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San Valentino, le ricette

Il 14 febbraio, delizia o rancore sono padroni del nostro umore. Comunque sia bisogna regalare e regalarsi almeno un bel pranzo o cena nel ristorante o trattoria preferita.

Certo se si è in due sicuramente è meglio, altrimenti si chiama l’amico o l’amica del cuore e si festeggia lo stesso.

Stappare una bella bottiglia di vino scalda il cuore e rinfresca l’animo, versare nei calici la bevanda di Bacco per essere safficamente pronti al pranzo, quindi perché rifiutare?

Naturalmente è fatto obbligo lasciar stare le rose rosse, non è periodo e sono state tolte magari da qualche cella fredda, refrigerata e abbandonare anche l’idea di presentarsi con quei baci rossi a forma di cuore, non sai mai cosa c’e’ dentro.

Quello che ci vuole è qualcosa di rosso vero, adulto, che riempie la mente di un ardore cromatico, aggiunge un po’ di grinta, che risolleva l’umore e inebria la mente. Il vino per l’appunto, il colore rosso è di buon auspicio, almeno così sostiene la cultura orientale e noi siamo propensi a credere che corrisponda a vero.

Un antipasto preparato con un bel carpaccio di vitello giovane ripieno di una cappella di porcini passata al forno con sopra una scaglia di caciocavallo, meglio se podolico, ornato di un peperoncino, fritto appena, posato delicatamente sopra e un filo d’olio alle erbe del Pollino.

L’accostamento dei colori e dei sapori inizia a creare un rapporto armonico a due. Adesso bisogna stare attenti al primo piatto che deve essere sicuramente leggero, ma con una scala di tonalità diversa, semplice nella composizione e nella realizzazione in modo da essere facilmente gestibile, altrimenti l’invitato lasciato solo si annoia.

Cavatelli con noci e tartufo nero, semplice, profumato, immediato, che si presenta all’interno di una composizione dove i colori non vengono letti singolarmente, ma nell’insieme della loro unione con un rametto di salvia fritta che fa da bandiera, dona colore.

Tendiamo a percepire l’insieme delle tonalità armoniche in modo che i valori di bianco e nero in senso assoluto quasi non compaiono, ma sono ben presenti come tendenza al molto chiaro e al molto scuro, come l’umore della coppia , oserei dire. Nella presentazione del secondo piatto bisogna continuare nel gioco dell’esaltazione della cromaticità ma con allusioni non molto esplicite al desiderio di essere tutt’uno, di fondersi in una unica persona attraverso il gusto, il cibo.

Quale migliore animale riesce ad incarnare la gloria del cibo e dell’amore se non il maiale? Ecco allora preparare l’arista, dal greco ariston, superlativo di agathos. Agathos che significa buono, quindi ariston sta a significare ottimo, il più buono, il migliore, cosi il pezzo di carne offerto diventa complimento all’altro, lo glorifica con il toponimo,l’origine, e lo sazia con il sapore.

Ma l’arista è molto delicata, non ha grassi quindi bisogna fare attenzione che non diventi fibrosa, stopposa, allora bisogna inumidirla , quasi come le labbra dell’amata, ecco l’allegoria finale! Arrostire dei peperoni gialli, tostare le mandorle e aggiungerle all’arista con un goccio di aceto balsamico.

Alimenti ed accostamenti che vanno a variare il gioco dei colori, rendendo al piatto un gioco delle forme con elementi decorativi cromatici particolari, piccoli accorgimenti necessari a garantire la piacevolezza della presentazione finale. Il finale, quando di più dissacratorio si possa compiere servendo i baci delle donne monache e il salame del papa. Due dolci quasi simili, di colore scuro ma anima candida all’interno, con forme e sapori diversi.

Qui l’unione gastronomica dileggiante si esalta nella religiosità colpevole della coppia. Dulcis in fundo, considerato allora che il colore non è estraneo al nostro rapporto con il cibo, bisogna anche assumersi le responsabilità che questo atto può generare. Al risveglio del giorno dopo servire l’ultima pietanza conservata, pensando al marito poco attento o alla moglie poco accorta , non come sberleffo ma come sana convinzione che ognuno raccoglie quello che semina, i cornetti.

