Le maestose torri della Corte di giustizia dell’Unione Europea a Lussemburgo, a forma di parallelogramma, sono alte più di 100 metri e hanno mutato la loro intitolazione negli anni. I primi edifici furono denominati Erasmus e Thomas More, quindi, qualche anno fa, in occasione dei 70 anni della Corte, anche gli altri edifici, le torri A, B, C e l’annesso C hanno ricevuto una denominazione ufficiale: Comenius; Montesquieu; Giustina Rocca; Themis.
“Rocca“ è la sua torre più alta, dedicata a un avvocato donna, di Trani, della seconda metà del 1400, Giustina Rocca. 29 piani e 118 metri, la Torre Rocca è l’edificio più alto di Lussemburgo, formato da due torri accostate. Una delle due facciate ripropone la struttura e le dimensioni delle Torri Comenius e Montesquieu, mentre l’altra facciata è di colore nero e leggermente sopraelevata. Collegata agli altri edifici grazie all’estensione della Galleria e alla costruzione di una grande scalinata, come quella che connette la Galleria al Palazzo.
Una scelta che ha lo scopo di rammentare l’importanza dell’accessibilità al diritto e alla giustizia da parte di tutti, “l’impegno della Corte a favore delle pari opportunità”. È stato definito anche un omaggio alla tradizione giuridica italiana, vi si può ravvisare un particolare riconoscimento al circondario di Trani, alla sua storia secolare soprattutto con riferimento all’Avvocatura.
Trani ha dedicato a Giustina una scuola storica dove si sono avvicendate generazioni di giovani studenti della scuola secondaria inferiore, tra le quali mi annovero, sullo sfondo il mare, con una nota strada, nelle vicinanze, parallela al lungomare.
Giustina Rocca pronunciò un lodo arbitrale l’8 aprile 1500 per una controversia che era stata incaricata di risolvere, una eredità contesa tra due suoi parenti. Alla corte del governatore veneziano di Trani, si udì il suo lodo arbitrale in lingua volgare, quindi non in latino secondo gli usi dell’epoca, affinché potesse essere comprensibile anche al pubblico intervenuto per assistere alla pronuncia. Inoltre Giustina invita la parte soccombente al versamento degli onorari d’uso. In un’epoca in cui le donne non avevano alcun accesso all’istruzione, tanto meno all’esercizio delle professioni forensi, fa valere la sua volontà di essere trattata al pari degli uomini, rivendicando le stesse prerogative e gli stessi riconoscimenti.
Un altro riconoscimento si avrà domani presso la Fiera del Levante a Bari, a quella che, come documentato, fu effettivamente la prima donna avvocato al mondo, la cui pronuncia fu anche in volgare, doppiamente una precorritrice dei tempi. Nel Dipartimento di Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia sarà presentato il Bando “Premio Nazionale Giustina Rocca”, alla sua prima edizione anno 2023/2024.
Il bando si compone di due sezioni: un riconoscimento alla carriera già assegnato alla prof.ssa Silvana Sciarra, già Presidente della Corte Costituzionale, quindi un premio in denaro per avvocati e praticanti donne per la redazione di un elaborato su un caso, trattato davanti alle autorità giudiziarie, sulla parità di genere o sulla violenza alle donne.
L’età massima delle partecipanti dovrà essere 35 anni, abilitate da non più di 8 anni, con iscrizione all’Ordine degli Avvocati in Italia, è ammessa anche la partecipazione delle praticanti con età non superiore a 35 anni. L’elaborato dovrà essere presentato entro il prossimo 31 marzo, in seguito sarà valutato da una Commissione Scientifica e premiato il giorno 25 maggio a Palazzo Beltrani a Trani.
Il bando è stato pubblicato sul sito dell’Ordine degli Avvocati di Trani. https://www.ordineavvocatitrani.it/2024/02/18/nuovo-bando-di-concorso-per-lassegnazione-del-premio-nazionale-giustina-rocca-i-edizione-anno-2023-2024/