di Alessandro Romanelli
BARI – Opera particolarmente attesa dal pubblico barese,perché trattasi di una prima assoluta: “Fidelio” di Ludwig van Beethoven. La cosa sd vogliamo assurda e che il siengspiel tedesco si anche uno dei grandi capolavori dell’Ottocento teutonico,insieme al Flauto mozartiano e al Franco cacciatore di Weber.
A raccontarci il tutto con sagacia e puntualità cristalline, c’era un musicologo sapiente come il romano Stefano Catucci,raro appassionato di musica oltre che esperto a tutto tondo.
In un oretta di monologo ci ha spiegato i punti nevralgici dell’opera. I suoi tratti musicali distintivi, la sua intramontabile bellezza sinfonica. Le sue arie non arie, così poco operistiche.
Il tutto utilizzando un compact disc di riferimento come quello Deutsche Grammophon, diretto da Leonard Bernstein. Per non parlare della celestiale vocalità di Gundula Janovtiz protagonista del titolo. Sono stati momenti di rara commozione per il foltissimo pubblico presente.
L’opera sarà diretta da venerdì prossimo dal bravo Maestro Montanari.la produzione e quella intrigante della Fenice di Venezia. Il nuovo maestro del coro Marco Medved. Le scene di Gabriele Insignares sulla regia di Gadi Schecter.i costumi sono invece di Sebastian Ellrich il disegno luci di Fabio Barettin.
Un opera che terrà incollato alla poltrona lo spettatore. Ne siamo certi per la bellezza delle pagine sinfoniche e vocali e per l’afflato di ode all amore ed alla libertà. Come anni dopo accadrà nel potente capolavoro sinfonico estremo di Ludwig. Quella Nona Sinfonia. A cui non venne certo mai fatto un parallelo singolare col Fidelio. Opera fondamentale e splendida della poetica beethoveniana.
Alessandro Romanelli