CAVATELLI CON NOCI E TARTUFO

Ingredienti

150 gr di cavateli

1 spicchio d’aglio

80 gr di noci sgusciate e tritate grossolanamente

Un cucchiaio d’olio extravergine

5 gr di tartufo

Sale qb

Procedimento

In una larga padella soffriggere lo spicchio d’aglio con un cucchiaio di olio extra vergine, togliere l’aglio e aggiungere le noci e far tostare per un minuto, quindi aggiungere un mestolo di acqua di cottura, far restringere e aggiungere quindi un altro mestolo di acqua di cottura, fino a far diventare una salsina , aggiungere delle piccole scaglie di tartufo nero e un altro mestolo di acqua di cottura. aggiustare di sale e cuocere per circa 3 minuti. Nel frattempo in una capiente pentola di acqua salata cuocere i cavatelli, scolare e condire con la salsa di noci. Condire con abbondanti scaglie di tartufo. Prendere delle belle foglie di salvia e friggerle in olio bollente., fino a farle diventare croccante. Guarnire il piatto.

ARISTA PEPERONI E MANDORLE

ingredienti

4 fette di arista

2 peperoni freschi uno giallo e uno rosso

30 gr di mandorle sgusciate e spellate

Un cucchiaino di ottimo aceto balsamico

20 cc di olio extravergine di oliva

sale

procedimento

Arrostite i peperoni, togliete il picciolo e privateli dei semi, tagliateli a strisce larghe 1 cm. In una capiente padella versate l’olio e soffriggete le strisce dei peperoni, aggiungete l’aceto, le mandorle spezzettate, aggiustate di sale. Fate cuocere per circa 10 minuti. In una padella unta di olio rosolate le fette di arista battute, girate, e aggiungete la salsa preparata precedentemente, aggiungete un bicchiere di acqua e fate cuocere per circa 5 minuti., aggiustate di sale e servite.

 

BACI DI MONACA

Ingredienti:

200 gr di mandorle pelate (o farina)

1 albume d’uovo

1 bicchierino di rosolio(o strega)

1 cucchiaio di cacao amaro

2 cucchiai di cacao zuccherato

100 gr di zucchero

Procedimento

In una capiente ciotola versare tutti gli ingredienti, tranne il cacao amaro, e lavorare l’impasto con fino a quando non si stacca dalle mani. Far riposare in frigo per qualche ora e preparare delle palline, ripassare nel cacao amaro e servire.

SALAME DEL PAPA

Ingredienti:

150 gr amaretti

100 gr zucchero

100 gr burro

1 uovo

70 gr cacao amaro

1 bicchierino di Marsala buono

Procedimento

ammorbidite a bagnomaria il burro. Con una frusta sbattete il burro assieme allo zucchero fino ad ottenere un composto ben omogeneo e spumoso, quindi aggiungete tuorlo e mezzo albume d’uovo pian piano il cacao facendo attenzione a non formare grumi, proseguite amalgamando il tutto. A questo punto aggiungete i biscotti amaretti tritati in modo grossolano, amalgamateli bene al composto quindi aggiungete il marsala. Date ora forma al salame del papa quindi avvolgetelo con la pellicola e mettetelo in frigo almeno 12 ore prima di consumare.

CORNETTI

ingredienti:

250g di farina;

250g di burro;

250g di ricotta;

un cucchiaio di zucchero;

un pizzico di sale.

procedimento

Si impastano come una normale frolla, giusto il tempo di amalgamare il tutto e si mette in frigo (per parecchie ore, diciamo che impastiamo la sera prima per farli il giorno dopo). Il giorno dopo, appunto, si prende l’impasto, lo si stende fino ad uno spessore di 3-4mm, si formano i cornetti (ripieni e non) e si infornano a 180° fino a doratura una ventina di minuti.

Sono ottimi davvero, sia con la crema, sia in versione salata con in mezzo la mortadella , dipende dal piacere che si vuol dare, o ricevere!

Federico Valicenti 

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