Quello che succede da anni or sono sul palco dell’Ariston, è ormai l’appuntamento più ‘genderfluid’ di sempre troppo inopportuno per tutte quelle famiglie a casa emblema della tribù tradizionale e convenzionale
Vorrei per l’ennesima volta rivendicare il ruolo della tv di stato come pubblico servizio, ma soprattutto la tutela di quei sacrosanti, intoccabili bambini che dopo aver visto Sanremo rischierebbero di trasformare la scuola nella casa della stravaganza !.
Per carità, sono il primo a riconoscere che la rassegna canora più importante del paese è anche un veicolo culturale, politico e sociale. Ma seppur la musica sia un palcoscenico per la società e le dinamiche attuali stiamo degenerando in una propaganda a senso unico, la peggior ideologia che mina l’identità dell’uomo e della donna, e alla dissacrazione dei più importanti simboli religiosi.
All’alba di un festival nemmeno iniziato, sono ad evidenziare che lo stesso mette a repentaglio le basi salde su cui si fonda la nostra società !
Perché ? Perché il festival di Sanremo è davvero un inferno sceso in Terra, con diavoli in autoreggenti e gesti deplorevoli in prima serata!
Io vorrei la nostra preziosa tradizione ancora perfettamente intatta sul palco dell’Ariston e dico basta a questo scempio! E reclamo che il programma più classico del panorama televisivo non diventi sovversivo dall’oggi al domani.Siete ancora una goccia nell’oceano. E spesso, neanche la goccia è quella giusta! È ora di dire basta.
Per quanto mi riguarda non ho nessun interesse a vedere il festival di Sanremo 2024.
Antonio Peragine