normative rimangono incerte e frammentate poiché molti stati repubblicani pongono ostacoli sulla transizione verde.

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